Il IV vangelo parla di โsegniโ: e Cana รจ il primo tra i segni. I segni rinviano sempre ad altro, indicano, orientano e suscitano lโapertura per una ricerca ed un cammino. La gioia delle nozze a Cana per il IV vangelo รจ un segno e insieme molti segni: indica una gioia che attraversa gli incontri umani e ne offre un orizzonte piรน ampio, la gioia per la presenza di Gesรน messia atteso.
Il primo segno a Cana รจ Gesรน che partecipa ad un banchetto di nozze: รจ segno di una fiducia di Gesรน verso lโamore umano, nella sua concretezza e vivezza, quale luogo di comunicazione con Dio. Lโamore umano, in tutte le sue molteplici forme, รจ luogo di apertura allโaltro, di uscita da sรฉ, di ospitalitร ricevuta e data, di cura e tenerezza, di cammino insieme, di crescita nella scoperta del proprio limite di fronte allโaltro, di apertura a relazioni piรน ampie nella dimensione di un noi con confini aperti: รจ luogo di incontro con Dio.
A Cana perรฒ viene a mancare il vino. La bellezza e lโabbondanza dellโamore รจ esperienza fragile, sempre esposta alla mancanza. Nel racconto quando il vino viene a mancare รจ presentata la โmadre di Gesรนโ. E sorge un dialogo che lascia interdetti: โChe ho da fare con te, donnaโ. parole di richiesta di distanza oppure un ritrarsi di fronte ad una proposta che Gesรน รจ restio ad accogliere. Anche questo รจ un segnoโฆ
La chiama โdonnaโ, termine che ritorna nel vangelo ogni volta in cui Gesรน incontra le donne, sino al momento in cui sotto la croce consegna il discepolo che egli amava alla madre: โDonna, ecco tuo figlioโ. La donna ai piedi della croce diviene segno della chiesa โ come anche nella tunica tutta di un pezzo โ a cui Gesรน affida i discepoli in un rapporto di reciproco affidamento.
Gesรน alla madre, che assume il volto di Sion, dellโIsraele popolo dellโalleanza, dice che non รจ ancora giunta la sua โoraโ. Eโ parola chiave โoraโ nel IV vangelo. โnon era ancora giunta la sua oraโ รจ quasi un ritornello ripetuto in diversi momenti e indicazione insistente di unโora verso cui tutto converge (Gv 7,30; 8,20;12,23.27). Unโora di tempo ma che va oltre il tempo: รจ evento in cui si raccoglie lโintero cammino di Gesรน. Lโora centrale della vita di Gesรน รจ la croce e coincide con lโora della glorificazione. La gloria di Dio, in modo paradossale, si manifesta nel volto del crocifisso. Alla vigilia della Pasqua lโultima cena รจ aperta dalle parole: โsapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo li amรฒ sino alla fineโ (13,1). Lโora di Gesรน รจ ora dellโamore fino alla fine, punto di convergenza di tutti i segni. I suoi gesti orientano cosรฌ verso la croce: la gloria si identifica con lโamore vissuto fino alla fine. Gesรน a Cana si rifiuta di compiere un gesto che susciti meraviglia perchรฉ tutto va letto in rapporto a quellโora.
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La madre risponde con lโinvito ai servi: โQualsiasi cosa vi dica, fatela. Eโ il medesimo invito rivolto dal faraone di Egitto al popolo dโIsraele nel racconto di Giuseppe: โAndate da Giuseppe e qualunque cosa vi dica, fatela!โ (Gn 41,55). Giuseppe sarร colui che procura il pane nel tempo della carestia, Gesรน porta il vino. E di Giuseppe si offre questa descrizione nel racconto: โPotremo trovare un uomo come costui in cui vi sia lo spirito di Dio?โ (Gn 41,38). Quello che sembra un rifiuto da parte di Gesรน apre invece ad un percorso nuovo in cui entrare. Si tratta di accogliere il segno.
Lโacqua contenuta in sei pesanti giare per la purificazione nellโessere distribuita diviene vino. Sono giare per compiere le osservanze prescritte dalla legge. Anchโesse sono un segno: indicano il limite della legge per condurre allโincontro con Dio. Sono rinvio ad una inadeguatezza: sono sei infatti e non sette numero del compimento. Ma sono estremamente capienti. E quellโacqua di cui vengono riempite diviene vino. La legge trova il suo senso profondo nel portare vita e speranza di incontro nuovo. La parola e la presenza di Gesรน portano una abbondanza non calcolabile di vita, di gioia. Un vino cosรฌ buono suscita lo stupore di chi dirigeva il banchetto. Il segno di Cana รจ cosรฌ segno di un incontro, la gioia dellโamore ricambiato, e la gioia che non viene meno perchรฉ portata da quel vino che rallegra il banchetto.
ย โOra prendetene e portatene a colui che dirige il banchettoโ: un piccolo particolare presenta una variazione nella narrazione. Proprio โoraโ comincia ad attuarsi il momento di una alleanza degli ultimi tempi, la promessa di incontro con Dio. Lo sposo nel racconto non รจ nominato e in questo silenzio cโรจ un velato riferimento al volto nascosto di Dio, presenza silenziosa e da scorgere come la gloria stava racchiusa nella nube.
Il โbanchetto di grasse vivande, di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinatiโ sta al cuore dellโannuncio dei profeti (Is 25,6). Il vino buono e raffinato รจ anche traccia che alimenta la speranza nel venire del messia. โRitorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, coltiveranno le vigne, famose come il vino del Libanoโ (Os 14,7) : โEcco verranno giorni โ dice il Signore โ in cui chi ara sโincontrerร con chi miete e chi pigia lโuva con chi getta il seme; dai monti stillerร il vino nuovo e colerร giรน per le colline. Farรฒ tornare gli esuli del mio popolo Israele, e ricostruiranno le cittร devastate e vi abiteranno; pianteranno vigne e ne berranno il vino e ricostruiranno le cittร devastate e vi abiteranno; pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto. Li pianterรฒ nella loro terra e non saranno mai divelti da quel suolo che io ho concesso loro, dice il Signore tuo Dioโ (Am 9,13-15; cfr. Ger 31,12).
Il segno di Cana parla di tutte queste speranze รจ anche segno di gioia. I profeti parlavano dellโincontro di Dio che prova gioia per il suo popolo come sposo davanti alla sposa: โCome un giovane sposa una vergine, cosรฌ ti sposerร il tuo creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, cosรฌ il tuo Dio gioirร per teโ (Is 62,4-5). Eโ questa la gioia cantata dal terzo Isaia: โNessuno ti chiamerร piรน Abbandonata, nรฉ la tua terra sarร piรน detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perchรฉ il Signore troverร in te la sua delizia e la tua terra avrร uno sposoโ (Is 62,1-5)
Eโ un segno che pone in cammino per accogliere lโamore di Dio nel volto di Gesรน. Il suo primo segno porta una gioia nuova, la gioia del tempo del messia, รจ lui il vino nuovo e buono che โrallegra il cuore dellโuomoโ (Sal 104,15).
Il segno di Cana รจ cosรฌ una epifania / manifestazione che invita ad un cammino di fede, a leggere i segni, ad accogliere la gioia. โQuesto, a Cana di Galilea, fu lโinizio dei segni compiuti da Gesรน; egli manifestรฒ la sua gloria e i suoi discepoli credettero in luiโ. La sua gloria รจ presente nella gioia dellโamore, nel servizio alla gioia di un incontro, nellโoffrire vita in abbondanza.
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ALTRO COMMENTO
“Venuto a mancare il vino, la madre di Gesรน gli disse: ยซNon hanno vinoยป”.
Tutti ci cercano per quello che abbiamo, ma chi ti vuole davvero bene non tiene da conto di ciรฒ che hai, ma di ciรฒ che ti manca. L’amore vero รจ prendere a cuore la mancanza dell’altro, perchรจ in quella mancanza si gioca il meglio e il peggio della vita. Sono infatti le nostre mancanze la causa prima dei nostri peccati, ma sono altresรฌ proprio le mancanze i punti di svolta dei grandi santi. Ritrovare il vino che manca non serve a riempire un vuoto, ma a cambiarne la sostanza.
Gesรน non crea il vino dal nulla, ma cambia l’acqua in vino, cioรจ prende ciรฒ che c’รจ e a partire da questo opera un cambiamento radicale. Quello che fino a ieri ti faceva peccare puรฒ cominciare ad essere il punto di forza della tua santitร . Assurdo! Ma questo รจ il miracolo: il Signore รจ l’unico che puรฒ prendere sul serio la mia mancanza e trasformarla in santificazione.
Da cosa ce ne accorgiamo? Dal fatto che cominciamo a sentire un’inspiegabile letizia che non trova altra ragione se non nella Grazia di Dio.