Cosa dice la Parola/Gesรน
Siamo giunti alla terza domenica di Avvento, detta โGaudeteโ/rallegratevi o della gioia, per il tono festoso che riecheggia dalla Parola di Dio. Una gioia che la liturgia prevede si esprima anche nel colore rosaceo dei paramenti liturgici, in una piรน ampia proposta floreale e musicale.

Troviamo sempre questa tappa sia nella III di Avvento che nella IV di Quaresima: una sorta di โsostaโ nel cammino penitenziale, per riprendere fiato e affrontare con ancor piรน slancio il cammino liturgico/della vita che conduce alla Meta. Un poโ come quando si sale in montagna quando, sostando stupiti di fronte alla vetta che sโinnalza davanti, si dimentica la fatica compiuta e si ritrova lo slancio per affrontare il tratto che manca. Lo stupore e la gioia di questa โsostaโ sono dati dal fatto che la โbuona novellaโ รจ per rivolta a tutti, come dice il testo di Sofonia scelto come I lettura: โRallegrati, figlia di SionโฆNon lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te รจ un salvatoreโฆGioirร per te, ti rinnoverร con il suo amoreโฆโ. Una gioia che non si fonda su quanto uno โfaโ, ma su una Presenza: Dio รจ in mezzo a noi, Dio gioisce di ciascuno di noi e ci rinnova con il suo amore: โDio รจ la mia salvezzaโ โ canteremo nel salmo โ tratto da un brano di Isaia a risposta della profezia di Sofonia. โDio รจ mia forza e mio cantoโฆcanta ed esultaโฆgrande in mezzo a te รจ il Santoโ. La gioia di questa terza domenica, dunque, trova la sua ragione e sorgente nella presenza del Signore, il Piรน Forte: una presenza che non esclude nessuno, ma viene per tutti, come avremo modo di meditare nel vangelo.
vv. 10-11: โLe folle lo interrogavano: โChe cosa dobbiamo fare?โ. Rispondeva loro: โChi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettantoโ.
Il testo del vangelo รจ la prosecuzione di quello di domenica scorsa (omettendo i versetti 7-9). Se nei versetti 3-6 abbiamo ascoltato alcune testimonianze riguardo la predicazione del Battista โ utili per dare orientamento al cammino del tempo di Avvento โ i versetti che la liturgia ci fa meditare oggi puntano sulla reazione della folla. Sรฌ, perchรฉ nel deserto la testimonianza del Battista attira le genti che desiderano capire cosa fare: โChe dobbiamo fare?โ (cfr At 2,37: โChe dobbiamo fare?โโฆe Pietro rispose: โConvertiteviโ). A nessuno viene chiesto di cambiare attivitร , ma a tutti viene raccomandata la โcaritร โ (v. 11), il condividere con lโaltro, come giร la tradizione dei profeti aveva insegnato: dividere il pane con gli affamati, offrire ospitalitร ai senza tetto, donare vestiti a chi non ne ha (cfr Is 58,7). E su questa linea si porrร Gesรน quando presenterร il giudizio finale: avevo fame, e mi hai dato da mangiare; ero forestiero e mi hai accoltoโฆ(Mt 25). Di fatto รจ un criterio di giustizia, animato dalla caritร : รจ un superare lo squilibrio tra chi ha il superfluo e chi manca del necessario
vv. 12-13: โVennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: โMaestro, che cosa dobbiamo fare?โ. Ed egli disse loro: โNon esigete nulla di piรน di quanto vi รจ stato fissatoโ. Lo interrogavano anche alcuni soldati: โE noi, che cosa dobbiamo fare?โ. Rispose loro: โNon maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre pagheโ.
Da Giovanni arrivano anche pubblicani (gli esattori delle tasse, malvisti dalla popolazione perchรฉ a servizio dei romani e in piรน estorcevano oltre il dovuto, cfr Matteo: โPerchรฉ mangia con i peccatori e i pubblicaniโฆGesรน rispose loro: โNon sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati..โ Mc 2,16-17). Neanche a questi il Battista domanda di cambiare mestiere, ma di essere giusti nel non chiedere di piรน di quanto stabilito, e per i soldati di non abusare della loro autoritร . Lโinsegnamento del Battista mira a dare indicazioni capaci di modificare la condotta della vita quotidiana.
vv. 14-18: โPoichรฉ il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: โIo vi battezzo con acqua; ma viene colui che รจ piรน forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerร in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerร la paglia con un fuoco inestinguibileโ. Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popoloโ.
Lโagire e il predicare del Battista suscitano stupore e domande sulla sua identitร , tanto che lui stesso interverrร , facendo capire che il โsuoโ battesimo โcon acquaโ รจ preliminare a quello in โSpirito santo e fuocoโ che praticherร Colui che verrร , che รจ il โpiรน forteโ, dice il Battista. Per Giovanni il Piรน Forte era una figura degli ultimi tempi, di colui che avrebbe pronunciato parole ultime. Per spiegare questo concetto, Giovanni si rifร allโesperienza della gente. Il contadino, dice, separa il grano dalla paglia e dalla pula, gettando in aria le spighe battute: il grano, piรน pesante, ricade a terra mentre la paglia e la pula (piรน leggere) vengono portate via dal vento, ai bordi dellโaia, dove vengono bruciate. Parole e immagini attraverso le quali il Battista fa capire che il ventilare รจ immagine del giudizio di Dio, che separa ciรฒ che รจ buono da ciรฒ che รจ cattivo (cfr Is 41,16; Mt 25,31ss). In questo modo Giovanni si rivela come colui che prepara la venuta del Messia, del Piรน Forte, proponendo indistintamente a tutti la buona novella.
Cosa dice a me oggi la Parola/Gesรน
Nella prima domenica ci รจ stata indicata la Meta (andiamo incontro al Signore che viene, quale Re e Signore dellโUniverso); domenica scorsa lโatteggiamento di fondo da coltivare, ossia lasciare fare a Dio (sapendo scegliere quel โdesertoโ che meglio ci aiuta a sintonizzarci con il Signore, per imparare a collaborare con Lui, il solo che sa cosa sia giusto per noi, imparando a lasciarci correggere le vie tortuose della nostra cocciutaggine e colmare i burroni della nostra superficialitร ).
Oggi, in questa sosta del cammino, mentre ci viene offerta la possibilitร di scorgere la Meta e ripensare al cammino fin qui compiuto, siamo invitati a gioire: il Signore รจ in mezzo a noi, viene per ciascuno di noi, per tutti, come ci diceva Isaia domenica scorsa: โOgni uomo vedrร la salvezza di Dioโ (Lc 3,6). Era proprio questa la Parola scesa su Giovanni che nel deserto grida un perdono donato a tutti. A tutti! E per capire questa gioia basterebbe imparare a mettersi dallโaltra parte: perchรฉ noi crediamo di essere i prescelti a priori, ma se per caso fossimo noi gli esclusi? Pensiamoci per un istante. Fossimo noi gli โscartatiโโฆ la certezza che Dio viene per tutti si trasformerebbe in una gioia ancora piรน grande! Qui sta la ragione ultima della mia e nostra gioia: il Signore viene per rinnovarci nel suo amore misericordioso. Ecco perchรฉ รจ importante guardare alla vita (e alla Chiesa) dalla periferia, come dice papa Francesco, dalla parte degli scartati. Perchรฉ non spetta certo a me o ad altri stabilire chi amare o non amare (cfr Lc 15,โฆ.: il Padre ama il figliol prodigo e il figlio maggiore in ugual misura, e noi siamo invitati a diventare nรฉ il figliol prodigo nรฉ tanto meno il figlio maggiore, ma il Padre: โSiate perfetti comโรจ perfetto il padre vostro del cieloโ (Mt 5,43โฆ), evitando di cadere nel peccato di gelosia: โSei forse tu geloso perchรฉ sono buono?โ (cfr Mt 20,1-16).
Le folle del vangelo โ siano stati essi giudei, pubblicani, soldati โ avevano capito dalle parole del Battista che stava avvenendo qualcosa di grande, di bello. Questo li ha cambiati dentro, li ha infiammati dellโamore di Dio e verso Dio (Ger 20,7-9, โnel mio cuore cโera come un fuocoโฆโ). E nel momento che anche tu senti vivo questo fuoco dโamore, non puoi che cambiare, ben sapendo che il cambiamento porta con sรฉ โdesiderioโ e โtimoreโ. Il โdesiderioโ della novitร , di quanto abbiamo intuito nel cuore a tal punto che ci si sente infiammare di gioia; ma nello stesso tempo il โtimoreโ di perdere quanto abbiamo: โCโรจ in me il desiderio del bene, ma non la capacitร di attuarloโ (cfr Rom 7,17-18). Cosรฌ il โcambiamentoโ porta con sรฉ il โcombattimento interioreโ. Come dicevamo domenica scorsa, non si tratta di estirpare il male che cโรจ intorno a noi e in noi, perchรฉ questo รจ impossibile. Si tratta di cominciare a evitare il male, mirando al bene possibile, come ricorda il Battista alle varie categorie di persone che lo raggiungono. E giร questo cammino diventa per noi โpellegrinaggioโ. In fondo, il โpellegrinaggioโ piรน vero non รจ tanto quello che si fa andando a Santiago o Gerusalemme oโฆ (tutti posti belli ed esperienze che meritano, se esprimono un cammino/un cambiamento interiore), ma, come diceva don Tonino Bello, รจ il passare โdalla nostra testa ai piedi degli altriโ. ร quello di farci prossimo verso quanti incontriamo lungo il cammino (cfr Lc 10,25ss), il buon samaritano) e condividere insieme un tratto di strada, sapendo raddrizzare i sentieri dei pre-giudizi, e colmare i burroni dellโindifferenza o dellโostilitร (cfr domenica scorsa). Dio viene, la Parola โ dicevamo domenica โ โaccadeโ in Giovanni e continua ad โaccadereโ in ciascuno di noi. E quando โaccadeโ ci scopriamo fratelli tutti.
Un secondo dono del Battista in questa domenica รจ โsuscitare speranzaโ. ร coltivare desideri grandi. Vivo, viviamo in un tempo in cui soffochiamo ogni desiderio, e non attendiamo piรน nulla. Lโinnamorato di Dio รจ colui che, infiammato dallโamore del Signore, sa infiammare gli altri con la sua vita. Li sa incoraggiare, stimolare. Li contagia della sua speranza e del suo stupore. Troppo spesso siamo appiattiti sul presente o prigionieri di cose passate. La gioia sgorga lรฌ dove permettiamo alla Parola di โaccadereโ, e la nostra gioia risveglia la gioia e lโattesa dellโaltro.
Lungo il cammino dโAvvento che ci condurrร pian piano verso โBetlemmeโ ad adorare il Bambino, siamo invitati a camminare insieme, a guardarci non con sospetto, ma da โfratelli tuttiโ. Tutti siamo in cammino verso la stessa meta, anche se per sentieri diversi e spesso tortuosi.
La liturgia ci sta aiutando a capire che il modo piรน bello e autentico per giungere alla Grotta รจ proprio vivere lโesperienza che Gesรน รจ venuto a portare con la sua vita e a sigillare con la sua morte e risurrezione: vivere da fratelli e sorelle! Non ci viene chiesto altro. Dio ci ha rinnovati nel suo amore, tutti, indistintamente. Questa รจ la gioia, questo รจ lโatteggiamento di fondo che deve caratterizzarci. La presenza di Gesรน, lโEmmanuele, il Dio-con-noi รจ sorgente, ragione di gioia. A noi tutti rallegrarci! Nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunitร โฆ A noi divenire artigiani di gioia e fratellanza, sapendo tessere con pazienza il filo dellโamicizia, della fiducia, della speranza, del perdono, della caritร . Questo sarebbe, anzi questo รจ il dono piรน vero che possiamo farci in vista del Natale, sapendo che ogni gesto di quotidiana caritร ci apre allโinfinito. Non siamo invitati a inventarci chissร cosa, ci ha detto il Battista, ma a capire che ogni gesto che puรฒ apparire โovvioโ, come il dar da bere o da mangiare, รจ di tale portata che non ci rendiamo conto, perchรฉ รจ fatto a Gesรน stesso (cfr Mt 25). Il problema in fondo non รจ allora โmoltiplicareโ, ma โcondividereโ (cfr Gv 6,6ss), che significa imparare a prenderci cura gli uni degli altri. Eโ proprio questo il tema e il senso della sinodalitร a cui ci spinge papa Francesco.
Come ci ricorda san Paolo nella II lettura โ anchโessa collegata al vangelo โ non angustiamoci di nulla, ma preghiamo e aiutiamoci nelle difficoltร : nulla ci turbi. Potranno portarci via i beni, la libertร , le nostre conquisteโฆ ma nessuno potrร sottrarci la gioia, perchรฉ per noi la gioia ha un volto e un nome, Gesรน. Lui รจ l a nostra Gioia, la nostra Speranza: Lui รจ il Piรน Forte. Perchรฉ Gesรน parla al cuore. Infiamma il cuore. E il coraggio della vita nasce sempre dalla passione del cuore, perchรฉ รจ lโamore la forza che trasforma la vita e le cose. ร lโamore che fa dimenticare i โtimoriโ e infiamma i โdesideriโ, sapendo intraprendere autentici cammini di cambiamento. Cammini di gioia. Basterebbe guardare ai santi!
Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน
Colletta anno C
O Dio, fonte di vita e di gioia, rinnovaci con la potenza del tuo Spirito, perchรฉ affrettandoci sulla via dei tuoi comandamenti, portiamo a tutti gli uomini il lieto annuncio del Salvatore, Gesรน Cristo tuo Figlio.
Io rispondo cosรฌโฆ
Conoscermi in te
Signore Gesรน,
a te, che per tua grazia
mi hai rinnovato nel tuo Amore, innalzo un inno di lode e di gioia
per la fiamma dโamore che hai acceso in me. Fiamma che mi guida quando brancolo nel buio. Fiamma che mi sprona a una misura alta della vita. Fiamma che mi coccola quando sono abbattuto.
Fiamma che illumina chi mi sta accanto. Io so, Signore Gesรน,
che non cโรจ peccato o avversitร che possa spegnerla,
ma cโรจ sempre il rischio
che io la nasconda sotto la cenere della routine e della tiepidezza,
della fragilitร e della fatica, anche del credere. La fiamma viva del tuo eterno amore trasformi lo sguardo verso quanti incontro, trasformi la stretta di mano che darรฒ, trasformi la mia reazione alla fatica,
trasformi la mia lingua per quanto dirรฒ, trasformi il mio udito per quanto ascolterรฒ, trasformi il mio cuore per quanto amerรฒ.
Trasformi me, perchรฉ sia sempre piรน Te, fiamma viva dโamore eterno. (AV)
Il commento al Vangelo di domenica 12 dicembre 2021 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.