Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica 24 aprile 2022.
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Mi sento un pò Tommaso quando anche io ostinatamente voglio toccare e ritoccare tutto quello che la fede propone, le esperienze che Dio propone e le prove che vanno al di là della mia razionalità e logica umana. Non mi piace stare dalla parte dei perdenti, dalla parte di coloro che abbassano le antenne intellettive davanti a fatti prodigiosi e straordinari. Voglio toccare, vedere e sentire.
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“Se non vedo e non tocco – dice Tommaso – non credo”. Tommaso, dopo otto giorni, ha avuto la possibilità reale di vedere e toccare le piaghe dell’amore divino. Per me, oggi, è ben più difficile. Non c’è più quel Cristo che mi allarga le braccia e il costato, non c’è più quel Cristo davanti al quale possa inginocchiarmi e dire: “Signore mio e Dio mio”. Ma anche a me Gesù dice, come agli apostoli: “Ricevete lo Spirito Santo”.
Ed è proprio lo Spirito che mi sollecita e mi propone di vedere il Cristo Risorto nella comunità della Chiesa, cioè nei miei fratelli. Lo Spirito che mi spinge riconoscerlo nell’esperienza concreta di una umanità sofferente e tormentata, a toccarlo in uomini e donne straziati ed oppressi, sentirlo nel grido soffocato di situazioni dolorose e sfortunate. E’ qui, solo qui, quel Cristo che anche a me, incredulo e dubbioso, dice: “annuncia a tutti che Io sono vivo, tocca, senti, vedi, e rendi presente la mia Persona in mezzo all’umanità”.
Allora, inginocchiato, potrò dire: “Signore mio e Dio mio”.