Commento al Vangelo di domenica 23 Dicembre 2018 per bambini – don Marino Gobbin

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Gesù è presente…

Leggere

Maria si alzò e andò in fretta verso    la regione montuosa… Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,39-45).

Segno

Corona di Avvento: accensione della quarta candela detta della «accoglienza». Sarà offerto un omaggio floreale a Maria.

Capire

  • Si alzò: indica l’inizio di un’azione nuova, di un movimento verso l’alto…
  • In fretta: indica la pronta disponibilità di Maria ai disegni di Dio.
  • Regione montuosa: c’è sempre una montagna da scalare! Il viaggio è una condizione in salita, faticosa, precaria.
  • Salutò: è la trasmissione della pienezza della grazia e della pace a coloro che il Signore ama (cf Lc 2,14).
  • Sussultò: è la prematura testimonianza di Giovanni su Gesù. L’amico dello sposo… esulta di gioia alla voce dello sposo che viene (cf Gv 3,29).
  • Frutto: Elisabetta comprende non solo che Maria è incinta, ma che  il bambino che porta è fonte di benedizione.
  • A che cosa devo: gratuità del dono di Dio e la riconoscenza per la sua «visita».
  • Signore: anche prima della nascita Luca identifica Gesù con questo titolo.
  • Beata: Luca presenta Maria come donna di fede, in opposizione a Zaccaria (v. 20).

Riflettere

Oltre a Dio, protagonisti di questo Vangelo sono Maria, Elisabetta e i loro figli. Le due donne presto saranno madri. Elisabetta nell’anzianità si trova incinta; in questa situazione di bisogno riceve la visita della giovane cugina. Maria   la aiuterà a preparare la casa e tutto quello che occorre per accudire Giovanni.

Un gesto comune a migliaia di altre donne: visitare colei che sta   per mettere al mondo il figlio per congratularsi e offrire un aiuto. Ma quella giornata non si svolge come al solito. Elisabetta lo sente d’improvviso: con Maria è presente anche Gesù, il Signore e Salvatore!

«Che gioia! Maria, grazie perché con te Gesù è entrato nella mia vita e nella mia casa, e Dio è presente. Anche tu, o Maria, sii felice perché hai creduto in Dio. Tuo figlio sarà il Messia. Che beneficio, per noi e per i nostri figli!».

Dopo questo grande avvenimento Gesù è rimasto presente in mezzo a noi. È difficile da spiegare, ma tu lo provi quando senti dire: «Gesù è vivo in ciascuno di noi»; e non guardi più gli altri come prima. Tu senti in te che la vita è diversa, che si andrà meglio d’accordo, e anche tu sarai migliore. Sarebbe veramente bello che i cristiani se lo ripetessero l’un l’altro più sovente!

Questo è proprio vero: ci aiuterebbe a essere migliori.

Raccontare

Un ricercatore visitò le tribù indigene della Nuova Guinea. Dopo essere stato dai Bora voleva proseguire il viaggio per andare dai Waf. La gente lo mise in guardia a proposito di questa tribù: sono sporchi, stupidi e subdoli.

I Waf accolsero lo studioso con cortesia e si felicitarono con lui perché aveva salvato la sua vita durante la visita ai Bora: questi, infatti, sono disumani e crudeli. Dio ci fa visita nonostante le nostre miserie, peggio, ci invia a visitare, a portare lui…

Fonte: Dossier Catechista Dicembre 2012