La vita si umanizza solo se incontra l’impossibile. C’è desiderio solo dove c’è l’esperienza dell’impossibile, perché se tutto è possibile non c’è desiderio e c’è un solo peccato, c’è un solo senso di colpa giustificato, che è quello di frenare i nostri desideri, di tornare indietro ogni volta.
L’albero non si riconosce dal fatto che assomiglia all’idea di un albero, ma da ciò che produce: cosa hai fatto del tuo talento? cosa abbiamo fatto dei nostri talenti? cosa abbiamo fatto della chiamata di tutti i nostri desideri?
Commento di don Luigi Verdi (Fraternità di Romena).