XXXIII Domenica del Tempo Ordinario โ Anno B
Il capitolo 13 del vangelo di Marco contiene una dinamica complessa nella quale la storia โ per il suo aspetto drammatico e fragile โ รจ presentata come un parto. โQuesto sarร il principio dei doloriโ (Mc 13,8). La parola greca odinon dice proprio le doglie del parto. ร il parto di un mondo nuovo, il compimento della creazione del mondo e della storia attraverso lโapparizione di Cristo Risorto che risucchia la storia verso il compimento che รจ in Lui, anzi che รจ Lui. I segni della fragilitร del creato e della storia permettono di intravedere lโeschaton, la piazza dโoro dalla quale la liturgia in qualche modo attira a sรฉ i figli della storia frantumando quella corteccia che, come sfoggio, San Giovanni nellโApocalisse impedisce di vedere oltre e diventa dura, pesante proprio a causa dei grandi e dei potenti, tali perchรฉ basati sulle cose che ingombrano e deviano nascondendo quello che sta dietro. LโApocalisse, invece, rivela da dove รจ realmente guidata la storia e libera dallโinganno di pensare che la storia sia condotta esclusivamente da coloro che si appoggiano su fondamenta sbagliate. Diventa chiaro che le decisioni dei potenti di questo mondo e la loro mentalitร oscurano e rendono impenetrabile la veritร che sta dietro il dispiegarsi del tempo.
Quando queste cose terrene cominciano a crollare e la corteccia si fa piรน sottile noi possiamo intravedere il senso della storia, questa รจ lโapokalypsis. Giร la parola fa vedere che si allontana il nascondimento, cioรจ ci si comincia ad avvicinare a ciรฒ che รจ vero. Questo รจ il significato di apocalisse, non tanto una serie di eventi drammatici in sรฉ, quanto piuttosto lo svelamento del significato degli avvenimenti e la percezione del loro senso.
Ci sarร un oscuramento del sole e della luna (cf Mc 13,24). Sole e luna sono le coordinate statiche. LโApocalisse sarร la chiusura del fattore statico per spegnimento e infine un ultimo movimento della storia, ossia la caduta. Il Deuteronomio distingue molto bene tra Israele e i popoli che adorano le stelle, il sole, la luna, lโesercito celeste (cf Dt 4, 19-20). Israele รจ chiamato a una storia di relazione, di alleanza, mentre gli altri si appoggiano altrove. Isaia stesso descrive la fine di un impero: โTutto lโesercito celeste si dissolve, i cieli si arrotolano come un libro, tutto il loro esercito cade come cade il pampino dalla vite, la fogli avvizzita del ficoโ (Is 34,4). Quando la storia si arrotola cadono proprio loro, cioรจ quelli che si ritengono figli di queste stelle, figli del sole. โCome mai sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dellโAurora? Come mai sei stato gettato a terra, signore dei popoli? Eppure tu pensavi nel tuo cuore: Salirรฒ in cielo, sopra le stelle di Dio innalzerรฒ il mio tronoโ (Is, 14, 12-13).
Teologicamente possiamo dire che quando dopo il peccato perde il soffio, la dimensione spirituale che Dio ha dato alla creazione, lโuomo si sottomette alla sua natura mortale e succhia dalla natura del creato la potenza di vivere, ciรฒ che nel creato sembra potente. Tutti questi figli del sole, della luna, delle stelle, sono figli di qualcosa dal quale si puรฒ succhiare il proprio potere, la propria forza.
Berdjaev nelle sue riflessioni dice che Paolo fa vedere che il cristianesimo ha liberato lโuomo da queste potenze, perchรฉ siamo diventati figli di Dio e non piรน figli delle stelle e di queste potenze nellโaria, alle quali ci siamo sottomessi. La storia mostra che ad un certo punto รจ lโintelligenza a diventare il punto di forza dellโuomo ma questo non cambia la sostanza, lโuomo rimane sottomesso a quello da cui prende la forza, sia esso il cosmo o lโideologia.
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La forza della vita, invece, lโuomo la puรฒ prendere solo da Dio, non se la puรฒ dare da solo, deve essere rigenerato. Noi possiamo conoscere Dio solo come figli, perchรฉ Lui รจ Padre. La storia รจ una generazione, un parto dellโuomo nuovo, dellโuomo secondo Dio.
Dio ci sta dando la vita attraverso questa fragilitร della storia, questo inizio dei dolori, questa corteccia che si rende piรน sottile affinchรฉ possiamo vedere che lโunica cosa che veramente resiste a tutto e che puรฒ essere fondamento di tutto รจ la comunione che รจ il nostro Dio. Nellโora della crocifissione, quando tutto scricchiola e trema, lโunico punto fermo รจ la fedele relazione Padre โ Figlio. Sono le relazioni di Dio che rimangono come lโunica cosa solida, tutto il resto crolla. Nรฉ il cosmo, nรฉ le idee, solo lโamore rimane.
Da questo amore emerge il Figlio dellโuomo, cioรจ lโuomo secondo Dio, lโuomo compiuto. Perchรฉ questa comunione con Dio include lโuomo e lo rende divino, altrimenti qualsiasi tentativo di diventare divini subisce una nuova ideologia e rende sempre piรน spessa la corteccia tra il giร e il non ancora impedendoci di vedere il senso della storia, degli eventi, degli incontri, della vita, lร dove la fedeltร di Dio emerge come fondamento di tutto.
P. Marko Ivan Rupnik โ Fonte
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XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Dn 12, 1-3; Sal.15; Eb 10, 11-14. 18; Mc 13, 24-32
Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondo Marco
24In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerร ,
la luna non darร piรน la sua luce,
25le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
26Allora vedranno il Figlio dellโuomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderร gli angeli e radunerร i suoi eletti dai quattro venti, dallโestremitร della terra fino allโestremitร del cielo.
28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che lโestate รจ vicina. 29Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli รจ vicino, รจ alle porte.
30In veritร io vi dico: non passerร questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
32Quanto perรฒ a quel giorno o a quellโora, nessuno lo sa, nรฉ gli angeli nel cielo nรฉ il Figlio, eccetto il Padre.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 18 โ 24 Novembre 2018
- Tempo Ordinario XXXIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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