Commento al Vangelo di domenica 14 Novembre 2021 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

Daniele (Dn 12,1-3), in un tempo di prova e persecuzione utilizza un linguaggio particolare, lo stile dellโ€™apocalittica, per indicare che anche nelle difficoltร  รจ presente una speranza e chi vive in fedeltร  a Dio non rimarrร  deluso: โ€œSarร  un tempo di angoscia, come non cโ€™era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarร  salvato il tuo popolo, chiunque si troverร  scritto nel libroโ€. In questo libro si ha anche la presentazione di una situazione oltre la morte che si connota per i giusti come vita nellโ€™incontro con Dio e esperienza di luce: โ€œI saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempreโ€.

Nel tempo della persecuzione Daniele offre un messaggio di speranza per chi deve resistere vivendo una faticosa fedeltร . Lโ€™ultima parola sulla storia รจ quella di Dio che affida il potere di giudizio alla figura del โ€˜figlio dellโ€™uomoโ€™. Le caratteristiche di questo โ€˜figlio dellโ€™uomoโ€™ sono molteplici: potrebbe essere indicazione di una figura personale, oppure anche di una figura collettiva, quasi il capo di una moltitudine che a lui si riferisce e da lui prende vita. Il suo apparire รจ situato nei tempi ultimi, ed egli ha un potere eterno che gli viene conferito dalla figura di un โ€˜vecchioโ€™ (Dan 7,22). Dalla prima comunitร  cristiana questa immagine fu presa per descrivere Gesรน Cristo, cogliendo in questa immagine due aspetti fondamentali: nella sua persona รจ presente il mistero di un โ€˜oltreโ€™ da cui egli veniva e la sua vita costituisce lโ€™irrompere nella storia dei tempi ultimi. โ€œIn quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerร , la luna non darร  piรน la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolteโ€.

Anche Marco nel suo vangelo riporta un lungo discorso di Gesรน a conclusione della narrazione prima dei giorni di Gerusalemme segnato dai tratti del linguaggio apocalittico. Eโ€™ una parola sui tempi ultimi ed un invito a vivere il presente in modo nuovo. โ€œDalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che lโ€™estate รจ vicina. Cosรฌ anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli รจ vicino, รจ alle porteโ€. Gesรน innanzitutto ricorda che la storia non รจ un vagare senza orizzonte ma รจ indirizzata verso un futuro di speranza. Il tempo ultimo non sarร  solamente la fine di tutto, ma assume i tratti di un evento di incontro con qualcuno che viene. Gesรน annuncia ai suoi il ritorno del Figlio dellโ€™uomo: โ€œAllora vedranno il Figlio dellโ€™uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderร  gli angeli e radunerร  i suoi eletti dai quattro venti, dallโ€™estremitร  della terra fino allโ€™estremitร  del cieloโ€. La figura del Figlio dellโ€™uomo รจ uno dei modi con cui la prima comunitร  indica Gesรน stesso. La novitร  inaugurata con la risurrezione troverร  la sua piena manifestazione in questo ritorno.

โ€œsappiate che egli รจ vicino, รจ alle porteโ€: il futuro, per chi accoglie la promessa di Gesรน, assume i contorni di un av-venire in cui al centro sta una Presenza che si fa incontro. Gesรน ai suoi lascia anche unโ€™altra importante indicazione: lo sguardo a questo orizzonte finale del tempo apre a vivere il presente in modo diverso: sin da ora si possono scorgere i segni disseminati nella storia di un venire di vita e di salvezza. Lโ€™esempio del fico รจ indicativo di questo: โ€ quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che lโ€™estate รจ vicinaโ€ฆ.โ€.

Nel presente Gesรน chiama i suoi a farsi cercatori di segni e a scrutare questi segni con lโ€™atteggiamento di chi dร  loro spazio e ne coglie la direzione indicata. Il tempo che viviamo รจ giร  un tempo salvato e allโ€™interno di esso sta crescendo come seme il โ€˜regnoโ€™. Gesรน quindi chiama i suoi ad una responsabilitร  di leggere i segni come promessa e non perdere la speranza nel cammino.

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Alessandro Cortesi op