Commento al Vangelo di domenica 15 Marzo 2020 per bambini e ragazzi – Patriarcato di Venezia

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DA BROCCA A SORGENTE

Non è difficile capire cosa lega l’acqua alla vita. La vita sulla terra è nata dall’acqua e senz’acqua gli esseri viventi non possono esistere.

Perciò essa rappresenta un bene indispensabile e ciò che toglie il tormento della sete. In questo senso è un segno fortissimo e universalmente riconosciuto di necessità e di appagamento.

Gesù si propone come il dispensatore di un’acqua che non esaurisce mai il suo effetto: “acqua viva”! Tale bisogno naturale offre al Maestro l’occasione buona per arrivare a toccare le corde più nascoste nell’animo della Samaritana. Simile ad una sete che non dà tregua, il bisogno di essere amata  ha portato questa donna a “bere” qualsiasi cosa, anche la più torbida acqua, un’acqua stagnante, putrida. Ha avuto 5 mariti ed ora sta con un uomo a cui non è legata, perciò è una donna che forse è stata usata, forse ha usato gli altri… ma non sa cosa vuol dire appartenere e donarsi a qualcuno interamente.

Gesù sorprende anche noi oggi, come la donna del Vangelo, facendosi trovare al pozzo dei nostri bisogni (senza averlo invocato!) prima di tutto per dirci che la nostra sete di affetto è “cosa buona” e poi ci insegna a prendere sul serio i nostri sentimenti, vivendoli nella profondità del cuore e non solo sull’onda delle emozioni.

L’ACQUA – Di tale elemento facciamo continua esperienza e sotto molti aspetti, per cui – in questo caso – il rischio è quello di pensare di non aver niente da imparare, niente per cui stupirsi. Essendo l’atto del bere quello che è messo in risalto nel Vangelo di oggi, suggeriamo di munire i bambini di una cannuccia a testa e preparare contenitori non trasparenti con acque diverse (soluzioni zuccherate, frizzanti, calde e fredde, miscele con poche gocce di aceto…) dai quali possano sorseggiare per riconoscere quella che pare loro più naturale e dissetante.

CERCO LA VITA… NELLA “NOVITA’” (attività 6-10 anni)

Proponiamo l’ascolto della canzone “Per un amico” di Marco Iardella e Claudio Farina, presentata al  45° Zecchino d’Oro (anche altre canzoni vanno più che bene se si prestano a farsi delle domande). Leggendo il testo insieme proviamo a sottolineare con i bambini le frasi che sentono più vicine alla loro esperienza, quelle che riconoscono più “vere”.

Chi ha scritto questa canzone ha fatto esperienza di amicizia o sta raccontando solo una storia qualsiasi per cercare di spiegare cos’è?

Possiamo chiedere di individuare nel testo e rappresentare con un disegno una o più immagini che l’autore ha usato per descrivere l’amicizia e se sentiamo che manca qualcosa, ne aggiungeremo una tutta nostra. L’autore invita a riconoscere cosa fa di un amico, un vero amico, ma anche a dimostrare il nostro affetto verso lui/lei… Siamo capaci di questo o ci aspettiamo sempre tutto dagli altri?

SULL’ONDA DELLE EMOZIONI (attività 11-14 anni)

Prendendo spunto ancora una volta dall’uso dei telefoni cellulari (presentissimi nella vita dei ragazzi) possiamo analizzare in gruppo ciò che caratterizza le stories di Instagram o simili. Ho la possibilità di fissare emozioni, attimi di vita, per esprimermi e farli conoscere ad altri, ma al tempo stesso dichiaro la loro temporaneità: è vero adesso… tra qualche secondo potrebbe essermi passata.

Si sa che gli adolescenti vivono il presente con forte intensità, perciò la loro vita è come andare sulle montagne russe, ma possiamo aiutarli a chiedersi: Nel nostro cuore abita solo il desiderio di un istante o anche quello che richiede fedeltà e durata? E dove posso vivere quest’ultimo, a chi posso affidarlo?!

ETE DI AFFETTO – Accontentarsi di sorseggiare acqua da una pozzanghera non è come bere da una sorgente! Invitiamo in gruppo una coppia di amici, di fidanzati o di anziani coniugi che sia disponibile a raccontare come il loro rapporto abbia chiesto cura e pazienza per crescere nel tempo. Come sia stato “bagnato” dalla presenza del Signore e dal dialogo con Lui.

Anche la storia zen “i due vasi” (vedi allegato con le storie suggerite) potrà risultare utile al confronto con i testimoni invitati, in modo di non edulcorare la realtà: sono i difetti che ci fanno umani e quindi fecondi, dato che solo nel chiedersi scusa e nel perdonarsi a vicenda può crescere qualcosa, mentre chi non si mette mai in discussione… non produce nulla.

Preghiera

Signore, tu nel battesimo ci hai donato un amore gratuito, inesauribile,
che ci fa sentire accolti per quello che siamo.
In famiglia, a scuola, con gli amici desideriamo mettere a disposizione noi stessi per essere veri figli di Dio.
Fa’ che noi possiamo attingere sempre alla sorgente del tuo amore
e che esso diventi in noi
uno “zampillo di vita eterna” per la gioia di ogni uomo.
Amen

1 DONO che è 1 COMPITO

Sono stato immerso nell’acqua benedetta. E da quell’acqua che avrebbe la forza di sommergermi e annegarmi, per Grazia di Dio, sono uscito rinnovato. Sono passato perciò attraverso lo stesso amore per il quale Gesù ha sofferto, è morto e risorto, esso ha lavato la mia anima e le ha fatto conoscere quanto è bello sapersi amati.

“L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” dice San Paolo ai Romani. Questo stesso amore io porto ai miei fratelli perché il battesimo mi ha fatto diventare una sorgente zampillante.

Fonte: il sussidio alla Quaresima 2020 del Patriarcato di Venezia