Commento al Vangelo di domenica 19 giugno 2011 – padre Bruno Secondin

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Nella Domenica dedicata alla solennitร  della Santissima Trinitร , il Vangelo presenta un brano di Giovanni nel quale Gesรน afferma che โ€œDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eternaโ€. Quindi aggiunge:

โ€œDio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di luiโ€.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร  Gregoriana:

Dio รจ essenzialmente comunione: una comunione dโ€™amore tra Padre, Figlio e Spirito Santo. Non una combinazione matematica complicata, ma una pulsione vitale, energia che genera novitร  sempre originale e speranza di futuro. รˆ a questa misteriosa realtร  che facciamo affidamento quando ci facciamo il segno della croce o iniziamo una azione sacra nel nome della Trinitร : alla presenza di Dio Uni-Trino, con la sua grazia che salva e tutto guida noi vogliamo compiere ogni azione. Come dice Gesรน nel Vangelo, dialogando con Nicodemo, noi dobbiamo sentirci amati in maniera sorprendente, diciamo divina, dal Padre: egli ha donato il proprio Figlio perchรฉ avessimo vita, vita eterna, salvezza e felicitร . Per questo credere nella realtร  misteriosa di Dio-Trinitร  รจ credere a questa storia di amore e redenzione, รจ farsi discepoli del Figlio che svela il cuore del Padre e dona assieme al Padre a tutti noi la forza misteriosa che lo ha guidato e trasformato, cioรจ lo Spirito Santo. Una fede che รจ scuola di relazioni nuove, di comunione e reciproca accoglienza. Contemplare e adorare la Trinitร  in autenticitร  รจ possibile solo per chi coltiva disegni di amore che generano vita, sa gettare ponti e non alzare muri, sa protendere le mani senza serrare le dita, sa amare senza calcoli, in totale gratuitร .

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