Commento al Vangelo di domenica 19 Febbraio 2023 – Comunità Kairos

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Gesù aveva cominciato col dire ai suoi discepoli: “Non crediate che sia venuto per abolire la Legge e i Profeti…ma per portare alla pienezza” (5,17) e ancora “Vi dico infatti che se la vostra giustizia non abbonderà di più degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei cieli” (5,21).

Nel brano di domenica scorsa Gesù passava quindi a considerare i comportamenti conformi alla tradizione legalista degli Ebrei in fatto di omicidio, adulterio, divorzio e giuramento per dare a quei precetti in negativo (non uccidere, non commettere…non spergiurare)l’interpretazione positiva e liberante, conforme alla volontà di Dio.Nel brano che segue di questa domenica Gesù giunge al culmine nella proclamazione di ciò che è veramente giusto agli occhi di Dio per ogni cristiano che voglia riconoscersi suo figlio per entrare nel suo Regno.Siamo di fronte al massimo paradosso o alla già così definita “differenza cristiana” dell’Amore incondizionato verso tutti gli esseri umani, amici e nemici, buoni e cattivi, giusti e ingiusti, miti e violenti.

Perché Dio fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni e noi cristiani, essendo stati creati, come tutti, a sua immagine e somiglianza, siamo chiamati, per entrare nel suo Regno, ad essere, da veri figli, come Lui, assolutamente misericordiosi (Lc 6,35).E’ sconvolgente prendere coscienza della realtà eterna cui siamo chiamati e, nel contempo, vivere in una realtà storica che ci sommerge di atti di violenza, di ingiustizia sociale, di malafede e falsità mentre le voci di coloro che, umanamente, si ribellano chiedono solo una giustizia vendicativa che appaghi l’orgoglio, la dignità offesa o compensi gli affetti feriti.

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La logica umana del vivere ci condiziona a rimarcare che l’Amore cristiano resta impraticabile se, prima, nonsi cambia mentalità, se non ci si libera dalle catene di una giustizia retributiva e dell’abitudine alla reciprocità dell’amore per l’altro.Ma abbiamo anche consapevolezza, dati i nostri umani limiti, che l’Amore pieno, predicato e vissuto da Gesù come giustizia sovrabbondante, non può essere né spontaneo, né frutto di uno sforzo ascetico. I nostri occhi non possono che rivolgersi a Lui, a Gesù, alla sua Parola e alla sua Vita di vero Figlio del Padre di cui ci ha rivelato e manifestato la sconfinata misericordia.

La sua umanità, non diversa dalla nostra, ha attraversato, senza cedimenti, il male del mondo fino al dono della vita, sempre amando e perdonando. Per stare alla sua sequela non possiamo che affidarci alla sua Grazia e pregare che ci aiuti a non restare vittime né di condizionamenti e comportamenti “mondani”, né di derive moralistiche.In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:”Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”.

Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre ostro celeste”.

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La sua benevolenza verso i peccatori ha scandalizzato dotti e benpensanti dei suoi tempi (scribi e farisei), ma ha conquistato il cuore di uomini adusi al male. Perché offrire a chi ti colpisce il viso, l’altra guancia ha il potere di spiazzare coloro che sono abituati alla reazione opposta. Nella Lettera ai Romani leggiamo: “Non rendete a nessuno male per male….Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.”(Rm,12, 17 e 21). Il bene infatti può sconfiggere il male in quanto lo rende inoffensivo, dal momento che l’Agnello di Dio se ne è già caricato tutto il peso dal suo battesimo nel Giordano fino alla morte in croce.

Quale stupore per il malvagio che ti vuole togliere la tunica, lasciarsi denudare anche del mantello, unica difesa dal freddo della notte! Stupore e sconcerto: così il malvagio si trova, lui, messo a nudo nelle sue false pretese e non può che ripensare ai suoi errori. Accompagnare per due miglia chi pensa di costringerti a seguirlo per uno fa cadere nel vuoto la sua prepotenza.

Non bastassero questi esempi tratti dalla quotidianità dei suoi tempi, ma allusivi alle tante forme di violenza perpetrate in tutti i tempi, Gesù arriva a chiederci di amare i nemici e di pregare per i persecutori col solo scopo per cui siamo chiamati a seguire Lui come Maestro e Compagno di strada, cioè rinascere Figli di Dio! Infatti la sola esperienza della Grazia che possiamo fare sta nell’imitare il Figlio per essere chiamati anche noi Figli.

La conversione che Gesù ci propone è di esercitarci nell’amore verso tutti i fratelli a somiglianza del Creatore il cui Amore per gli uomini prescinde dai loro meriti e si configura come assoluta Misericordia.

Infine la chiamata di Gesù ad essere “perfetti” come il Padre suona temibile alle nostre orecchie che possono farci cadere nell’equivoco di un compito di cui non ci sentiamo capaci. E infatti non lo siamo in forza delle nostre doti umane assai limitate!, ma lo possiamo diventare se, rinunciando ad agire da noi e a far leva su pretese virtù, facciamo invece costante memoria, nella preghiera, di tutto l’Amore cheDio ha profuso sui nostri errori e ci affidiamo all’Amore fraterno di Gesù quale Compagno di strada.

La “perfezione” infatti non è frutto di ricerca morale, di sforzo volontaristico, ma è il raggiungimento in Cristo di una piena umanità che si esprime nell’amore donato gratuitamente, senza ricambio e indistintamente verso chiunque, solo perché nostro simile.

Il lieto annuncio di questa domenica apre una strada, ancora tutta sempre da percorrere in umiltà e fiducia insieme a Gesù l’Emanuele!


A cura di Vanna per la Comunità Kairos.

Immagine di Dimitris Vetsikas da Pixabay