Commento al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 – don Mauro Manzoni

Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima,  23 Settembre 2018.

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Dio e Io: la presenza o meno di una semplice consonante cambia la vita, trasforma i nostri comportamenti e modifica profondamente il cuore. “Il figlio dell’uomo – dice il Vangelo – il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno” Gesù parla di croce, di dolore, di morte, di vita donato, di amore, e i discepoli invece parlano di altro. “Discutevano tra loro di chi fosse il più grande” – annota il Vangelo.

 Parlano di Dio senza la consonante D. C’è da stabilire tra loro delle gerarchie e poteri. Davvero una grande distanza tra il Maestro e i discepoli. Davvero una grande distanza tra Cristo e noi. La nostra mente è occupata da sogni di gloria, una sfrenata corsa all’ambizione, al desiderio di esser sugli altari, fumigati con l’incenso e riveriti, pronti a salire sul podio degli onori, ricercando il centro del cerchio e raccogliendo a piene mani applausi e consensi. Parliamo di Dio senza la consonante D.

 Cristo ci invita a rovesciare questa gerarchia, mettendo al centro chi è piccolo e fragile. “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo e il servo di tutti”. Scegliere la periferia, iniziare dal basso e rimanerci,costruire la tenda del nostro vivere in mezzo a vite che vivono in tenda, educando alla dignità e rispetto degli altri. “Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? – dice san Giacomo nella seconda Lettura. Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? Tramate e non riuscite a possedere e uccidete: invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete: e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri”

 Una immagine dei nostri tempi! Incredibile. Rimettiamo allora quella consonante D davanti alla parola io.

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XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Il Figlio dell’uomo viene consegnato…

Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondo Marco

30Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. 35Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 23 – 29 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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