Commento al Vangelo di domenica 12 Agosto 2018 – don Marco Pozza

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ยซMormora la gente mormoraยป

fotografia di don Marco Pozza
don Marco Pozza

Non l’hanno mai accettato: “Pretende, da uomo, di dirci come fare a divenire uomini”, dicevano tra loro. Non sono riusciti a smontarlo, anche a causa di tutta quella folla appiccicata addosso. Di seguirlo โ€“ il vero miracolo che, in vita, ha sempre tentato di realizzare โ€“ pochi hanno avuto l’ardire, forse anche il coraggio. Il loro passatempo, pitocchi com’erano, era quello di mormorare. “Il problema รจ che la gente ha troppo buon tempo” diceva la mia nonna.

Dice il Vangelo, prima di lei:ย ยซI Giudei si misero a mormorare contro Gesรน perchรจ aveva dettoยป. Eccoli smascherati: Lo ascoltavano per poi cercare di attaccarlo. Non riuscivano a fare a meno delle sue parole, dunque: poi non le accettavano, ma per il solo fatto di starle a sentire ammettevano che non fossero parole scontate, banali. Il Rabbรฌ parlava chiaro, terra-terra, senza fronzoli, alla portata di tutti:ย ยซIo sono il pane disceso dal Cieloยป.ย Parlava volutamente per immagini: non aveva la pretesa di spiegare, ma di accendere, provocare, spingere. Attendere. Piรน che spiegare, il Cielo ha cercato in tutti i modi di far vibrare la terra bagnandola di mistero

Loro, la gente che lo andava a stanare per poi criticarlo, vedeva tutto, sentiva tutto, parlava di tutto. Solo che vedeva male, sentiva male e, dunque, parlava male. Vedeva quello che voleva vedere, sentiva quello che voleva sentire e, di conseguenza, parlava di quel poco che pensava di aver capito: ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? (…) Come dunque puรฒ dire: “Sono disceso dal Cielo”?ยปย Mai accetteranno di vedere un Dio alla portata dell’uomo: meglio il Dio isolato lassรน in cielo, costretti a mille riverenze, obbligati ad altrettante formalitร  piuttosto che un Dio vicino all’uomo. Che, per amore, accorcia le distanze tra la terra e il Cielo. Dunque, mormorano.

E le loro mormorazioni sono come quelle di paese: viaggiano alla velocitร  della noia. Sono simili, quei Giudei, alla gente che ci vive accanto, che dice di ricercare il volto di Cristo assieme a noi:ย ยซHai mai notato โ€“ scrive Alice Munro โ€“ che quando qualcuno dice che gli dispiace dire qualcosa, in realtร  non vede l’ora di dirla?ยป Vogliono rimpicciolire Cristo alla loro misura.

Chi, tra loro, non vuole questo, ammette di voler quell’altra: ridurre Dio ad un problema intellettuale, ad un mero ragionamento, a un teorico geniale dell’amore misericordioso. Lui, invece, rovescia tutto, rimanda tutti alla casa dei loro pettegolezzi:ยซNon mormorate tra voi. Nessuno puรฒ venire a me se non lo attira il Padre che mi ha mandatoยป. Nutritevi, invece, del pane: “Mangiate me!”. Non vuole, Iddio, essere per la gente un problema intellettuale.

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Vuole che il suo volto rimanga una ricerca inquieta, spericolata:ย ยซIo sono il pane della vitaยป.

ย ยซSbocciano I fiori sbocciano
E danno tutto quel che hanno in libertร 
Donano non si interessano
Di ricompense e tutto quello che verrร 
Mormora la gente mormora
Falla tacere praticando l’allegria
Giocano a dadi gli uomini
Resta sul tavolo un avanzo di magiaยป.
(Jovanotti,ย Le tasche piene di sassi)

Quelli, poveri beduini, si appellavano al vecchio catechismo che, da qualche parte, avevano sentito blaterare: “Vuol essere piรน grande di Mosรจ, costui” Non ricordavano โ€“ sarร  sempre comodo non ricordare โ€“ che, senza il Dio del Cielo, i loro padri erano una banda di straccioni e di beduini, sbattocchiati da un faraone paranoico e ossessivo. Quarant’anni ha impiegato Dio a rivestirli di grazia, per farli diventare il popolo dell’alleanza piรน invidiata, invidiabile della storia.

Meglio non ricordare, “spettegoliamo(lo)!” Nel vangelo, come al paese, i pettegolezzi fanno diventare giganti le cose piccole, fan diventare piccole le persone grandi. Pochi, nel mentre mormorano, si ricordano che il mormorare nuoce gravemente alla salute: il pettegolezzo รจ un filo sottile che lega, tra loro, alcune persone. Prima o poi con quel filo si strozzeranno. Invece,ย ยซse uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยปย (Gv 6,41-51).

Passa in mezzo ai pettegolezzi, Cristo, e continua per la sua strada: “Chi mi ama mi segua, chi mi odia m’insegua”. Ciรฒ che mai digeriranno รจ che Dio rifiuti le scenografie giganti per mostrare chi Lui รจ. Mai sopporteranno che Iddio parli sottovoce, in punta di piedi, a bassa voce. Loro vogliono vedere fuochi d’artificio.

don Marco Pozza
(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

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Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 41-51
ย 
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesรน perchรฉ aveva detto: ยซIo sono il pane disceso dal cieloยป. E dicevano: ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: โ€œSono disceso dal cieloโ€?ยป.
ย 
Gesรน rispose loro: ยซNon mormorate tra voi. Nessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: โ€œE tutti saranno istruiti da Dioโ€. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchรฉ qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritร , in veritร  io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
ย 
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia.
ย 
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 12 – 18 Agosto 2018
  • Tempo Ordinario XIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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