Un altro passaggio del cammino di alleanza segna questa domenica di quaresima: Geremia annuncia una ‘alleanza nuova’ scritta nel profondo del cuore, che compirà la parola della promessa e del dono di Jahwè ‘Io sono il Signore tuo Dio’ (Es 20,1): “Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo”. Quella reciproca appartenenza, nucleo profondo dell’alleanza, è promessa come dono che investe l’interiorità e trasforma il cuore, il centro delle scelte personali e dell’orientamento della vita.
La seconda lettura, dalla lettera agli Ebrei, indica in Cristo il Figlio che imparò l’obbedienza dalle cose che patì e in lui si compie l’alleanza promessa: “reso perfetto divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono.” Cristo una volta per tutte si è offerto per noi. In lui si compie l’alleanza definitiva.
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L’autore della lettera agli Ebrei rilegge la passione di Cristo dicendo: ‘offrì preghiere con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà’. E’ l’indicazione della via seguita da Cristo, la sua fedeltà al Padre. Il Padre l’ha esaudito non perché l’ha liberato dalla passione e dalla morte ma perché lo ha sostenuto nella fedeltà alla testimonianza dell’amore: il mistero di Dio è infatti l’amore debole e inerme che si dà fino alla fine. La salvezza giunge dal dono di amore di Gesù.
La pagina del IV vangelo si apre con la domanda: ‘Vogliamo vedere Gesù’. Il desiderio di ‘vedere’ racchiude in sé la tensione ad andare in profondità, a scorgere il significato profondo degli eventi. E’ domanda delle comunità per cui vangelo è scritto: qual è in profondità l’identità di Gesù?
A tale domanda segue un lungo discorso: “E’ giunta l’ora che sia glorificato il figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto per terra non muore rimane solo; se invece muore produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”
Gesù parla della sua ora e del senso della sua esistenza: l’ora della sua vita è il momento in cui si consegna al Padre e offre la sua vita per tutti. Consegnato nel tradimento, in realtà egli stesso ha inteso la sua vita come dono: nella sua libertà si consegna come chicco di grano. Nel morire è presente una fecondità nuova. In questo si rivela la gloria di Gesù.
E’ così giunta quell’ora evocata nell’intero percorso del IV vangelo, a Cana, nel dialogo con la donna di Samaria: “E’ giunta l’ora che sia glorificato il figlio dell’uomo”. L’ora di Gesù è l’ora della croce, quando tutti volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto; è anche l’ora in cui innalzato da terra, Gesù attirerà tutti a sé. L’ora di Gesù è tempo che anticipa ogni futuro (è ora del figlio dell’uomo) e rivela il senso della storia: è tempo finale che irrompe nel presente e manifesta i tratti dell’amore di Dio.
Gesù vive paura ed angoscia di fronte a quest’ora ed invoca: ‘Padre glorifica il tuo nome’. Il Padre è coinvolto e presente nell’ora di Gesù, e conferma la via che Gesù sta seguendo. Gesù sulla croce sarà innalzato: la croce umanamente appare come la più grande umiliazione, costituisce l’esaltazione che già lì si sta compiendo: Giovanni infatti vede sulla croce il rivelarsi della ‘gloria’ di Dio, l’ora in cui si manifesta l’amore senza riserve e senza limiti del Padre che Gesù ha testimoniato ‘fino al segno supremo’: è lui l’esegeta del Padre (cfr Gv 1,18), il Figlio che rende visibile il volto del Padre. Per questo nel momento in cui è trafitto inizia quel movimento di attrazione e di coinvolgimento che si allarga: coloro che hanno visto la sua ‘gloria’ non possono non seguire i passi che lui ha percorso.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Quinta Domenica di Quaresima – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- Ger 31, 31-34; Sal.50; Eb 5, 7-9; Gv 12, 20-23
Gv 12, 20-23
Dal Vangelo secondo Giovanni
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 18 – 24 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima V
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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