Commento al Vangelo di domenica 18 marzo 2018 โ€“ Enzo Bianchi

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Il chicco di grano che muore e dร  frutto

Enzo Bianchi

Secondo il quarto vangelo Gesรน, con il segno della resurrezione di Lazzaro, scatena lโ€™opposizione dei sacerdoti del tempio e dei farisei, i quali decidono che deve morire (cf. Gv 11,1-54). Proprio Caifa, sommo sacerdote in carica, afferma che la morte di Gesรน รจ cosa buona: โ€œรˆ conveniente che un solo uomo muoia per tutto il popoloโ€ (Gv 11,50). Parola soggettivamente omicida, questa di Caifa, ma oggettivamente profetica, perchรฉ la morte di Gesรน รจ un dare la vita per gli altri, per lโ€™intera umanitร .

Gesรน, dunque, allโ€™avvicinarsi della festa di Pasqua, entra in Gerusalemme tra grida che lo proclamano Veniente nel nome del Signore e Re dโ€™Israele (cf. Gv 12,12-14), ma questo suo successo presso il popolo desta la constatazione dei farisei: โ€œTutto il mondo (ho kรณsmos) gli รจ andato dietro, lo segue!โ€ (Gv 12,19). Ormai la decisione di condannare a morte Gesรน รจ stata presa, ed egli sente che il cerchio dei nemici si stringe intorno a lui e che quella Pasqua sarร  la sua โ€œoraโ€ tante volte annunciata. Dโ€™altronde, lโ€™affermazione dei farisei trova una chiara illustrazione nella richiesta di alcuni presenti a Gerusalemme per la festa: alcuni greci, appartenenti cioรจ alle genti, non circoncisi e dunque pagani. Vogliono incontrare Gesรน perchรฉ hanno sentito parlare di lui quale maestro autorevole e profeta capace di operare segni.

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Si avvicinano pertanto a uno dei suoi discepoli, Filippo (proveniente da Betsaida di Galilea, cittร  abitata da molti greci, cosรฌ come greco รจ il suo nome), e gli chiedono: โ€œVogliamo vedere Gesรนโ€. Questo perรฒ non era cosa facile, perchรฉ incontrare dei pagani, impuri, da parte di un rabbi, non era conforme alla Legge e non rispettava le regole di puritร . Filippo, titubante, va a riferirlo ad Andrea, il primo chiamato alla sequela (cf. Gv 1,37-40); poi, insieme, i due decidono di presentare la domanda a Gesรน. Ed egli come risponde? Il quarto vangelo non lo dice, ma testimonia alcune parole decisive, una vera e propria profezia che Gesรน fa riguardo a quellโ€™ora, lโ€™ora della sua passione e morte, svelata come glorificazione.

Innanzitutto Gesรน dice che la richiesta di vederlo da parte dei pagani รจ segno e annuncio dellโ€™ora finalmente giunta, lโ€™ora in cui il Figlio dellโ€™uomo รจ glorificato da Dio. Allโ€™inizio del vangelo, a Cana, Gesรน aveva detto a sua madre: โ€œNon รจ ancora giunta la mia oraโ€ (Gv 2,4), e in seguito numerose altre volte questโ€™ora privilegiata viene evocata come ora prossima ma non ancora venuta (cf. Gv 4,21-23; 5,25; 7,30; 8,20). Adesso, di fronte a questa richiesta, Gesรน comprende e dunque annuncia che la sua morte sarร  feconda, fonte di vita inaudita: la sua gloria sarร  gloria di Dio. Per esprimere ciรฒ, Gesรน ricorre alla vicenda del chicco di grano che, per moltiplicarsi e dare frutto, deve cadere a terra e quindi marcire, morire, altrimenti resta sterile e solo. Accettando di marcire e morire, il chicco moltiplica la sua vita e dunque attraversa la morte e giunge alla resurrezione.

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Sรฌ, appare paradossale, ma โ€“ come Gesรน chiarisce โ€“ โ€œchi ama la propria vita, la perde, e chi odia la propria vita in questo mondo, la custodisce per la vita eternaโ€, perchรฉ lโ€™attaccamento alla vita e ciรฒ che impedisce di mettere la vita stessa a servizio degli altri. Per Gesรน la vera morte non รจ quella fisica, quella che gli uomini possono dare, ma รจ proprio il rifiuto di spendere e dare la vita per gli altri, la chiusura sterile su se stessi; al contrario, la vera vita รจ il culmine di un processo di donazione di sรฉ. La vicenda del chicco di grano รจ la vicenda di Gesรน ma anche quella del suo servo, il quale, proprio seguendo Gesรน, conoscerร  la passione e la morte come il suo Signore, ma anche la resurrezione e la vita per sempre. Non sarร  solo Gesรน a essere glorificato dal Padre ma anche il discepolo, il servo che, seguendo il suo Signore, diventa suo amico. Al riguardo, con grande fede un padre del deserto giungeva ad affermare audacemente: โ€œGesรน ed io viviamo insieme!โ€.

Che cosa, dunque, Gesรน promette ai pagani di vedere? La sua passione, morte e resurrezione, il suo abbassamento e la sua glorificazione, la croce come rivelazione dellโ€™amore vissuto fino alla fine, fino allโ€™estremo (cf. Gv 13,1). A ogni discepolo, proveniente da Israele o dalle genti, nel visibile รจ dato di vedere lโ€™invisibile; seguendo con perseveranza Gesรน, dovunque egli vada, รจ dato di contemplare nella sua morte ignominiosa la gloria di chi dร  la vita per amore. Secondo il quarto vangelo viene qui anticipata quella convocazione delle genti, quel raduno, che accadrร  quando Gesรน sarร  innalzato sulla croce. I profeti avevano annunciato la partecipazione delle genti alla rivelazione fatta a Israele, e questa ora sta per avvenire, perchรฉ Gesรน offre la sua vita โ€œper riunire insieme i figli di Dio che erano dispersiโ€ (Gv 11,52).

Giovanni apre qui una feritoia sui sentimenti vissuti da Gesรน. Come gli evangelisti sinottici raccontano lโ€™angoscia di Gesรน al Getsemani (cf. Mc 14,32-42 e par.), nellโ€™ora che precede la sua cattura, qui noi leggiamo la sua confessione: โ€œOra lโ€™anima mia รจ turbataโ€. Sรฌ, di fronte alla sua morte Gesรน si รจ turbato, come giร  si era turbato e aveva pianto alla morte dellโ€™amico Lazzaro (cf. Gv 11,33-35). Ma questa angoscia umanissima non diventa un inciampo posto sul suo cammino: Gesรน รจ tentato, ma vince radicalmente la tentazione con lโ€™adesione alla volontร  del Padre. In modo diverso dalla narrazione presente nei sinottici, ma in profonditร  concorde con essa, Gesรน non ha voluto salvarsi da quellโ€™ora, nรฉ esserne esentato, ma รจ sempre rimasto fedele alla sua missione di compiere la volontร  del Padre nella via dellโ€™umiliazione, della povertร , della mitezza e non attraverso la violenza, la potenza il dominio. Comprendiamo dunque la sua preghiera: โ€œPadre, glorifica il tuo Nomeโ€, ovvero: โ€œPadre, mostra che tu e io, insieme, realizziamo in me la stessa volontร โ€.

In risposta a tali parole, ecco una voce dal cielo, la voce del Padre che testimonia il riconoscimento di Gesรน quale Figlio amato, il quale ha rivelato la gloria di Dio in tutta la sua vita e la rivelerร  ancora nella sua โ€œoraโ€. Secondo lโ€™intelligente interpretazione della Lettera agli Ebrei, Gesรน โ€œnei giorni della sua vita terrena offrรฌ preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo dalla morte e, per la sua sottomissione (eulรกbeia), venne esauditoโ€ (Eb 5,7). Questa sottomissione non รจ la resa a un destino implacabile, bensรฌ lโ€™adesione ai sentimenti del Padre, sentimenti di amore per il mondo fino a donargli lโ€™unigenito suo Figlio (cf. Gv 3,16). 

Ecco che allora Gesรน puรฒ gridare con convinzione: โ€œOra avviene il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo รจ gettato fuori. E io, quando sarรฒ innalzato da terraโ€, come il serpente innalzato da Mosรจ (cf. Nm 21,4-9; Gv 3,14), โ€œattirerรฒ tutti a meโ€. Lโ€™โ€œoraโ€ รจ finalmente giunta, lโ€™ora di Gesรน, ma anche quella in cui il mondo, con il suo assetto malvagio, viene giudicato, e cosรฌ il principe di questo mondo, il principe delle tenebre, il nemico di Dio e dellโ€™umanitร , viene espulso. Questo grido di Gesรน รจ un grido di vittoria: nella lotta tra il principe delle tenebre e il Figlio di Dio, questโ€™ultimo รจ vincitore e, innalzato da terra sulla croce, attira tutti a sรฉ. Sรฌ, proprio sulla croce, in alto, Gesรน sarร  il vincitore del nemico, il diavolo, il padre della menzogna, e dunque vincitore sul mondo di tenebra che si oppone a Dio: sulla croce รจ rivelata pienamente la gloria di Dio e di Gesรน. Dalla croce, โ€œGesรน il Nazareno, il Re dei Giudeiโ€ (Gv 19,19) โ€“ titolo scritto in ebraico, greco e latino, le lingue dellโ€™intera oikoumรฉne (cf. Gv 19,20) โ€“, attirerร  se tutti, giudei e greci, che vedranno colui che hanno trafitto e si batteranno il petto (cf. Zc 12,10; Lc 23,48; Gv 19,37; Ap 1,7). Ogni occhio lo vedrร  e chi, vedendolo, aderirร  a lui credendo al suo amore, sarร  salvato e conoscerร  la vita eterna. Ecco la vera risposta a quanti volevano, e ancora oggi vogliono, โ€œvedere Gesรนโ€.

Questa รจ la buona notizia della pagina odierna del vangelo, buona notizia soprattutto per quei discepoli e quelle discepole che conoscono la dinamica del cadere a terra, del โ€œmarcireโ€nella sofferenza, nella solitudine e nel nascondimento. In alcune ore della vita sembra che tutta la sequela si riduca solo alla passione e alla desolazione, allโ€™abbandono e al rinnegamento da parte degli altri, ma allora piรน che mai occorre guardare allโ€™immagine del chicco di grano consegnataci da Gesรน; piรน che mai occorre rinnovare il respiro della fede, per dire: โ€œGesรน ed io viviamo insieme!โ€.

p. Enzo Bianchi โ€“ Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica

Fonte: Monastero di bose

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Quinta Domenica di Quaresima โ€“ Anno B

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Gv 12, 20-23
Dal Vangelo secondo Giovanni
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa cโ€™erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsร ida di Galilea, e gli domandarono: ยซSignore, vogliamo vedere Gesรนยป. 22Filippo andรฒ a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesรน. 23Gesรน rispose loro: ยซรˆ venuta lโ€™ora che il Figlio dellโ€™uomo sia glorificato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 โ€“ 24 Marzo 2018
  • Tempo di Quaresima V
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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