Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 16 Settembre 2018 – ventiquattresima domenica del Tempo Ordinario – Anno B, dai microfoni di Radio Vaticana e dalle pagine di Famiglia Cristiana.
PERDERE SÉ STESSI PER AFFIDARSI A CRISTO
Questa domenica ascoltiamo il caso di Pietro, il quale ha capito che Gesù è il Messia, ma usa questo dato in modo tale da meritarsi l’appellativo di “Satana” – che non è il migliore dei complimenti…
L’errore di Pietro non è di non ragionare, ma di farlo “secondo gli uomini” e non “secondo Dio”. E questo è l’inizio di un discorso fondamentale.
Proviamo a pensare che questo Vangelo sia il cammino della conversione da un pensiero troppo umano a un pensiero secondo lo Spirito.
Seguiamone la ligrana.
La prima reazione di Gesù al rimprovero di Pietro è dargli le spalle e dirgli: «Va’ dietro a me». Non dettarmi la strada, non sono io che seguo te, ma il contrario.
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Se l’intelligenza, anziché assecondare la Provvidenza, la vuole governare, arriviamo dritti dritti ad Auschwitz o a un Gulag, laddove portano i pensieri che si prendono troppo sul serio. Il Signore chiede di ragionare seguendo il suo passo, e questo si chiama discepolato. Altro è qualcuno che ragiona imponendo alle cose le proprie visioni, altro è chi è disposto ad apprendere.
E se ci si inoltra nella direzione di seguire Gesù, ecco il grande nemico che si erge: il nostro ego. «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso». Il verbo usato significa smentirsi, dissociarsi da sé. Alcuni psicoterapeuti dicono che l’equilibrio mentale dipende dalla capacità di de-sintonia dal proprio ego. Gesù lo diceva in modo più chiaro duemila anni fa: se vuoi seguirmi fino alla risurrezione, abbandona l’assoluto che sei per te stesso. La via dell’amore è la via della comunione e implica di non vivere in logica centripeta ma relazionale. Come sono simpatiche le persone che sanno relativizzarsi e non scippano continuamente il centro della scena…
LA VERA SAPIENZA.
Se si ragiona da discepoli che sanno decentrarsi, allora inizia la vera sapienza, quella che sa destreggiarsi bene con la croce. Infatti a questo punto Gesù dice: «Prenda la sua croce e mi segua». Non dice: «Se la becchi» o «Se la tenga », ma la prenda. Il verbo greco usato implica l’atto positivo di chi afferra una cosa. Noi cristiani usiamo la croce, la valorizziamo. Sappiamo che è un luogo di crescita, perché è il momento in cui ci si fida veramente di Dio, ed è l’occasione per amare fino in fondo. Se mai qualcuno ci ha amato veramente, lo ha fatto nell’occasione in cui eravamo noi la croce, e ha usato quel momento per accoglierci, e non ci ha scansato.
E se uno si serve della croce fa una scoperta grandiosa: che esistono due vite, una da perdere e una da trovare. «Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».
Perdere la propria vita è trovare quella di Cristo, che è più forte del dolore, del rifiuto e della morte, come Lui aveva detto a Pietro.
Noi cristiani sappiamo di andare verso il cielo perché tutte le volte che abbiamo perso la nostra vita per fidarci di Cristo abbiamo trovato una vita più grande che ci aspettava. E così, in forza di questa esperienza, possiamo ragionare secondo Dio.
Qui tutti i commenti al Vangelo della domenica
di don Fabio Rosini
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 16 Settembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Is 50, 5-9; Sal. 114; Gc 2, 14-18; Mc 8, 27-35
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 8, 27-35
27Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». 28Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». 29Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
31E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. 32Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 16 – 22 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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