Qui Gesù parla della sua venuta definitiva: «Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria». Gesù qui, a pochi giorni dalla sua passione, morte e risurrezione, parla della sua condizione gloriosa, di ciò che farà da risorto, alla fine della storia umana. Gesù parla della sua venuta gloriosa con la quale condurrà la storia umana a compimento: tutti i popoli e tutte le civiltà, tutte le famiglie e tutte le persone «nei cieli nuovi e nella terra nuova». Gesù ci dice che la storia umana – attraverso tribolazioni – va a finire bene, molto bene, […] finisce letteralmente in gloria.
Ma da dove viene Gesù risorto per compiere questa azione di straordinaria promozione della storia umana? «Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose». Secondo Paolo, Gesù risorto ascendendo in cielo riempie tutte le cose. Gesù è onnipresente non solo in quanto Dio, ma anche in quanto uomo glorioso. Gesù è più che vicino a ogni uomo, sia in quanto Dio, sia in quanto uomo risorto. Perciò Gesù risorto è sempre “alle porte”.
Il significato e il compito originale della Chiesa è proprio immergere (battezzare) le nazioni, le famiglie e le persone in questa vita deliziosa e indistruttibile di Gesù risorto. L’anno liturgico ci fa prendere coscienza intelligente e gioiosa dei vari aspetti della vita di Gesù nei quali siamo immersi. Ogni anno liturgico si chiude e si apre con la celebrazione e anticipazione della venuta gloriosa del Risorto. La Chiesa si svela così l’istituzione storicamente più aggiornata, poiché abbraccia la storia a partire dal suo compimento glorioso in Gesù, ogni anno di più, perché «sa – e celebra – che è vicino, alle porte». Siamo chiamati a cogliere i segni della venuta del Risorto nella nostra vita di ogni giorno. E attendere così la sua venuta definitiva.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo
Nel deserto si torna a scoprire ciò che è essenziale per vivere; così nel mondo contemporaneo sono innumerevoli i segni, spesso manifesti in forma implicita o negativa, della sete di Dio, del senso ultimo della vita. E nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indichino la via verso la terra promessa. (EG86)
XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: verde
- Dn 12, 1-3; Sal.15; Eb 10, 11-14. 18; Mc 13, 24-32
[ads2] Mc 13, 24-32
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net