Commento al Vangelo di domenica 22 aprile 2018 per bambini/ragazzi – Sr. Mariangela Tassielli

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Di fronte a una pagina evangelica come quella del Buon Pastore (Gv 10,11-18), si dovrebbe far tacere ogni cosa per far riecheggiare il cuore e il senso stesso del Vangelo: «Conosco le mie pecore», dice il buon Pastore, «e do la mia vita per loro».

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È significativo il modo con il quale il Maestro di Nazaret si presenta: colui che dà la vita. Alla nostra fede, e quindi al nostro annuncio, non dovrebbe servire altro, non dovremmo cercare altro.

Mentre Gesù e i suoi evangelisti e apostoli hanno annunciato e fatto conoscere alle genti, in modo asciutto, solo ciò che conta, noi continuiamo a riempire la nostra fede in lui di orpelli e fronzoli, di clausole e corollari.
Con coraggio, alle nostre genti, ai nostri giovani, ai malati, ai bambini, agli anziani… dovremmo preoccuparci di far sapere loro che sono degli amati alla follia, sono persone preziose e conosciute da Dio, sono perle preziose per cui Dio darebbe tutto, sono figli e figlie per la cui salvezza Dio dà tutto se stesso.

No, non ci sono «ma» che tengano.
Dio non dà la sua vita solo per un giusto, per un perfetto, per uno che rispetta i Dieci Comandamenti. Dio dà la sua vita, perché chi è morto viva; perché chi ha fatto del male possa avere una seconda opportunità, riconciliato con il mondo e con se stesso; perché chi non ha più speranza possa trovare in lui un senso nuovo.

Questo è il Dio che Gesù ha rivelato.
Questo è il Dio di cui possiamo sperimentare l’amore.
Questo è il Dio che vuole ogni suo figlio e figlia felice, pieno, amato, libero.
Questo è il Dio che, amando, chiama instancabilmente.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Chiamaci a te

Gesù risorto, chiamaci a te,
attiraci al tuo amore,
al tuo perdono, alla tua salvezza.

Ci conosci uno per uno,
e nulla di noi ti è nascosto.
Ci conosci e ci ami
nella pienezza di un amore gratuito,
liberante, totale.
Prendici per mano e insegnaci a fidarci di te,
a credere nel tuo disarmante amore,
ad affidarci al tuo perdono senza condizioni.
Noi ti lodiamo, Signore della vita e dell’amore.
Amen.

Altre immagini di Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

IV Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 Aprile 2018 anche qui.

Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 – 28 Aprile 2018
  • Tempo di Pasqua IV
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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