Commento al Vangelo di domenica 20 Gennaio 2019 โ€“ Congregazione per il Clero

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II Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno C

Dio si presenta come sposo dellโ€™umanitร 

Da diversi anni, come sacerdote, ho avuto la possibilitร  di accompagnare coppie di fidanzati al matrimonio o gruppi di spiritualitร  coniugale. Sono sempre rimasto ammirato dal coraggio della loro scelta e mi hanno aiutato a rileggere in modo nuovo quelle numerose pagine della Bibbia in cui Dio si presenta come lo sposo dellโ€™umanitร .

Trovo coraggioso giocarsi la vita sulla parola di un altro, un altro che puรฒ cambiare, che puรฒ tradire, che puรฒ morire o decidere di andarsene. Trovo coraggiosa questa rinuncia allโ€™integritร  del proprio spazio, lasciando che un altro ti espropri continuamente dalle tue ragioni. Ho imparato che la vita coniugale รจ un continuo essere tirati fuori dalla tentazione di pensare solo a se stessi. Cโ€™รจ sempre un altro che ti ricorda continuamente che non ci sei solo tu. Ed ho capito, finalmente, che Dio mi ama cosรฌ, come uno sposo.

Lโ€™immagine del matrimonio รจ certamente la metafora piรน utilizzata nella Scrittura per descrivere lโ€™alleanza tra Dio e il suo popolo. Anche il testo di Giovanni 2,1-11 sembra rimandare a questa relazione, sia per il riferimento temporale al โ€œterzo giornoโ€, che negli ambienti rabbinici era diventato sinonimo di โ€œgiorno dellโ€™Alleanzaโ€, in virtรน di quanto dice anche Osea 6,2 (ยซDopo due giorni ci ridarร  la vita e il terzo ci farร  rialzare e noi vivremo alla sua presenzaยป), sia per le parole rivolte da Maria ai servi, parole che richiamano la risposta del popolo a Mosรจ in Es 19,8 (ยซquanto il Signore dirร , noi lo faremoยป).

Il brano delle nozze di Cana apre una serie di immagini matrimoniali che percorrono i primi capitoli del Vangelo di Gv: in Gv 3,29 il Battista si definirร  come ยซlโ€™amico dello sposoยป e in Gv 4 la Samaritana confesserร  la sua inquieta ricerca di uno sposo vero.

La pericope di Gv 2,1-11 ci introduce dunque in un terzo giorno, ma seguendo la scansione delle giornate proposta di volta in volta da Giovanni, ci accorgiamo che siamo giunti al settimo giorno ovvero al termine della settimana tipo di Gesรน che Giovanni ci sta raccontando (Gv 1,29 ยซil giorno dopoโ€ฆยป; Gv 1,35 ยซIl giorno dopoโ€ฆยป; Gv 1,43 ยซIl giorno dopoโ€ฆยป; Gv 2,1 ยซTre giorni dopoโ€ฆยป). Probabilmente Giovanni vuole invitarci cosรฌ a diventare familiari di Gesรน, a conoscerlo meglio. Ed ecco perchรฉ, proprio alla fine di quella settimana, durante la quale abbiamo camminato con lui giorno dopo giorno, egli si rivela, si fa conoscere come lo sposo.

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Diventare consapevoli di quello che ci manca

Il testo delle nozze di Cana narra il primo dei segni nel Vangelo di Giovanni. Si tratta di segni ossia di โ€œindizi rivelativiโ€ che suscitano in noi la domanda su chi รจ Gesรน. Giovanni, nel suo Vangelo, fa emergere lโ€™identitร  di Gesรน a partire dalle situazioni delle persone che lo incontrano. Molto spesso, come in questo caso, sono situazioni di mancanza. Cโ€™รจ qualcosa che manca, un desiderio sopito, una ricerca vacillante.

Nel primo capitolo di Giovanni, Gesรน risponde a un desiderio ingenuo e incipiente dei primi discepoli: che cercate? Piรน avanti la Samaritana confessa il suo desiderio di essere amata: le manca un amore vero. In questo secondo capitolo, invece, questa coppia โ€“ come tante coppie โ€“ manca di quello che รจ necessario per fare festa. Non hanno piรน vino. Il vino non sta finendo, proprio non ce nโ€™รจ piรน. Sembra di rivedere quegli sposi che vivono momenti di ariditร , che non sanno piรน cosa dirsi e non riescono neanche a chiedere aiuto.

Alcuni esegeti hanno interpretato questa mancanza di vino come unโ€™allusione alla povertร  della coppia. A me piace pensare che gli sposi di oggi possano ritrovarsi senza vino perchรฉ hanno invitato troppi ospiti alla festa della loro vita. Sarebbe bello se il vino finisse perchรฉ la casa, che รจ immagine della relazione, รจ stata sconsideratamente accogliente. Solo cosรฌ infatti Gesรน verrร  ancora e ripeterร  per noi il miracolo di colmare la nostra povertร  con la sua presenza.

Lo sguardo di Maria รจ quello di una donna che sa riconoscere quello di cui cโ€™รจ bisogno. Nel Vangelo di Giovanni, Maria รจ presente solo allโ€™inizio e alla fine del Vangelo, come per dire che lei รจ ovunque, sempre attenta ai bisogni dei suoi figli, sempre disponibile e pronta a chiedere a suo Figlio di entrare e cambiare la nostra vita.

Anfore vuote come i nostri cuori

Non sempre perรฒ siamo disposti ad accogliere lโ€™opera di Dio nella nostra storia. Molte volte siamo vuoti e duri come le anfore di pietra di cui parla il testo del Vangelo. Quelle anfore erano lรฌ per le abluzioni rituali, ma sono ormai vuote: quel modo legalistico di vivere la religiositร  non porta frutto. Il cuore si inaridisce. Si tratta di sei anfore come sei saranno gli uomini di cui parlerร  la Samaritana, sei  come lโ€™incompletezza che il Signore viene a colmare. Alcuni Padri infatti vedono in queste sei anfore un rimando a una settima anfora: il costato di Cristo crocifisso da cui sgorgano sangue e acqua, cosรฌ come il settimo e vero sposo per la Samaritana รจ Gesรน che le parla.

Gesรน entra nei diversi tempi della nostra vita

Lโ€™esperienza della mancanza di quel vino necessario a fare festa รจ uno dei momenti che una coppia puรฒ attraversare. La vita รจ fatta di tempi diversi, รจ fatta di momenti di entusiasmo e momenti di fatica, di momenti di condivisione e momenti di incomprensione, ma รจ sempre un tempo in cui il Signore puรฒ entrare nella nostra storia e colmare il nostro vuoto. Anche il momento che gli sposi di Cana stanno vivendo รจ un tempo della storia: sebbene non sia lโ€™ora suprema in cui il Signore manifesterร  la sua gloria (quellโ€™ora che nel Vangelo di Giovanni รจ lโ€™ora della croce), รจ comunque un tempo di rivelazione.

Nella risposta di Gesรน a sua madre รจ espressa proprio questa relazione tra i momenti in cui Egli si rivela nella storia e la loro comprensione. In tutte quelle ore della vita in cui sperimentiamo la povertร , il vuoto, lโ€™angoscia, Cristo รจ sempre pronto a rivelarsi come colui che ci tira fuori dai nostri abissi. Cosรฌ come lโ€™ora di Cana prelude allโ€™Ora della Pasqua, cosรฌ le ore in cui il Signore si rende presente nella storia ci permettono di gustare il frutto della croce.

Leggersi dentro

  • Che cosa mi manca in questo tempo della mia vita? Quale desiderio voglio mettere davanti al Signore?
  • Cosa vuol dire per me sentirmi amato da Dio con amore sponsale?

P. Gaetano Piccolo SJ

Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) โ€“ Fonte

ALTRO COMMENTO

โ€œVenuto a mancare il vino, la madre di Gesรน gli disse: ยซNon hanno vinoยปโ€.

Tutti ci cercano per quello che abbiamo, ma chi ti vuole davvero bene non tiene da conto di ciรฒ che hai, ma di ciรฒ che ti manca. Lโ€™amore vero รจ prendere a cuore la mancanza dellโ€™altro, perchรจ in quella mancanza si gioca il meglio e il peggio della vita. Sono infatti le nostre mancanze la causa prima dei nostri peccati, ma sono altresรฌ proprio le mancanze i punti di svolta dei grandi santi. Ritrovare il vino che manca non serve a riempire un vuoto, ma a cambiarne la sostanza.

Gesรน non crea il vino dal nulla, ma cambia lโ€™acqua in vino, cioรจ prende ciรฒ che cโ€™รจ e a partire da questo opera un cambiamento radicale. Quello che fino a ieri ti faceva peccare puรฒ cominciare ad essere il punto di forza della tua santitร . Assurdo! Ma questo รจ il miracolo: il Signore รจ lโ€™unico che puรฒ prendere sul serio la mia mancanza e trasformarla in santificazione.

Da cosa ce ne accorgiamo? Dal fatto che cominciamo a sentire unโ€™inspiegabile letizia che non trova altra ragione se non nella Grazia di Dio.

Fonte

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