Gesรน trasfigurato
Il commento al Vangelo di domenica 12 marzo 2017, seconda domenica di Quaresima, a cura di Enzo Bianchi.
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Il cammino quaresimale รจ essenzialmente un cammino pasquale, segnato dallโabbassamento e dallโinnalzamento di Gesรน, il Figlio di Dio. Per questo, se nella prima domenica di questo tempo abbiamo contemplato Gesรน messo alla prova nel deserto in molti modi, fino alla tentazione di approfittare della sua qualitร divina per compiere la sua missione, oggi contempliamo Gesรน trasfigurato, rivestito di quella gloria che possedeva quale Figlio di Dio, ma che nascose, facendo epochรฉ, mettendola โtra parentesiโ nella sua condizione di uomo come noi.
I tre vangeli sinottici narrano questo evento che segna una svolta nella missione di Gesรน, dopo la professione di fede di Pietro e la rivelazione da parte di Gesรน di ciรฒ che lo attendeva a Gerusalemme, come necessitas umana e divina (cf. Mt 16,13-28). Riportano un racconto ormai โtradizionaleโ nella comunitร dei discepoli, con il quale si tenta di esprimere lโindicibile: Gesรน si รจ mostrato realmente e totalmente uomo in altra forma (metemorphรณthe), una forma gloriosa che trascende la forma della carne del Figlio di Maria. La domanda su cosa sia veramente accaduto non ha molto senso, se non per mettere in risalto che รจ avvenuta unโapocalisse, un alzare il velo che ha permesso di scorgere lโinvisibile. Cercheremo dunque di ascoltare soprattutto il racconto di Matteo; se infatti รจ vero che letterariamente non differisce di molto dagli altri due, tuttavia contiene alcuni tratti specifici: se Marco cerca di testimoniarci unโepifania di Dio in Gesรน (cf. Mc 9,2-9), se Luca fornisce unโanticipazione della gloria della resurrezione (cf. Lc 9,28-36), Matteo vuole rivelarci come Dio stesso confermi la fede proclamata da Pietro (โTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeโ: Mt 16,16).
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Matteo lega la trasfigurazione alle solenni parole di Gesรน ai discepoli: โAmen, io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dellโuomo con il suo regnoโ (Mt 16,28). Parole certamente oscure, ma che risuonavano come una promessa: alcuni tra i discepoli che lo ascoltano, ancora durante la loro vita avrebbero visto il Figlio dellโuomo venire nella gloria del suo regno! Queste parole introducono il racconto della trasfigurazione, che appare come il loro compimento. Molte sono le allusioni allโAntico Testamento nel nostro racconto: Gesรน porta con sรฉ sulla montagna tre compagni (cf. Es 24,1.9); riceve la rivelazione di Dio dopo sei giorni (cf. Es 24,16); รจ trasfigurato in volto, raggiante di luce (cf. Es 34,29). La montagna della trasfigurazione non รจ localizzata dai tre evangelisti, ma viene definita โun alto monte, in disparteโ. Dunque nel luogo delle rivelazioni di Dio, lร dove secondo i profeti avviene la definitiva manifestazione di Dio nel suo giorno, lโultimo (cf. Is 2,2; 11,9; Dn 9,16), dove Mosรจ (cf. Es 24,12-18; 34,4) ed Elia (1Re 19,8) sono saliti per incontrare il Signore, anche Gesรน sale, portando con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni, tre discepoli spesso vicini a lui, coinvolti in modo particolare nella sua vita.
Davanti a loro Gesรน โviene trasfiguratoโ (sottinteso, da Dio; passivo divino) ed ecco che โil suo volto diventa splendente come il soleโ. Matteo richiama il sole, la luce, perchรฉ quella novitร di forma assunta da Gesรน รจ qualcosa che non procede dalla sua condizione umana. Se la pelle del volto di Mosรจ era diventata raggiante davanti alla gloria di Dio, il volto di Gesรน รจ splendente come il sole che illumina, ma nello stesso tempo non si fa vedere, abbaglia. Ricorrendo al linguaggio paolino, potremmo dire che โcolui che era in forma di Dio โฆ e aveva preso la forma dellโuomo schiavoโ (Fil 2,6-7), qui rivela โ per quanto รจ umanamente possibile percepirla e vederla โ la sua forma, la sua condizione di Figlio di Dio.
In quella percezione di Gesรน sotto โaltroโ aspetto, si manifestano accanto a lui Mosรจ ed Elia, che rappresentano rispettivamente la Torah e i Profeti, ma che soprattutto sono testimoni della venuta del Messia. Tutto ciรฒ che ha preceduto Cristo nella storia di salvezza, da Abramo in poi, รจ accanto a Gesรน per testimoniare che egli รจ il profeta atteso, il veniente promesso. Con la loro presenza, Mosรจ ed Elia attestano: โEcco il Messia, il Cristo come lโaveva confessato Pietro. Ecco il Servo, il Profeta amato da Dio che, come egli stesso ha annunciato, va verso la passioneโ. Ciรฒ che รจ narrato come una visione, รจ soprattutto unโesperienza possibile ai profeti nellโordine della fede e del dono del Signore, unโesperienza non derivante da โcarne e sangueโ (cf. Gv 1,13), ma una pura rivelazione del Padre (come la confessione di Pietro; cf. Mt 16,17). Per questo tre volte si fa ricorso allโโeccoโ (idoรบ; nel testo originale compare, non tradotto in italiano, anche al v. 5a), parola tipica della rivelazione apocalittica: per lโapparizione di Mosรจ ed Elia, per il manifestarsi della nube luminosa, per il risuonare di una voce.
Pietro vorrebbe restare in questa esperienza di fede, vorrebbe farla diventare definitiva, come se la fine dei tempi e la venuta nella gloria di Gesรน fossero ormai realtร . A differenza di Marco e di Luca, Matteo annota che Pietro sa bene quello che dice: chiama Gesรน โKรฝrios, Signoreโ, mostra nuovamente la sua fede e afferma che รจ una cosa bellissima quella che stanno vivendo. Per questo vorrebbe fare tre capanne, per Gesรน, per Mosรจ e per Elia, in modo che la storia si arresti nellโora della manifestazione della gloria. Ma ecco apparire una nube luminosa, che adombra quellโesperienza: una nube che illumina e, nel contempo, fa ombra (verbo episkiรกzo). Siamo di fronte allโindicibile, perchรฉ la Presenza di Dio, del Dio che nessuno ha mai visto (cf. Gv 1,18), rivela e nello stesso tempo nasconde: รจ la Shekinah, la Dimora di Dio, che mentre illumina fa ombra, Presenza che si sperimenta ma che resta sempre elusivaโฆ
Infine, ecco uscire dalla Shekinah una voce, che parla e rivela: โQuesti รจ il mio Figlio, lโamato (agapetรณs): in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!โ. La voce di Dio รจ giร risuonata nellโora del battesimo di Gesรน al Giordano (cf. Mt 3,17): lร Gesรน era disceso nelle acque come un peccatore, per esservi immerso da Giovanni, il Padre lo aveva rivelato come suo Figlio unico e amato, ed egli solo aveva ascoltato questa proclamazione. Qui invece ascoltano anche i discepoli, che non possono non leggervi un โamenโ, un sigillo posto da Dio sulla confessione di Pietro. Inoltre, rispetto al battesimo vi รจ qui unโaggiunta decisiva: โAscoltatelo!โ. La voce del Padre dice che Gesรน รจ suo Figlio (cf. Sal 2,7), รจ lโAmato (cf. Gen 22,2), รจ il Servo che Dio sostiene in quanto Eletto, nel quale si compiace (cf. Is 42,1), ma รจ anche il Profeta promesso da Dio a Mosรจ, a cui deve andare lโascolto (cf. Dt 18,15).
Di fronte a tale apocalisse, โi discepoli cadono con la faccia a terraโ in adorazione, confessione silenziosa di Gesรน quale Figlio di Dio, quale Kรฝrios, riconoscimento nel timore di Dio della Shekinah davanti a loro. Ma Gesรน si avvicina, li tocca e dice loro: โAlzatevi e non abbiate paura!โ. Li tocca con un gesto di confidenza e di amore, quasi a risuscitarli, e li invita alla postura escatologica dello stare in piedi senza temere (cf. Lc 21,28): โAlzatevi, fate un gesto di resurrezione (eghรฉrthete) e mettete da parte ogni timore e paura!โ. I tre discepoli โhanno visto, udito e contemplatoโ (cf. 1Gv 1,1), ma sono stati anche toccati da Gesรน, da lui come risvegliati a una nuova conoscenza nella fede di Gesรน Cristo stesso. Sapranno seguire Gesรน a Gerusalemme, nella passione scandalosa, nellโangoscia da lui vissuta nel giardino del monte degli Ulivi? Ricorderanno questa esperienza o la dimenticheranno (cf. Mt 26,36-46)?
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di Bose
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II Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: Viola
- Gn 12, 1-4; Sal. 32; 2 Tm 1, 8-10; Mt 17, 1-9
Mt 17, 1-9
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป.
Allโudire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dellโuomo non sia risorto dai mortiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 โ 18 Marzo 2017
- Tempo di Quaresima II, Colore viola
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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