Commento al Vangelo di domenica 17 Marzo 2019 – Monastero di Marango

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Dio stabilisce la sua alleanza con Abramo (prima Lettura). Gli donerร  una discendenza infinita e una terra grande. Abramo non ha nemmeno un figlio e non possiede una sola zolla. Gli viene chiesto di fidarsi completamente di Dio. L’alleanza che Dio stabilisce con lui รจ unilaterale: รจ il Signore che lโ€™ha decisa, ed รจ fatta solo dei suoi doni gratuiti; Abramo non deve soddisfare alcuna clausola, deve solo fidarsi di Dio. ยซEgli credette nel Signore, che glielo accreditรฒ come giustiziaยป. La ยซgiustiziaยป, nella Bibbia, รจ dare a una persona ciรฒ di cui ha bisogno, il suo ยซdirittoยป, cioรจ la sua attesa piรน profonda, la sua esigenza di esistere e di essere. Dio vede Abramo cosรฌ com’รจ e gli darร  esattamente ciรฒ di cui ha piรน profondamente bisogno, ciรฒ che lo farร  essere: la discendenza e la terra. E Abramo si affida a questa giustizia divina. Tutta la Bibbia ci rivela un Dio davvero totalmente gratuito nei confronti dell’uomo, un Dio che conosce molto bene ciรฒ di cui ha piรน bisogno la sua creatura, ed รจ pronto a soddisfarlo. E questa disponibilitร  e generositร  diventano, per Dio, il legame e l’impegno definitivo (l’alleanza) con lโ€™uomo.

Oggi i rapporti tra le persone hanno smarrito moltissimo queste caratteristiche: l’apertura all’altro, la generositร , la disponibilitร , l’impegno definitivo. Per questo abbiamo smarrito molto anche la ricerca di Dio. Non รจ solo la frequenza religiosa che sta venendo meno: รจ l’interesse proprio per un Signore buono e fedele (l’essere di Dio) che non occupa piรน il cuore dell’uomo in molte parti del mondo. Noi non troveremo mai in Lui l’immediato, il superficiale, il consumistico, il conveniente, il disimpegnato: che sono le coordinate del vivere per la maggioranza della gente di oggi.

Ma ci sono ancora persone che hanno passione per la vita degli altri – soprattutto se poveri -, per la societร  giusta, per il rispetto della natura. Sono gli Abramo di oggi, ed รจ con questi che Dio stabilisce la sua alleanza: sono un piccolo resto che apre a un futuro grande e diverso, fatto di feconditร  di vita e di dono, fidandosi di Dio.

Quest’alleanza di Dio con l’uomo si concretizza definitivamente e si realizza pienamente nell’uomo Gesรน Cristo: รจ quello che ci rivela l’episodio della trasfigurazione (Vangelo). Essa avviene quando Gesรน sale sul monte ยซa pregareยป. E ยซmentre pregava il suo volto cambiรฒ d’aspettoยป: il contesto della trasfigurazione รจ la preghiera, รจ in essa che l’umanitร  di Gesรน si fa trasparenza di Dio. ยซLa sua veste divenne candida e sfolgoranteยป: sono i colori apocalittici che simboleggiano la condizione divina. Quindi Gesรน appare nella sua realtร  divina, che emerge dalla sua condizione di orante, ma nella umile realtร  di un uomo in preghiera. Perchรฉ la divinitร  non si sostituisce all’umanitร .

L’apparizione di Mosรฉ e di Elia indica che le Scritture sono presenti all’appuntamento. Ed รจ proprio attraverso di esse che si rivela ciรฒ che implica la presenza del divino nell’umanitร  di Gesรน: ยซParlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemmeยป. Lโ€™ยซesodoยป รจ sinonimo di ยซmorteยป: qui si allude a tutto il mistero pasquale. ยซGerusalemmeยป รจ il luogo dove il piano di Dio si compie, รจ il centro della storia della salvezza. Tutto ciรฒ ci rivela che Dio ha assunto il destino che si prepara per Gesรน, suo Figlio, trasformandone la valenza secondo il suo piano di salvezza: la sua morte sarร  per la risurrezione, sarร  il modo in cui Lui ci donerร  la sua vita. Perciรฒ, non solo Dio rimane fedele all’alleanza con l’uomo aprendolo al futuro del suo Regno d’amore, ma viene a realizzare anche la parte dell’uomo, facendosi Lui stesso uomo in relazione con Dio nell’umanitร  di Gesรน Cristo, suo Figlio. E Gesรน realizzerร  la parte divina dell’alleanza rimanendo fedele all’uomo anche quando questo lo rifiuta (la croce), ma realizzerร  anche da parte umana, fidandosi del Padre anche davanti alla sua morte. Perciรฒ la scena della trasfigurazione non va interpretata solo in senso statico: si dร  da vedere la bellezza della divinitร  nel corpo umano di Gesรน. Piuttosto, va intesa in senso profondamente dinamico: attraverso le Scritture, i tre discepoli (rappresentanti di tutti noi) colgono nell’uomo Gesรน tutta l’azione di Dio che stabilisce l’alleanza definitiva con l’umanitร  nella passione, morte e risurrezione che il corpo di Cristo vivrร .

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Tutto ciรฒ viene confermato dall’ultima parte dell’episodio: i tre discepoli vengono coperti dall’ombra di una nube, cioรจ fanno esperienza della presenza di Dio, una presenza feconda di vita, come รจ avvenuto in Maria, coperta dall’ombra dello Spirito Santo e in ciรฒ resa madre del Figlio di Dio. In questo stare di Dio su di loro, i discepoli scoprono la perfetta corrispondenza con le parole della Scrittura, perchรฉ sono queste che colgono nella nube: ยซQuesti รจ il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo!ยป. Tutta la Scrittura rivela la realtร  di Gesรน in quanto Figlio, in quanto realizzatore dell’alleanza; rivela lโ€™ยซelettoยป, amato dal Padre anche se dovrร  passare attraverso la sofferenza; e rivela il segreto della fede: essere in ascolto aperto e fiducioso del suo donarsi.

La conclusione non รจ la fine della trasfigurazione, ma la trasfigurazione della Parola nel corpo di Gesรน: ยซAppena la voce cessรฒ, restรฒ Gesรน soloยป. รˆ lui la nube, segno della presenza di Dio e della sua gloria, ed รจ Lui la Parola che realizza l’alleanza di Dio con ogni carne. Alleanza che promette la trasfigurazione anche della nostra povera umanitร , cosรฌ da diventare bella e conformata a Dio, come quella di Gesรน (seconda Lettura).

A cura di Alberto Vianello – Monastero di Marango