Commento al Vangelo di domenica 18 giugno 2017 – mons. Giuseppe Mani

Gesù è passato facendo del bene e annunciando la buona novella che Dio è amore e che viene a stabilire il suo regno; à morto nella condizioni che sappiamo; è risuscitato; ha inviato la Spirito Santo che è anche lo Spirito del Padre. Tutto questo culmina nell’Eucarestia. Si ricapitola in questo sacramento che ci permette di appropriarci oggi ”Qui e ora”, tutto ciò che Cristo è stato, tutto ciò che è e anche tutto ciò che sarà quando il suo corpo, che siamo noi riuniti sarà compiuto. In ciò che abbiamo detto e che non è che l’enunciazione del Credo c’è un punto centrale :“La Pasqua”. Tutto converge verso la Pasqua e parte da essa. E’ per questo che l’Eucarestia, che ci mette in presenza della Pasqua ci fa entrare nel suo itinerario: è il sacramento centrale. Gli altri sacramenti non fanno che particolareggiare ciò che c’è nell’Eucarestia.

[ads2]Mangiare e bere. Un fatto da sottolineare è che la Bibbia gira tutta intorno al mangiare e bere. Comincia con la Genesi e termina con l’Apocalisse con “L’acqua viva” e la “porzione dell’albero della vita”. Tra le due la tentazione il peccato che sono espresse in termine di nutrimento (Genesi 3, Esodo 16 e anche le tentazione di Gesù) e il dono della carne e del sangue del nostro Vangelo. Questa insistenza sul nutrimento non deve sorprendere perché corrisponde al problema “di che cosa viviamo?”. Di più il problema del nutrimento esprime tutto il rapporto dell’uomo con la natura e anche il rapporto degli uomini tra di loro. Ci si batte per la fertilità della terra e per aver da mangiare e ci si unisce in società per spartirsi i beni di consumo e ci si riunisce attorno ad una tavola per esprimere l’amicizia e la pace. Col mangiare e il bere ci si riferisce ai bisogni primordiali e da essi si va verso la comunione tra gli uomini. Tutto questo è il substrato del sacramento…

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 giugno 2017 anche qui.

Corpus Domini

Gv 6, 51-58
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 18 – 24 Giugno 2017
  • Tempo Ordinario XI, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

 

Read more

Local News