Festa del Corpo e Sangue del Signore – Corpus Domini
Giunti alla conclusione della celebrazione del Misteri pasquale la chiesa ci propone di festeggiare il frutto principale del mistero della Pasqua: l’Eucarestia.
Quando trenta anni fa l’architetto Spadolini costruì la bellissima Chiesa della Madre di Dio a Torbellamonca in Roma, gli arredi furono affidati ad uno degli artisti più celebri dell’epoca: Ceroli. Quando dovette progettare l’altare del S.S. Sacramento, era la prima opera del genere che facevae chiese che cosa fosse il S.S. Sacramento. Il parroco, un pò sgomento rispose all’impronta: il tesoro più grande della Chiesa. Nella chiesa non c’è niente di più prezioso del S.S.Sacramento.
L’artista allora pensò ad un grande diamante composto da pezzi di cristallo di Boemia sorretto da degli angeli che conteneva l’Eucarestia. E’ancora là e potete apprezzare l’opera. L’Eucarestia è davvero il tesoro più prezioso che Gesù ha lasciato alla chiesa dopo aver detto “Avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò fino alla fine”. Dio non poteva fare all’uomo un dono più prezioso della presenza costante del Suo Figlio e l’uomo non poteva raggiungere intimità più forte col Suo Dio che nell’Eucarestia. Solo nella mamma che allatta il proprio bambino si può in qualche maniera ravvisare l’immagine di ciò che avviene nell’Eucarestia: Dio si lascia mangiare per amore, per diventare una cosa sola con l’amato.
E la fame e sete di Dio che è innata nell’uomo che è “capax Dei” può essere soddisfatta soltanto nell’Eucarestia. La fame e la sete di Dio espressa da tutte le religioni può trovare soltanto nell’Eucarestia la sua pienezza di soddisfazione. Il teologo Won Balthasar sottolinea che “la mistica cristiana è una mistica oggettiva”, cioè l’esperienza di Dio dell’anima non si fonda su un sentimento più o meno profondo e conquistato con le proprie forze ma sui sacramenti: mangiare l’Eucarestia è la garanzia oggettiva della comunione con Dio che un’anima può sperimentare. La Chiesa possiede l’Eucarestia come cibo e come compagnia.
“Il mio corpo è veramente cibo, il mio sangue veramente bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivrà in eterno”. L’Eucarestia è la forza della Chiesa è la garanzia del Dio con noi. I Santi che avevano capito questo hanno espresso così la loro fede “Avete l’Eucarestia; avete tutto”. Quando, dopo il miracolo di Bolsena, Papa Urbano IV istituì la festa del Corpus Domini, affidò la composizione delle preghiere liturgiche al Grande Tommaso di Aquino che ha trasmesso in quei testi tutta la sua fede e il suo amore per l’Eucarestia. Mi sono commosso quando lo scorso anno visitai a Napoli la chiesa di San Domenico e mi fu mostrato il Tabenacolo su cui Tommaso, scendendo di notte dalla sua cella, appoggiava la testa per sentir “battere il cuore di Cristo”.
Cristo è il centro della forza e dell’amore della Chiesa. Ogni altro orientamento per ricercare la forza e alienante perché è Gesù stesso che vuol guidare personalmente la sua chiesa e Gesù è presente sempre attraverso l’Eucarestia. Tutto il resto nella chiesa ha ragione di essere nella misura in cui orienta a Lui: la Parola, l’autorità, la gerarchia, le strutture hanno soltanto il compito di rappresentare Gesù in Persona non di sostituirlo. Gesù vuole essere amato per se stesso non per delega, questa è la ragione per cui l’Eucarestia è veramente Gesù e Gesù è veramente l’Eucarestia.
Durante l’anno liturgico vengono celebrate due feste dell’Eucarestia: il Giovedì Santo, giorno dell’Istituzione e la Domenica dopo la festa della Trinità in cui la chiesa è invitata ad esprimere la sua fede nell’Eucarestia anche in forma esteriore con celebrazioni e processioni. Questa domenica è quindi l’occasione per manifestare la nostra fede nell’Eucarestia e misurare lo spessore della dimensione eucaristica della nostra vita. Non si può essere cristiani senza essere Eucaristici: per questo la fede nell’Eucarestia è il test più valido della nostra vita cristiana.
Fonte – il sito di mons. Giuseppe Mani