Mi colpiscono i dieci lebbrosi di cui il Vangelo parla in questa domenica. Tutti insieme nel chiedere, tutti insieme nell’andare, tutti insieme nel ringraziare. Ecco, a questo punto mi aspetto che mi diciate che mi sono sbagliata. Perché se avete letto il brano, dovreste obiettare che solo uno torna per rendere lode a Dio.
Solo un lebbroso, per giunta samaritano: uno straniero in territorio straniero e quindi lontano dai suoi luoghi di culto, lontano dai sacerdoti attraverso i quali avrebbe potuto fare il suo rendimento di grazie a Dio nel modo per lui conosciuto. Gli altri nove invece, ebrei, si recano dai sacerdoti, per adempiere ciò che la Legge prevedeva che un lebbroso guarito facesse per essere reintegrato nella comunità.
Quindi niente di sbagliato in fondo. Ma allora qual è il problema. Dove sta la differenza? Perché Gesù loda la fede del Samaritano? Tutti avevano avuto fede: perché tutti avevano accolto l’invito ad andare. Ma da lebbrosi non avrebbero potuto farlo. Se vanno è perché credono che quel «andate!» detto dal Maestro di Nazaret avrebbe sortito qualche effetto. Quello che però fa la differenza non credo sia stato il credere, e tantomeno il ringraziare. La differenza è una: il samaritano riconosce.
Riconosce in quel Maestro colui attraverso cui arrivare a Dio. Ha il cuore libero, ha la mente libera. Non c’è precetto che tenga, non c’è Legge da rispettare: lui riconosce che la potenza che lo ha guarito non è energia anonima, ma è colui con cui poter entrare in relazione… e lui lo fa.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Riconoscerti, Signore
Rivelati, Signore,
libera tutto ciò che in me è bloccato
perché io possa riconoscerti nello scorrere del tempo,
nell’accadere dei miracoli, nella silenziosa attesa.
I miei occhi si accorgano di te,
le mie mani sfiorino la tua presenza,
la mia mente possa sentirsi guidata
e ogni scelta possa avere in te il suo orientamento.
Non voglio mantenere le distanze, Signore,
non voglio vivere una fede
intrappolata dalla regola e dal dovere.
Liberami da ogni forma di legame e di timore,
perché io ritorni a te, cantando, il mio grazie.
Amen.
Altre immagini di Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com
Letture della
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.
Dal secondo libro dei Re
2 Re 5,14-17
In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Seconda Lettura
Se perseveriamo, con lui anche regneremo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 2,8-13
Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
Parola di Dio
Vangelo
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 11-19
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore