Nella vita arriva il momento in cui si fanno i conti, si tirano le somme.
Questo è avvenuto quando andavamo a scuola o all’Università, quando arrivava la pagella o il giorno dell’esame: in un momento si chiariva come avevamo saputo trascorrere quel tempo, se avevamo studiato oppure se lo avevamo sprecato in altre cose inutili.
Questo avviene per tutto: per i nostri rapporti affettivi, le amicizie, il lavoro, le scelte importanti. E avverrà anche alla fine della nostra vita.
Si può allungare questo momento, cercare di rinviarlo il più possibile…ma come tutte le cose alla fine arriverà. E da come viviamo oggi, dipenderà quel momento finale.
Tutto è scritto. Niente viene cancellato agli occhi di Dio. Si può vivere preoccupati solo di noi stessi, insensibili agli altri, concentrati sul far soldi o diventare importanti, impegnati a comprare, investire, fare progetti… questo è accumulare per il nulla, destinati ad una vita in fondo inutile, perché senza amore, senza donarci mai davvero. Anche gli atti più piccoli fatti per amore a Cristo non rimarranno senza ricompensa: vivere con Sapienza è saper approfittare del nostro tempo per amare.
Quest’anno, più di altre volte in cui l’abbiamo ascoltato, il Vangelo di Matteo è un invito a interrogarci su come stiamo vivendo. Nessuno di noi avrebbe mai pensato che avremmo dovuto vivere un periodo così difficile e drammatico: improvvisamente tutto si è sgretolato, si è ridimensionato. Un momento di verità, per dare il giusto valore al nostro tempo e accorgerci di quello che conta.
“Signore quando mai ti abbiamo visto affamato…”? quando ti abbiamo visto in carcere? Ogni giorno, in famiglia, nel lavoro, a scuola, nelle nostre parrocchie. Non sono solo le nostre opere, ma l’amore che mostriamo nel saper riconoscere Cristo nei fratelli: il perdono che doniamo, la misericordia che abbiamo, prima di tutto verso i più vicini a noi. Loro sono Cristo, bisognoso di noi.
Il Signore ci conceda di accorgerci di quanto gli altri hanno bisogno di noi per non sprecare i giorni preziosi che ci sono concessi, ma per viverli per essere un dono per gli altri.
AUTORE: Mons. Antonio InterguglielmiFONTE: RGA Web radio cattolicaCANALE YOUTUBE