Un dono sovrabbondante
Il Dio dei miracoli gioca di contropiede. Vale a dire: per i miracoli, cominciate a muovervi voi. La domanda al Signore e la fiducia nella sua provvidenza, non ci taglia fuori dalla nostra responsabilità.
Dio, che ha creato e crea l’universo nella comunione delle tre persone divine, coinvolge nella sua opera tutti gli attori. Il metodo di Dio ci introduce alla collaborazione e alla solidarietà, con l’aggiunta del dono della sovrabbondanza.
La sovrabbondanza di Dio raggiunge anche un altro livello, imprevisto e permanente, che viene evocato nella festa liturgica di questa domenica. Gesù ha in serbo un altro pane, perché la fame degli uomini e delle donne di ogni tempo non può venire colmata nemmeno dalle ceste di pane che avanzano.
Il desiderio del cuore non viene saziato dal miracolo del pane, ma dal dono della persona. Gesù ha in serbo il pane del suo corpo e il vino del suo sangue, offerti per la vita del mondo. Il gesto compiuto nell’Ultima Cena sarebbe rimasto un simbolo se Gesù non avesse realmente offerto il suo corpo e il suo sangue sulla croce.
Con l’Eucaristia celebrata nelle nostre chiese, e con il suo Corpo portato in processione per le nostre strade, Gesù sostiene e accompagna il suo popolo fino alla pienezza della vita.