Nella quotidianità attraversiamo la nostra Samaria fatta di pregiudizi e di paure del diverso, del povero che si avvicina a noi per chiedere un aiuto. Quando riusciamo a fermare la frenesia incontrollata che ci travolge, per un attimo riusciamo a sentire la voce chiede: “dammi da bere”. In quel momento possiamo vedere un volto che ci permette di allungare una mano e di abbozzare una relazione. In quel gesto ritroviamo l’umanità dimenticata, e nella convinzione di aver aiutato uno sfortunato, ci sentiamo riempire il cuore di un benessere che non comprendiamo.
Quel volto, il volto di Cristo dipinto in ogni povero, attiva in noi un processo di riconoscimento -“mi ha detto tutto quello che ho fatto”- che ci cambierà la vita. È l’esperienza che ho raccolto da molti volontari e operatori dei centri Caritas, volontari della mensa Menni, operatori del primo soccorso e persone che si sono attivate per aiutare gli altri.
Una giovane sposa mi raccontava come nel residence “dormitorio” dove abita sia stata interpellata per poter distribuire, a chi avesse bisogno, dei materassi quasi nuovi. Da questo interesse è nato un gruppo che ha cominciato a pensare come riutilizzare ciò che, ancora in buono stato, veniva scartato dalle famiglie della zona; dall’esperienza è nata l’esigenza di costituire un centro Caritas per aiutare chi è in difficoltà: l’incontro con la povertà ci trasforma e ci rende testimoni credibili “molti samaritani cedettero in lui per la parola della donna”.
L’incontro con chi pensi di aiutare per le tue possibilità, le tue capacità si trasforma in fonte di “acqua viva” che ti permette di rileggere la tua vita i tuoi bisogni e ti rendi conto che tu hai necessità di quell’incontro perché creato per essere amato hai bisogno di amare. Come la samaritana, tu sei alla ricerca di un senso della vita, dell’acqua viva che non farà avere più sete. L’acqua viva è Cristo che ci dona la fede da cui viene la speranza che ci permette di
realizzare la carità. Quel povero che si presenta bisognoso in realtà ti mostra il volto di Colui che può soddisfare la “sete” di ogni uomo, si presenta povero ma in realtà può arricchire.
Fonte: il sussidio alla Quaresima Missionaria 2020 della Diocesi di Brescia
Il commento è curato da…
Alla nostra tavola siede Massimo, sposato con Sonia e padre di Andrea e Gioele, è impiegato tecnico in una azienda metallurgica. Ha avuto una partecipazione attiva in Azione Cattolica parrocchiale e diocesana e da cinque anni è impegnato nella Caritas di Bienno.