La logica del chicco di grano evolve la nostra creaturalità
La logica del chicco di grano evolve la nostra creaturalità perché ci consegna ad una dimensione sempre nuova dell’esistere, quella del dono.
La liturgia del tempo quaresimale ci pone oggi di fronte ad una parola che nuovamente ci scomoda, ci disloca, come abbiamo provato a vedere in queste settimane, e questa volta non perché ci porta in un altro luogo fuori di noi, ma perché ci “sposta dentro”.
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“Se il chicco non muore…”quante volte al semplice udire queste parole ci siamo posizionati fuori dal messaggio evangelico, il solo verbo morire ci ha infastidito, turbato, messo alla prova.
La potenza di un chicco di grano è visibile solo nel momento in cui esso viene messo nelle condizioni possibili affinché le esprima tutte, non ovunque un chicco diventa grano.
La trasformazione del chicco necessita di un processo evolutivo affinché da seme diventi dono, non per caso e nemmeno per forza, non per religioso ossequio o per testardaggine, ma per formazione, per educazione, per tempo investito, per energie spese affinché questo accada.
Chi si occupa del lavoro dei campi sa bene che niente può essere lasciato al caso, bisogna lavorare la terra, trovare il tempo giusto per la semina e la raccolta, intuire le stagioni, dedicare e dedicarsi affinché quel seme diventi unico.
La logica del chicco di grano ci consegna la possibilità di fermarci e per un attimo darci la possibilità di guardarci dentro, di accoglierci nelle piccole cose, in quelle forse grandi quanto un seme.
Piccole cose che hanno necessità e desiderio di “esplodere”, non per salire su uno dei tanti “podi”che ci circondano, o che a volte ci costruiamo, ma perché altri abbiano la possibilità di fare lo stesso.
Gesù è archetipo di tutto questo, la sua donazione, il suo morire in questa nostra stessa terra come un chicco, ci ha donato l’esplosione della Risurrezione, come energia vitale affinché ciascuno possa entrare pienamente nella sua terra.
Buona domenica a tutti!
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Sr. Myriam (Miriam D’Agostino) del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Quinta Domenica di Quaresima – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- Ger 31, 31-34; Sal.50; Eb 5, 7-9; Gv 12, 20-33
Gv 12, 20-33
Dal Vangelo secondo Giovanni
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. 24In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 26Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. 27Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! 28Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». 29La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 30Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». 33Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 18 – 24 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima V
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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