Cosa serve per credere? Di cosa avremmo bisogno perché la nostra fede sia certa e determinata?
Guardiamo i discepoli: vedono, toccano, fanno esperienza, ricevono lo Spirito, incontrano il Risorto, alternano gioia a stupore, paura a turbamento… eppure non riescono a credere. I racconti della risurrezione sembrano essere stati scritti per consolare la nostra incredulità, per darci una pacca sulle spalle, per poter dire a noi stessi: «Coraggio, credere è difficile; lo è stato anche per chi ha visto e toccato».
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Credere nella risurrezione è qualcosa che va oltre ogni nostra capacità razionale. Credere in un Risorto ci spinge oltre; ci chiede di relativizzare ogni certezza, ogni bisogno di sicurezza; ci chiede di rimettere ordine alle priorità della nostra vita, spesso fatta di progetti, di opportunità, di traguardi, di obiettivi da raggiungere costi quel che costi.
E invece il Risorto si offre a noi e alla nostra intelligenza portando con sé, e offrendoci, un’esperienza di morte, di sconfitta, di dolore.
Accettarla, farla nostra, assumerla come stile di vita non è questione di sforzo personale, ma di apertura: e tutti i Vangeli della risurrezione, pur in modo diverso ce lo dicono. Dobbiamo lasciarci raggiungere dal Risorto. Dobbiamo permettergli di riempirci del suo Spirito. Dobbiamo lasciarci liberare da lui nella mente e nel cuore.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Apri la nostra mente
Stupore, meraviglia, gioia…
sono solo emozioni, Signore…
ma, per quanto belle,
non sono ancora «fede».
Credere è di più:
è scelta consapevole e determinata;
è fiducia e abbandono;
è cammino vissuto al buio,
guidati da una sola luce
e da una sola Parola.
Parlaci, Signore risorto,
apri la nostra mente alla tua Parola;
sciogli ogni durezza,
ogni bisogno di sicurezza;
prendici per mano e accompagnaci
nel cuore del tuo amore,
svelaci i sentieri del dono,
insegnaci a credere nella tua,
non tangibile, presenza. Amen.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
III DOMENICA DI PASQUA – ANNO B
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- Colore liturgico: Bianco
- At 3, 13-15. 17-19; Sal. 4; 1 Gv 2, 1-5a; Lc 24, 35-48
Lc 24, 35-48
Dal Vangelo secondo Luca
35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosé, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua II
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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