Gesù è risorto! Che gioia ha accompagnato questo annuncio la notte di Pasqua!
Gesù è risorto! Che stupore ha suscitato questo fatto nei discepoli il giorno di Pasqua e i giorni successivi quando hanno constatato di persona che Gesù era nuovamente tra loro! Che meraviglia, dopo tanta paura, smarrimento e tristezza poter rivedere il Maestro che parlava con loro ancora più raggiante e rassicurante dei giorni prima della sua morte in croce!
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I discepoli, in compagnia di Gesù risorto, sono super coraggiosi! Avete sentito Pietro nella prima lettura come tiene testa ai capi del popolo, ai farisei, ai sacerdoti, insomma a quelli che avevano fatto crocifiggere Gesù? E con che grinta Giovanni nella seconda lettura dice che siamo realmente figli di Dio grazie a Gesù Cristo? Da dove viene tutta questa forza? Come fanno a non avere paura che accada anche a loro quello che è successo a Gesù?
Per capirlo proviamo a pensare a cosa succede dentro di noi, nel nostro cuore e nella nostra mente, quando combiniamo qualche guaio, o quando diciamo una bugia, o quando imbrogliamo o ci prendiamo gioco di qualcuno? Riusciamo a fare cose meravigliose ugualmente? Siamo capaci di fare comunque bene tutte le altre cose che ci aspettano? O forse siamo così in subbuglio da diventare nervosi, antipatici e poco amichevoli e non riusciamo a combinare niente di buono? Solitamente se non ci comportiamo bene con qualcuno o non facciamo bene il nostro dovere, non abbiamo tutta quella grinta e quel coraggio di fare grandi cose come Pietro e Giovanni! Sapete perché?
Perché stiamo vacillando… Siamo in equilibrio precario e non ci sentiamo per niente sicuri! Quando lasciamo Gesù fuori dalle nostre decisioni, lontano dai nostri comportamenti, e facciamo esattamente quello che lui non farebbe mai al nostro posto, è come se cercassimo di far stare in piedi una torre fatta con le costruzioni, ma appoggiamo la base ad una tesserina a forma di piramide…
Gesù è il nostro equilibrio, Gesù è la nostra sicurezza! Gesù è quel pezzo delle costruzioni più largo, solido, alto e stabile che fa stare in piedi la nostra torre! Se Lui sta sempre lì sotto, la nostra torre – cioè la nostra vita – non crollerà! Sarà sempre una torre meravigliosa, ammirata da tutti per la sua stabilità! Anche quando noi ci inventeremo finestre troppo grandi, incastreremo pezzi più piccoli o di misura sbagliata, oppure ci sogneremo di aggiungere un ponte o un pezzo rotondo nel muro, la torre non cadrà. Questo perché se noi scegliamo di stare con Gesù, Lui farà sempre tutto quello che serve per non farci cadere e non permetterà mai alla nostra torre di frantumarsi. Continueremo a salire in altezza, fino a raggiungerlo!
Per diventare sicuri e coraggiosi come Pietro e Giovanni dobbiamo imparare a stare vicino a Gesù, come le pecore stanno tranquille se sono vicino al loro pastore. Se ascolteremo la Sua voce, se andremo dove Lui ci indica di andare non ci perderemo mai! Lui ci conosce, Lui ci vuole bene, Lui è disposto a tutto per noi! Se decidiamo di vivere le nostre giornate in Sua presenza, se ogni volta che ci alziamo la mattina controlliamo di essere nel recinto giusto e teniamo d’occhio dov’è il nostro pastore; se ogni giorno a scuola o con gli amici ci impegniamo a stare sempre dalla parte del bene e dell’amore, del perdono e della verità, il pastore non permetterà mai al lupo di avvicinarsi a noi e potremo vivere nella gioia e nella pace, sicuri di tutto l’Amore che Dio ha per noi!
Gesù oggi dice ad ognuno di noi: “Io ti voglio così tanto bene che non voglio stare neanche un attimo senza di te! Sono risorto, neanche la morte potrà mai separarci! Non dimenticarlo mai!”
Commento a cura di Mara Colombo per il sito omelie.org
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IV Domenica del Tempo di Pasqua
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- Colore liturgico: Bianco
- At 4, 8-12; Sal.117; 1 Gv 3,1-2; Gv 10, 11-18
Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni
11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 22 – 28 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua IV
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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