METTITI LโABITO NUOVO E CORRI
In questo invito ci siamo tutti, tra quelli invitati per primi o tra gli altri. Tutti senza eccezione. I primi sono i piรน dotati, i piรน amati. Essi si sentono sicuri di sรจโฆ Chiudono gli occhi, le orecchie, il cuore. Rifiutano perchรฉ si sentono ยซsicuriยป, dei campi e degli affari. Pretendono lโautonomia. La staffilata di Gesรน e scarnificante, per Israele come per noi. Rimarremo ยซesclusiยป ed affamati. I secondi invitati sono gli ยซstranieriยป. Sono affamati di veritร e di giustizia. Lโhanno chiesta agli uomini e hanno ricevuto vendetta, violenza, odio, disprezzo. Ed ecco lโinvito a chi conosceva solo lโacqua delle pozzanghere, lโamarezza della corruzione. Il Signore ha chiamato anche te; a questo punto รจ certo. Una parola, un libro, un fatto, e ha bussato; ti ha fatto un. cenno, di giorno, di notte, per la strada, al lavoro, nella solitudine. Perchรฉ non ti muovi? Perchรฉ aspetti? Vieni, la cena รจ pronta. Non dire: non me la merito; non sono come loro; non ho privilegi. Mettiti lโabito nuovo e corri. Getta via lโabito vecchio, sudicio e miserabile. Ed ecco i grandi invitati: poveri di spirito, puri di cuore, sofferenti, miti, misericordiosi, perseguitati, pacificatori, semplici. Giusti e santi ti attendono! Un tempo erano come te: Tutto รจ frutto del Suo amore. Ti tratta da amico, ma attento: non sopporta lโimbroglio. Cโรจ una superficialitร sistematica. Vogliamo il nostro comodo, siamo prepotenti. Contestiamo anche il Padre. Attenti! Con lโamore di Dio non si scherza.
FACCIAMOCI CONQUISTARE DALLโIDEA DI UN SIGNORE CHE CI CHIAMA A FESTA
Se mi avessero insegnato da bambino che il Dio che mi aspetta รจ un Dio di gioiaโฆ Facciamoci conquistare dallโidea di un Signore che ci chiama a festa. Atteggiamenti per far festa: partecipare allโEucarestia domenicale come un invito a festa; vivere la vita quotidiana con cuore gioioso. Anche รญl matrimonio รจ un luogo privilegiato di festa.
SONO CHIAMATI AL REGNO TUTTI COLORO CHE SALVANO LO SPECIFICO DELLโUOMO
Nelle domeniche precedenti le parabole parlavano di lavoro nel campo e di vigne: e promettevano la ricompensa. Oggi si parla di nozze: momento di festa tra amici. Qui tuttavia risaltano di piรน responsabilitร e colpe di chi, avendo accettato prima, poi rifiuta. Chiediamoci se il monito non riguarda proprio noi, a livello personale ed ecclesiale. Ufficialmente noi siamo tra gli amici. Realmente siamo indifferenti od ostili. Accettiamo la scristianizzazione e la progressiva esclusione di Dio. Per fortuna oggi non si valuta piรน la Chiesa in termini anagrafici: battezzato, dentro; non battezzato, fuori. Oggi si guarda al Regno di Dio รญn modo piรน ampio e piรน gioioso, come vuole il Vangelo. Il vero privilegio รจ spirituale. Contro ogni idolatria degli interessi, accoglie nella gioia gli ยซultimiยป. Il Vangelo dice chiaro che sono chiamati al Regno tutti coloro che salvano lo specifico dellโuomo, anche se non conoscono Cristo. Il Banchetto, poi, non deve essere inteso dietro le soglie della morte, ma riassume e investe tutto. Una perfezione ripiegata su se stessa e proiettata solo sullโal di lร non รจ secondo il Vangelo. Tiriamo alcune conclusioni: l) Chi non stima il banchetto, chi pensa di star meglio fuori, pecca come gli invitati. A lui la fede non dice nulla. 2) Senza Dio e senza Chiesa siamo perduti. La persona รจ svilita, la famiglia si sgretola, la societร va in malora. 3 ) Siamo tutti e sempre chiamati. La vocazione รจ permanente. Le chiamate fondamentali si scompongono in quelle quotidiane. 4) Chi crede nel Regno saprร condurre anche gli altri, comunicando esperienze e testimoniando con la vita. Quello di Cristo รจ un invito esistenziale.
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DIO MI AMA E MI VUOLE NELLA SUA CASA
Dice Isaia: abiterรฒ per sempre nella casa del Signore, sul Suo monte santo. Parteciperรฒ ad un banchetto comune che si svolge in unโatmosfera che non รจ di questo mondo, liberi da ogni ignoranza, senza il timore della morte. Senza piรน motivi per piangere, non conosceremo la sofferenza e la nostra dignitร non sarร mortificata. Ma che mondo รจ questo? ร la fine, il bilancio totale e definitivo della lunga e tormentata storia umana. Dio ha creato, ha redento: ma soprattutto Dio mi ama e Mi vuole nella Sua casa, reduce dallโesilio. Che Dio รจ questo? ร il Dio di Gesรน in cui credo! Di quel Gesรน che รจ venuto non per giudicare, ma per salvare e per salvare tutti: buoni e cattivi. Cโรจ perรฒ una condizione: Dio ammetterร alla festa solo quelli che indosseranno la veste nuziale. Chi saranno gli esclusi? ร un segreto di Dio, ma noi abbiamo delle indicazioni: quelli che non se ne curano, badano ai loro affari e considerano la vita spirituale un bene di lusso, astratto e inutile; quelli che pretendono di essere primi e si ritengono ยซaventi dirittoยป; quelli che insultarono e uccisero coloro che portavano lโannuncio e oggi lo bestemmiano, Io combattono e gettano fango. Dio allora invita i ยซnon aventi dirittoยป: basta essere disponibili allโascolto.
SAREMO Sร GIUDICATI, MA SULLโAMORE Nel leggere queste parabole e nel trattare certi argomenti, manifestiamo incertezza. Il diavolo, il fuoco, il castigo, il giudizio finale di Dio ci danno motivo per un rifiuto e ci fanno arricciare il naso: ma Dio non รจ il Padre? Penso che la causa stia nella pedagogia illuministica e moraleggiante dei secoli passati: il discorso con Dio era ยซdo ut desยป e quindi non si parlava che di castigo. Ma non รจ cosรฌ. Gesรน situa il nostro vivere in un convito, nella gratuitร del dono, nella gioiositร dellโinvito. Saremo sรฌ giudicati, ma sullโamore. Il Vangelo denuncia la mancata risposta: venite alle nozze! E lโinvito รจ ripetuto, perchรฉ Dio vuol proprio salvarci, anche se ripetiamo lโerrore. Dio perรฒ insiste, ma non obbliga; bussa, ma non scassina. Vuole che Gli si apra da dentro. Quali le ragioni del rifiuto? In altre pagine si parla della concupiscenza, qui solo del campo e degli affari, che interessano di piรน! Gli invitati sono terrestri e terragni; legati alla secolaritร degli interessi, non vedono al di lร della terra. Preghiere e meditazioni non accrescono le loro entrate mensili. E allora rifiutano lโinvito come alienante rispetto ai loro ยซveriยป problemi concreti. ร un sentimento oggi molto diffuso, forse รจ la dominante del nostro tempo. Facciamo un poโ di autocritica. Sentiamo il bisogno di cambiar rotta. Impariamo a leggere la parabola. Lโannuncio cristiano รจ sempre festoso, รจ la buona notizia per tutti. Il banchetto รจ lโimmagine classica della festa, della Cena Pasquale, dellโEucarestia. Certo, accettare lโinvito significa sacrificare qualcosa, posporre le proprie opere al dono di Dio. Cโรจ un dramma, una scelta da fare. Chi รจ rifiutato? Chi disprezza lโinvito gratuito; chi pretende di mettersi a tavola senza una vita nuova.
I POVERI SONO COLORO CHE HANNO DIGNITร E VOCAZIONE I poveri sono veramente il popolo di Dio, la comunitร dei fedeli. Puรฒ darsi che non siano tutti santi: ma non รจ il peccato il male piรน grande, bensรฌ la mancanza di criterio per giudicarlo e di forza per liberarsene. E lโimmenso popolo dei poveri questo criterio ce lโha. ร lโascesa degli straccioni: dalla strada alla Cena, dal paganesimo alla fede, dal peccato alla Grazia, dal ยซterrenismoยป alla spiritualitร . E nella realtร sociale i poveri sono coloro che hanno dignitร e vocazione: sono privilegiati. Non venderanno la propria anima, perchรฉ non รจ commerciabile ed รจ senza ricambio.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
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XXVIII Domenica del Tempo Ordinario โ Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 25, 6-10; Sal.22; Fil 4, 12-14. 19-20; Mt 22, 1-14
Mt 22, 1-14
Dal Vangelo secondo Matteo
1Gesรน riprese a parlare loro con parabole e disse: 2ยซIl regno dei cieli รจ simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandรฒ i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandรฒ di nuovo altri servi con questโordine: โDite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono giร uccisi e tutto รจ pronto; venite alle nozze!โ. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignรฒ: mandรฒ le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro cittร . 8Poi disse ai suoi servi: โLa festa di nozze รจ pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeโ. 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempรฌ di commensali. 11Il re entrรฒ per vedere i commensali e lรฌ scorse un uomo che non indossava lโabito nuziale. 12Gli disse: โAmico, come mai sei entrato qui senza lโabito nuziale?โ. Quello ammutolรฌ. 13Allora il re ordinรฒ ai servi: โLegatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; lร sarร pianto e stridore di dentiโ. 14Perchรฉ molti sono chiamati, ma pochi elettiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 15 โ 21 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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