Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 22 aprile 2018.
“Io sono – dice Gesù – io sono il buon Pastore”. Era sufficiente che dicesse : “sono il Pastore” per farci comprendere in pieno la missione e il mandato del Padre. Pastore, cioè custode e difensore, aiuto, guida e sostegno della Chiesa e di ognuno di noi. Pastore che ama, riconosce e capisce il suo gregge.
Ma Cristo si definisce “buon Pastore” e il Vangelo lo ripete diverse volte insistendo sul perché egli è buono. “Il pastore offre la vita per le pecore”: ci difende, ci protegge e ci tutela, offrendo la propria vita per salvarci. Ma non come eroe, ma come uno che ama fino all’inverosimile e dove noi neppure ci sogneremmo di arrivare. Ha amato fino al vertice ultimo, fino al punto oltre il quale non è più possibile amare di più.
E’ il culmine, il punto più alto, il gesto del dono più completo e assoluto. E non come il mercenario che abbandona le pecore e fugge al minimo pericolo. E di questi mercenari ce ne sono tanti, troppi in giro. Rubano la vita delle persone, inducendo alla criminalità, alla prostituzione, alla violenza, alla pornografia. Rapinano la dignità dei bambini, delle donne, degli anziani, dei malati. Sfruttano la povertà, la miseria, la paura dei più deboli. Di questi mercenari ce ne sono tanti, troppi in giro.
Il buon Pastore dà la vita e ci sollecita a seguirlo. Dare anche noi la vita, cioè donare un sorriso, una stretta di mano, donare perdono, solidarietà, sostegno, creare pace, unità, accoglienza. Forse, allora, riusciremmo a scoprire che chi ci rimette in questo rapporto di amore è il Signore e chi ci guadagna siamo proprio noi.
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IV Domenica del Tempo di Pasqua
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- Colore liturgico: Bianco
- At 4, 8-12; Sal.117; 1 Gv 3,1-2; Gv 10, 11-18
Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni
11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 22 – 28 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua IV
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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