Commento al Vangelo di domenica 17 Marzo 2019 – Sorelle Povere di Santa Chiara – Lc 4, 1-13

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Vedere e ascoltare

Dopo la prima domenica, in cui ci รจ narrato lโ€™episodio delle tentazioni, in questa seconda domenica di quaresima, la madre Chiesa ci porta sul monte per entrare nellโ€™evento della trasfigurazione del Signore. Con questo testo si conclude la prima parte del Vangelo di Luca nella quale lโ€™evangelista ci conduce, sempre piรน in profonditร , nella comprensione dellโ€™identitร  di Gesรน. Erode pensa che sia un Profeta, la gente dice che รจ il Battista, i discepoli dicono che รจ il Cristo di Dio, ma non sanno che cosa vuol dire Cristo e non sanno che cosa vuol dire Dio, e Gesรน spiega che Lui รจ il Figlio dellโ€™uomo. Il Figlio dellโ€™uomo รจ la figura gloriosa di Daniele 7 che sarร  Giudice del mondo, la figura piรน divina che esista, ma che dovrร  soffrire. Sarร  il Servo di Yhwh, che passa attraverso la croce, e cosรฌ vincerร  il male.

โ€œsalรฌ sul monte a pregareโ€. Solamente Luca sottolinea che Gesรน sta pregando, mentre prega il suo volto cambia di aspetto. La manifestazione del volto di Gesรน, e quindi del volto del Padre, avviene dentro un incontro personale per Gesรน, con Dio Padre. Gesรน ha bisogno di questa intimitร  e nella preghiera prende visibilitร  la veritร  e la pienezza della sua identitร . Siamo in uno snodo del Vangelo, in un incontro con lui dato a pochi. In questa preghiera si lascia accompagnare da Pietro, Giovanni e Giacomo e saranno anche gli stessi discepoli che lo accompagneranno in un’altra preghiera, quella nel Getzemani, dove Gesรน si preparerร  a mostrare non il volto glorioso, luminoso, ma quello sfigurato. In fondo รจ lo stesso atto: da un parte si vede il volto nascosto privato e dallโ€™altro si vedrร  il volto pubblico, umiliato, sfigurato fino a non essere dโ€™uomo il suo aspetto e che comparirร  dopo la preghiera del Getzemani.

Solo dopo aver visto quel volto sfigurato innalzato sulla croce sul monte del Calvario, solo dopo aver visto il suo volto dopo la resurrezione, i discepoli comprenderanno ciรฒ che a loro era stato rivelato dal Padre sul Figlio, il giorno della trasfigurazione.

โ€œEd ecco, due uomini conversavano con luiโ€ฆโ€. I discepoli vedono due uomini accanto a Gesรน che parlano con lui del suo esodo, cioรจ della morte in croce. Sono Mosรจ ed Elia, รจ la legge e i profeti. Due uomini appariranno alle donne al sepolcro (Lc 24,4) e di nuovo attraverso la legge e i profeti le donne comprenderanno cosa รจ accaduto. Proprio Gesรน risorto, sulla via di Emmaus (Lc 24, 13ss) spiegherร  attraverso Mosรจ, i Profeti, lโ€™Antico Testamento, come era necessario che il Signore patisse queste cose per entrare nella sua gloria. Lโ€™Antico Testamento, nel suo narrare lโ€™incessante amore di Dio per gli uomini, annuncia la sua gloria, che รจ la croce, dove Lui vince il male del mondo e dove la gloria del Padre si rivela nellโ€™amore assoluto che dร  la vita per tutti. Di questo parlano: di quellโ€™esodo che sta per compiersi in Gerusalemme. Qui inizia il cammino di Gesรน verso Gerusalemme, che durerร  ormai tutto il resto del Vangelo e ad ogni passo si rivelerร  sempre piรน un tratto del suo volto e del volto del Padre.

โ€œvidero la sua gloriaโ€. La gloria di Dio รจ un altro elemento tipico sottolineato da Luca nel suo Vangelo. La gloria di Dio appare ai pastori quando Gesรน nasce, nellโ€™incontro con Simeone, nelle tentazioni Satana offre la gloria di questo mondo, alla fine del Vangelo quando Gesรน appare ai discepoli di Emmaus dice โ€œnon bisognava che Cristo patisseโ€ฆ.per entrare nella sua gloriaโ€. La gloria indica il peso della veritร  di una persona, รจ il peso, la realtร , lo spessore. Contemplare la gloria di Dio รจ urgente per avere la forza di obbedirgli, di fidarsi di Lui, di camminare dietro a lui. Abbiamo disperatamente bisogno di vedere che Dio รจ bello, meraviglioso, e questa esperienza ci prepara allo scandalo della croce. Vedere la gloria di Dio รจ conoscere la veritร  di Dio. I tre discepoli sono messi nella condizione di recuperare la visione della gloria di Dio, di capire Dio chi รจ. Vedono tutto il peso di Dio, la bellezza di Dio, lo splendore di Dio. Vedono tutto ciรฒ da cui il mondo viene e verso cui va. Vedono tutto ciรฒ che รจ invisibile. Cioรจ Dio stesso. La gloria รจ Dio stesso. Noi siamo chiamati a vedere questo nel volto del Figlio e questa รจ la nostra vita piena, la nostra gioia. La trasfigurazione ci apre anche ad un modo โ€œaltroโ€ di vedere la realtร , cogliendone lo Spirito che abita ogni evento: quel volto che ora i discepoli vedono glorioso, sarร  lo stesso che sulla croce non hanno la forza di guardare.

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Maestro, รจ bello per noi essere qui.โ€. La bellezza che vede Pietro รจ la bellezza stessa di Dio, che รจ la stessa del Figlio; ma รจ anche la stessa bellezza che abbiamo ciascuno di noi nel Figlio, perchรฉ noi siamo chiamati a vedere questa bellezza e a rifletterla sul volto proprio perchรฉ creati ad immagine e somiglianza sua. Quando nella creazione Dio guardava le sue creature nella piena comunione con lui diceva โ€œche bello!โ€, perchรฉ vedeva questa Gloria, che รจ la sua. Pietro vorrebbe fermare nella tenda, come nellโ€™antico testamento, la presenza di Dio, la visione della sua gloria, ma ora la vera tenda, la dimora definitiva di Dio รจ la carne del Figlio che โ€œpone la sua tenda in mezzo a noiโ€. Lui รจ lo splendore della gloria di Dio, รจ lโ€™impronta, รจ il sigillo del fulgore, dello splendore del Padre. Questa รจ la tenda, la dimora definitiva di Dio tra noi; ma questa tenda รจ la carne di Gesรน e nella sua carne cโ€™รจ ogni carne, cโ€™รจ ciascuno di noi. Quello che Gesรน ha rivelato di sรฉ fino a qui, la sua identitร  di Figlio dellโ€™uomo, il Padre dice che รจ il Figlio di Dio, suo Figlio, lo stesso che dovrร  soffrire, essere riprovato dai potenti, dai sapienti, essere messo a morte. E solo cosรฌ risorgere. Proprio questo รจ suo Figlio, e il centro di tutto รจ โ€œascoltate Lui!โ€. Non ci sono da innalzare altre tende, ma di fare di noi una tenda alla sua presenza e ciรฒ รจ possibile solo nella via che ci indica il Padre: ascoltare.

PREGHIAMO
Guidami Tu, Luce gentile,
attraverso il buio che mi circonda,
sii Tu a condurmi!
La notte รจ oscura e sono lontano da casa,
sii Tu a condurmi!
Sostieni i miei piedi vacillanti:
io non chiedo di vedere
ciรฒ che mi attende allโ€™orizzonte,
un passo solo mi sarร  sufficiente.
Non mi sono mai sentito come mi sento ora,
nรฉ ho pregato che fossi Tu a condurmi.
Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;
ma ora sii Tu a condurmi!
Amavo il giorno abbagliante, e malgrado la paura,
il mio cuore era schiavo dellโ€™orgoglio;
non ricordare gli anni ormai passati.
Cosรฌ a lungo la tua forza mi ha benedetto,
e certo mi condurrร  ancora,
landa dopo landa, palude dopo palude,
oltre rupi e torrenti, finchรฉ la notte scemerร ;
e con lโ€™apparire del mattino
rivedrรฒ il sorriso di quei volti angelici
che da tanto tempo amo
e per poco avevo perduto. (beato John Henry Newman)

Commento a cura delle Clarisse di S. Gata Feltrie