Commento al Vangelo di domenica 13 Febbraio 2022 – Wilma Chasseur

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DOV’E’ IL TUO TESORO?

La prima lettura del profeta Geremia è forte: “maledetto l’uomo che confida nell’uomo e mette nelle cose visibili il suo sostegno e benedetto l’uomo che confida nel Signore e mette in Lui la sua fiducia”. Alzi la mano chi mette la sua fiducia solo e interamente sul Signore e non sulle cose visibili, tangibili e redditizie. Quante dipendenze da cose materiali con lo sguardo rivolto in basso, mentre se guardassimo in alto vedremmo che il Padre ci ha benedetto con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. E con ogni abbondanza.
La vera libertà è diventare totalmente dipendenti da Dio e non dalle cose.

Un test

Volete un test per sapere quanto dipendete da Dio? Quanto pregate? Più avete bisogno di pregare più significa che avete bisogno di Lui e più siete liberi riguardo alle cose.
La preghiera è l’indice di livello di dipendenza da Dio e, di conseguenza, di libertà rispetto alle cose create.
La malattia del secolo è lo stress. Anche il medico quando non capisce cosa tu abbia e non sa che pesci pigliare ti liquida dicendoti: “Lei è troppo stressato”. Ma cos’è questo fantomatico stress? E l’ansia, la preoccupazione, il panico ecc. E da dove proviene? Dalle cose che si vedono e si sentono.
Anche i TG riempiono di stress. Mentre la pace e la vittoria vengono dalle cose che non si vedono e non si sentono, cioè dalle cose spirituali, dall’immergersi nella preghiera che pacifica e ristora. Più guardi la TV più devi trovare tempo per pregare per scaricare l’ansia e lo stress accumulati.

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Tutto subito!

Anche il Vangelo delle beatitudini va in questo senso e vorrei soffermarmi sulla prima di queste beatitudini. Luca dice solo “beati voi poveri” mentre Matteo precisa “beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli”. Qui, contrariamente alle altre, la ricompensa non è al futuro, ma al presente. Qui non si dice “beati perché SARANNO consolati, saziati, ecc.”, ma “beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli”. Subito! Non si era mai visto dei poveri che avessero addirittura un regno! E che regno! E ce l’hanno subito (qui c’è proprio tutto subito), e lo hanno
appunto in quanto poveri. Se fossero ricchi, non ce l’avrebbero per niente, né ora, né in futuro, né mai!

Quale punto d’appoggio?

Ma chi sono i “poveri in spirito”? Sono quelli che contano totalmente su Dio e non mettono la loro fiducia in loro stessi o nei beni materiali. Non costruiscono la loro vita, né progettano il loro futuro senza far riferimento a Colui che ha dato loro questa vita e questo futuro. Non vogliono realizzare un loro progetto, ma vogliono aderire al progetto che DIO ha su di loro. Non fanno la loro volontà, ma quella di Dio. Ecco perché hanno subito il regno dei cieli: perché il loro punto d’appoggio non è la terra, ma il cielo e nella misura in cui fanno la volontà di DIO, Lui stesso fa lo loro volontà.
E possono dire a ragione con san Giovanni della Croce: “Miei sono i cieli, mia è la terra” e tutto l’universo è mio perché in Dio ho tutto. Avendo il cuore distaccato da tutto possono ben dire che il loro tesoro è nientemeno che Dio stesso.

WILMA CHASSEUR

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