Commento al Vangelo di domenica 21 Luglio 2019 – mons. Giuseppe Mani

L’estate, il calore delle vacanze, un certo torpore s’impossessa di tutti i nostri impegni dell’anno lavorativo. E se anche Dio facesse la stessa fine? Se invece Dio approfittasse di questo tempo per farci visita? Saremmo disposti a riconoscerlo? Rischiamo sempre di mettere il Signore in vacanze come il lavoro quotidiano.
La liturgia di questa domenica vuol aiutarci a restare vigilanti, ad essere preparati alla visita del Signore. La visita del Signore ad Abramo potrà aiutarci.

Dio ci visita nel quotidiano della nostra vita. Pensiamo che Dio venga nello straordinario? Dopo tutto sappiamo di visioni, rivelazioni apparizioni, estasi, teofanie maestose alla maniera di Mosè o di Isaia nel tempio di Gerusalemme.

La prima lettura di oggi ci presenta invece un Dio che viene a visitare Abramo con semplicità, senza grandi contorni ma sotto l’apparenza di tre uomini. Niente li distingue dagli altri uomini che passano attraverso il querceto di Manrè. Dio passa attraverso il nostro quotidiano per ricordarci che ne fa parte. La prima lezione è che Dio appartiene al mio quotidiano, dove sono e in qualsiasi periodo della mia vita, vacanze comprese. Quando due persone si amano soffrono per essere separati: andiamo allora a fare le nostre vacanze in un luogo dove la nostra amicizia con Dio può essere messa alla prova dei fatti, separandoci da altre cose per essere disponibili a Lui.

Abramo è seduto all’ingresso della sua tenda; il sole è al suo zenit, è l’ora più calda del giorno quella che invita alla sonnolenza e all’inattività. Abramo non è soggetto a questo torpore che il calore provoca nei paesi di oriente. Il cuore di Abramo veglia, è come una sentinella. Abramo non si contenta di accogliere gli arrivati ma gli va incontro impegnando così pienamente la volontà. Desiderare di tenersi alla presenza di Dio non è soltanto una questione di sentimento ma di volontà, di volontà che ama certamente. Durante l’anno Dio si trova in disparte durante le vacanze la nostra volontà si rilassa completamente ma non è la dimissione di tutta la nostra volontà che possiamo investire in Dio.

Manteniamo anche le nostre abitudini spirituali. Quando Abramo va incontro ai suoi misteriosi visitatori non gli ha ancora identificati, eppure li accoglie con quella deferenza propria dei paesi di Oriente: li fa sedere, lava loro i piedi e offre un buon pranzo ed è in questo uso di ospitalità che Abramo fa l’esperienza dell’incontro col Signore. La nostra vita spirituale è fatta di abitudini su cui ci riposiamo quando il nostro desiderio di Dio si affievolisce. Il cambiamento di quadro, durante le vacanze ci permette di mantenere le nostre migliori abitudini spirituali. Anzi , il tempo di vacanze è il migliore per riprendere i contatti con Dio.

Ricordo quando durante l’estate gli emigrati della Sardegna tornavano al “Paese”: era l’occasione per riprendere i rapporti con Dio e con la chiesa, andavano a Messa, facevano celebrare le messe per i defunti, partecipavano alla processione del Santo, naturalmente soltanto le donne a cui era delegato tutto quello che riguardava Dio.

Il racconto della visita di Dio ad Abramo ci invita ad accordare a Dio quell’ospitalità non tanto delle nostre case di pietra quanto del nostro cuore. “Io sto alla porta e busso; se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, entrerò presso di lui per rimanere io in lui e lui in me”(Ap 3,20).
Queste parole dell’Apocalisse ci dicono tutto il desiderio di Dio di venire da noi a ristabilire con Lui un vero rapporto di amicizia. L’autore della lettera agli Ebrei ci ricorda: “Non dimenticate l’ospitalità perché qualcuno, a sua insaputa, incontrò gli angeli” (Eb 13,2)

Fonte – il sito di mons. Giuseppe Mani

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Letture della
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.

Dal libro della Gènesi
Gn 18,1-10a

In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.
Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto».
Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono.
Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».
Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 14 (15)
R. Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua. R.
 
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore. R.
 
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre. R.

Seconda Lettura

Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 1, 24-28


Fratelli, io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi.
A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.

Parola di Dio

Vangelo

Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore

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