Commento al Vangelo di domenica 2 Giugno 2019 – Lorenzo Galliani

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Solo l’amore non ha fine. Il vangelo, persino quello, una conclusione ce l’ha. E domenica 2 giugno ascolteremo la conclusione del vangelo di Luca, con l’ascensione.

Alla fine dei vangeli

Ma come terminano i vangeli?

  • Matteo con Gesù che esorta (a «osservare tutto ciò che vi ho comandato») e rassicura: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
  • Marco con la predicazione degli apostoli non in un luogo specifico, ma «dappertutto»
  • Giovanni ricordandoci che Gesù ha compiuto molti altri gesti, ma che non sono stati riportati («il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere»).

Poi c’è il vangelo di Luca, quello con il finale apparentemente più statico. Cosa fanno gli apostoli dopo aver visto Gesù salire in cielo? «Stavano sempre nel tempio lodando Dio». L’unico movimento del quale abbiamo traccia è quello per tornare a Gerusalemme, al tempio appunto. Non annunciano, non corrono, non saltano, non fanno le capriole dalla felicità. «Stanno» e basta.

Ci sto

In realtà questa lettura è ingenerosa per almeno due motivi. Il primo: l’opera di Luca comprende anche gli Atti degli Apostoli, che inizia richiamando la conclusione del vangelo ed è tutto rivolto al loro slancio di appartenenti alla primissima comunità cristiana. Ma forse – è solo una suggestione – quel vangelo parla (inconsapevolmente) anche alle vecchiette che stanno in chiesa, a lodare Dio. Anche loro, nelle nostre chiese, non annunciano, non corrono, non saltano, non fanno le capriole dalla felicità. Stanno e basta. Forse al loro posto ci annoieremmo, dopo un’ora o due (o anche meno). Forse. Ma non si può dire che nel loro stare immobili su una panchina, recitando un rosario con una voce trascinata dagli anni, non vivano il vangelo, da cima a fondo.

Forse, in una relazione d’amore, ancora prima di correre, andare, agire, occorre «stare», dire all’altro: «Ok, ci sto». Il resto verrà da sé.

Commento a cura di Lorenzo Galliani (Bologna, 1985), giornalista e scrittore, collabora con “Avvenire”. Sul settimanale “Verona Fedele” cura la rubrica “Il Calciastorie”. Maggiori informazioni sul suo sito, www.lorenzogalliani.it

Tratto dal sito bibbiagiovane.it curato da Àncora Editrice.

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Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24, 46-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.