Commento al Vangelo di domenica 13 Ottobre 2019 โ€“ Congregazione per il Clero โ€“ p. Gaetano Piccolo S.I.

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XXVIII Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno C

Quando la vita cade a pezzi

Quando attraversiamo un dolore forte, davanti al quale facciamo fatica a reagire, abbiamo lโ€™impressione di morire lentamente, sentiamo la vita che ci abbandona e la luce pian piano si spegne. E quando le persone su cui avevamo contato ci lasciano, quando gli eventi prendono una piega che non aspettavamo, diciamo di โ€œessere a pezziโ€, siamo distrutti dalla sofferenza che ci porta via il cuore a brandelli. Il dolore ci isola.

Probabilmente i lebbrosi โ€“ come quelli di cui parla il testo del Vangelo โ€“ si sentivano proprio cosรฌ. Il lebbroso รจ uno che sta morendo lentamente, uno che cade a pezzi, uno che non riesce a tenere insieme i brandelli sospesi della sua vita. Ed รจ una persona isolata, condannata a relegarsi negli spazi solitari per non contaminare gli altri con la sua sofferenza. Anche la nostra cultura tende ad allontanare chi soffre, vogliamo evitare di vedere, ma soprattutto vogliamo evitare di essere infettati dal dolore.

Bisogna passare di lร 

Al contrario, Gesรน si inoltra nelle periferie dellโ€™esistenza per cercare chi รจ escluso. Questi incontri non sono casuali. Sebbene Gesรน stia andando a Gerusalemme, Luca descrive una traiettoria insolita e irrazionale: Gesรน attraversa la Samaria e la Galilea. La Samaria รจ nellโ€™immaginario dellโ€™ebreo il luogo dellโ€™infedeltร , di coloro che non accettano il culto nel Tempio di Gerusalemme. La Galilea รจ il luogo dellโ€™emarginazione, della vita quotidiana, dove arriva al piรน lโ€™eco sbiadita della fede. Eppure, per Gesรน, prima di andare a Gerusalemme, prima di celebrare il culto, bisogna passare di lร , bisogna immergersi nella fatica di credere e di vivere. รˆ anche per quei dieci lebbrosi che Gesรน sta andando a Gerusalemme.

La solidarietร  del dolore

Questi dieci lebbrosi si rivolgono a Gesรน con unโ€™unica voce, come se ci fosse una solidarietร  nella malattia. Sono dieci come il numero richiesto per formare unโ€™assemblea sinagogale. Il dolore ci avvicina, ci permette di capire lโ€™altro, รจ un luogo inatteso di condivisione. Questi dieci uomini camminano insieme. Diventano il simbolo dellโ€™umanitร  che percorre il cammino faticoso dellโ€™esistenza. Lโ€™incontro con Gesรน rende possibile anche per loro il cammino verso Gerusalemme. Questi uomini sono reinseriti cioรจ nelle relazioni sociali, non sono piรน esclusi.

La loro guarigione non avviene immediatamente, ma mentre sono in cammino: la salvezza infatti non รจ la condizione della sequela, ma la sua conseguenza. Non seguiamo il Signore perchรฉ siamo giร  stati guariti, ma seguendo lui facciamo lโ€™esperienza della salvezza.

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Imparare a dire grazie

La vera sequela del discepolo di Gesรน non si compie nella mera obbedienza alla legge, ma nella capacitร  di entrare nella gratuitร  del dono: i primi nove lebbrosi vivono una sequela formale, fanno quello che devono, vanno a presentarsi ai sacerdoti e formalizzano la loro guarigione. Solo uno รจ guarito veramente, un samaritano, uno che non condivide il culto nel Tempio di Gerusalemme. รˆ lui che torna a fare eucaristia, cioรจ a ringraziare per il dono ricevuto.

Spesso nella vita siamo delle persone al piรน corrette, ma difficilmente diventiamo persone riconoscenti. Facciamo quello che dobbiamo fare, ma raramente viviamo lโ€™esperienza della gratuitร  dellโ€™amore. E anche la fede diventa spesso solo lโ€™esplicazione di un culto che non muove il cuore. Ci sembra di aver fatto il nostro dovere, magari anche molto bene e in maniera scrupolosa, ma non siamo entrati nella gratuitร  della vita. Ricordiamoci allora di tornare indietro a dire grazie tutte le volte che la misericordia di Dio ha rimesso insieme i pezzi cadenti della nostra vita.

Leggersi dentro

  • Sei capace di ringraziare o dai tutto per scontato?
  • Come vivi lโ€™esperienza del dolore e cosa ti aiuta a superarlo?

don gaetano piccoloP. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesรน (Societas Iesu) โ€“ Fonte

Letture della
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Tornato Naamร n dallโ€™uomo di Dio, confessรฒ il Signore.

Dal secondo libro dei Re
2 Re 5,14-17

 
In quei giorni, Naamร n [, il comandante dellโ€™esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisรจo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
 
Tornรฒ con tutto il seguito  da [Elisรจo,] lโ€™uomo di Dio; entrรฒ e stette davanti a lui dicendo: ยซEcco, ora so che non cโ€™รจ Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servoยป. Quello disse: ยซPer la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderรฒยป. Lโ€™altro insisteva perchรฉ accettasse, ma egli rifiutรฒ.
 
Allora Naamร n disse: ยซSe รจ no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perchรฉ il tuo servo non intende compiere piรน un olocausto o un sacrificio ad altri dรจi, ma solo al Signoreยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perchรฉ ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si รจ ricordato del suo amore,
della sua fedeltร  alla casa dโ€™Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

Se perseveriamo, con lui anche regneremo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 2,8-13

 
Figlio mio, ricรฒrdati di Gesรน Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non รจ incatenata! Perciรฒ io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perchรฉ anchโ€™essi raggiungano la salvezza che รจ in Cristo Gesรน, insieme alla gloria eterna.
 
Questa parola รจ degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherร ;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perchรฉ non puรฒ rinnegare se stesso.

Parola di Dio

Vangelo

Non si รจ trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, allโ€™infuori di questo straniero.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 11-19

 
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesรน attraversava la Samaria e la Galilea.
 
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: ยซGesรน, maestro, abbi pietร  di noi!ยป. Appena li vide, Gesรน disse loro: ยซAndate a presentarvi ai sacerdotiยป. E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornรฒ indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrรฒ davanti a Gesรน, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesรน osservรฒ: ยซNon ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si รจ trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, allโ€™infuori di questo straniero?ยป. E gli disse: ยซร€lzati e vaโ€™; la tua fede ti ha salvato!ยป.

Parola del Signore

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