Le ferite come segno indiscutibile di un corpo Risorto
Le ferite come segno indiscutibile di un corpo Risorto, ebbene sì proprio il meno probabile dei sogni diventa il segno, il primo segno attraverso cui è possibile riconoscere il corpo Risorto in questa pericope di Luca.
Non sono le trombe a festa, i tappetini rossi o i petali gettati al suo passare, il Risorto si lascia incontrare nella mediazione dei segni delle sue ferite, di quelle ferite che non possono non ricordare la modalità con cui ha attraversato la sua morte.
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Nello stesso giorno dell’esperienza dei due di Emmaus, si lascia incontrare nuovamente, si ripropone ancora una volta, si lascia incontrare in quella spiazzante semplicità che ci lascia senza parole e pieni di stupore.
A loro che erano profondamente turbati da quello che stavano vivendo, a loro che non riuscivano a capire come mai tutto questo, si presenta ancora come Colui che consegna, che dona, che porta la Pace.
La Risurrezione ci viene presentata da Luca non come annullamento dello stato creaturale, comprese le su ferite, ma come la “nuova forma corporale” di cui le ferite diventano segno indiscutibile di verità.
Un corpo risorto non è un corpo perfetto, non è un addominale scolpito, non è un’idilliaca forma fisica, è un corpo che resta ferito, e proprio perché ferito, capace di essere riconosciuto, di essere testimoniale.
E’ un corpo ferito che non fa più male, anche la risurrezione necessita di un corpo, altrimenti come incontrarla, come viverne l’esperienza, come toccarla, come gustarne la Pace?
Quente ferite abbiamo rattoppato con sterili cerotti d, illudendo gli altri noi di esserne esenti, in questa domenica la Pasqua arriva e ci dona l’energia vitale per poter dare un nome a ciascuna ferita, affinché in essa possiamo incontrare il Risorto.
Sr. Myriam (Miriam D’Agostino) del Monastero Benedettino di Sant’Anna – Bastia Umbra
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III DOMENICA DI PASQUA – ANNO B
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- Colore liturgico: Bianco
- At 3, 13-15. 17-19; Sal. 4; 1 Gv 2, 1-5a; Lc 24, 35-48
Lc 24, 35-48
Dal Vangelo secondo Luca
35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosé, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua II
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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