Commento al Vangelo di domenica 11 febbraio 2018 โ€“ Enzo Bianchi

- Pubblicitร  -

Anche Gesรน va in collera

Nel vangelo di questa domenica leggiamo un racconto che ha un inizio improvviso, senza precisazione di tempo e di luogo, un racconto che facilmente ci appare attuale, collocabile qui รจ ora: รจ lโ€™incontro tra Gesรน e un uomo affetto da lebbra.

Il lebbroso era allora ed รจ ancora adesso un malato ripugnante, a tal punto che lo si qualificava come un uomo morto. Per un giudeo, poi, la lebbra era segno di un preciso castigo di Dio, una malattia mediante la quale erano stati colpiti per i loro peccati la sorella di Mosรจ, Miriam (cf. Nm 12,9-10), il servo del profeta Eliseo (cf. 2Re 5,27) e altri peccatori. Grande รจ lโ€™orrore, terribile la reazione di fronte a questa malattia che devasta fino alla putrefazione della carne il volto e il corpo dei malati.

Enzo Bianchi

Essendo la lebbra contagiosa, esigeva che il malato fosse escluso dalla convivenza, segregato in qualche luogo deserto e riconoscibile dal grido che doveva emettere qualora vedesse qualcuno avvicinarsi a lui: โ€œSono impuro! Sono impuro!โ€ (cf. Lv 13,45-46). Un lebbroso appariva dunque come una persona senza possibilitร  di relazione e di comunione, nรฉ con Dio nรฉ con gli uomini. Non era solo un malato, ma un โ€œimpuroโ€, come un cadavere. Toccare una persona in quella condizione significava escludersi da qualsiasi atto religioso. Ci si poteva riaccostare al lebbroso solo dopo la scomparsa in lui dei sintomi del male e dopo la sua โ€œpurificazioneโ€: questa doveva essere riconosciuta da un sacerdote il quale, con un atto religioso, poteva reintegrare la persona nella comunitร  dei credenti.

Ed ecco lโ€™incontro tra Gesรน e un lebbroso che viene a lui, gli si inginocchia davanti e lo supplica: โ€œSe vuoi, tu puoi purificarmi!โ€. Di questโ€™uomo non sappiamo nulla, nรฉ possiamo valutare la sua vita e la sua fede. Certamente ha fiducia in Gesรน, che gli pare affidabile; da Gesรน รจ attratto come da un uomo che puรฒ fare qualcosa per lui. Con audacia, piรน che con fede, si avvicina dunque a quellโ€™uomo che merita ascolto, fiducia, forse anche adesione. 

[better-ads type=โ€bannerโ€ banner=โ€84722โ€ณ campaign=โ€noneโ€ count=โ€2โ€ณ columns=โ€1โ€ณ orderby=โ€randโ€ order=โ€ASCโ€ align=โ€rightโ€ show-caption=โ€1โ€ณ][/better-ads]

- Pubblicitร  -

E Gesรน davanti a costui ha una reazione: proprio perchรฉ lo guarda e sa cosa significa questa malattia, proprio perchรฉ sente il fetore delle sue piaghe e vede il suo viso stravolto, il suo corpo devastato, โ€œva in colleraโ€ (orghistheรญs), adirato per lโ€™intollerabilitร  del male e del destino che pesa su questโ€™uomo. Sรฌ, Marco ci narra un Gesรน collerico, che, proprio perchรฉ รจ capace di passione, ha una reazione di collera; ci descrive quanto Gesรน senta intollerabile una tale situazione per un uomo che รจ suo fratello, uomo come lui, uguale a lui nella dignitร  di persona umana. Ma si faccia attenzione alle parole di Gesรน. In risposta alla supplica dellโ€™altro, egli non risponde: โ€œIo lo voglio e ti purifico!โ€, ma: โ€œIo lo voglio, sii purificato!โ€ (passivo divino). Gesรน lascia il posto a colui che purifica, Dio: non pretende di occuparlo, ma proclama il suo desiderio e la sua volontร  che quellโ€™uomo non debba piรน essere separato, ma possa essere purificato, guarito.

Lโ€™evangelista non sapeva perรฒ che, usando alcune espressioni che testimoniano lโ€™umanitร  vera e concreta di Gesรน, poteva destare stupore, opposizione e giudizio su Gesรน stesso. Sempre, infatti, soprattutto tra gli uomini religiosi, ci sono anime mefitiche, talmente tese a una santitร  formale che si scandalizzano della passione di Gesรน e della sua collera. Questi religiosi sono sempre in scena. Per loro Gesรน avrebbe dovuto prima pensare a cosa prevede la Legge, poi mostrare il suo sentimento conformemente a ciรฒ che la Legge comanda.

E invece Marco, volendo mostrare in modo chiaro e comprensibile i comportamenti di Gesรน, dice ciรฒ che per alcuni non รจ sopportabile: Gesรน va in collera, qui come altrove (cf. Mc 3,5: di fronte ai farisei; 10,14: di fronte ai suoi discepoli). Sรฌ, Gesรน andรฒ in collera, perchรฉ sapeva vivere il conflitto e ribellarsi contro il male, la malattia, la situazione di schiavitรน e di segregazione che rendeva come morto quellโ€™uomo. Non era cosa giusta, ed ecco allora la collera di Gesรน!

Qualche scriba, perรฒ, pensรฒ di correggere questa espressione, che in alcuni manoscritti diventรฒ: โ€œfu preso da compassioneโ€ (splanchnistheรญs; cf. Mc 6,34 e 8,2: di fronte alle folle). Cosรฌ le persone a bassa frequenza di sentimenti ne sono state soddisfatteโ€ฆ In veritร  anche nellโ€™espressione โ€œandรฒ in colleraโ€ cโ€™era la passione della compassione, ma con questa correzione, che la versione italiana segue, il comportamento di Gesรน sembrerebbe forse piรน accettabile, ma meno capace di esprimere i suoi sentimenti.

In quello scatto dโ€™ira, Gesรน prende la mano di quellโ€™uomo, lo tocca, entrando cosรฌ in relazione, anzi in comunione con lui. Mano lebbrosa nella mano di Gesรน, contatto vietato dalla Torah, stretta di una carne giudicata demoniaca, e il suo gesto viene accompagnato dalla parola: โ€œIo lo voglio, sii purificato!โ€. โ€œE subitoโ€ โ€“ annota Marco โ€“ โ€œla lebbra scomparve da lui ed egli fu purificatoโ€: quel lebbroso รจ sanato, la sua fiducia in Gesรน ha ottenuto il risultato sperato, la sua preghiera di compassione รจ stata esaudita. Non รจ piรน uno scomunicato, anzi รจ una persona che รจ entrata in piena comunione con Gesรน, il quale ha eliminato quel male cosรฌ orribile ed escludente. Questo dovrebbe essere lโ€™atteggiamento del cristiano verso i malati e verso i peccatori, quando la cura e la misericordia diventano mano nella mano, occhio contro occhio, volto contro volto, un bacio come quello che Francesco dโ€™Assisi seppe dare al lebbroso quale segno dellโ€™inizio di unโ€™altra visione e dunque di unโ€™altra vita.

Gesรน dice anche: โ€œVaโ€™ a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosรจ ha prescritto, come testimonianza per loroโ€. Ricorda le prescrizioni della Legge, chiede al malato purificato di osservarle, ma si preoccupa anche che sia data testimonianza ai sacerdoti e agli addetti al tempio. Non sarebbero necessarie queste โ€œosservanzeโ€, perchรฉ lโ€™azione purificatrice di Dio รจ avvenuta con efficacia, ma Gesรน insiste su di esse affinchรฉ anche al tempio si sappia la novitร  da lui portata con la sua predicazione e la sua azione.

Ma dopo la guarigione ecco ancora un Gesรน che non piace alle persone โ€œreligioseโ€ che si nutrono solo di miele. Il testo dice che Gesรน, โ€œsdegnandosi con lui, lo cacciรฒ via subitoโ€. Avvenuta la liberazione, Gesรน non sta lรฌ a prendere complimenti, a chiedere che si guardi e si constati la sua azione: non รจ infatti mai tentato dal narcisismo che attende il riconoscimento per il bene fatto e, a costo di sembrare burbero e scortese, si sdegna e scaccia quellโ€™uomo da lui guarito, ammonendolo di non dire niente a nessuno. Gesรน non vuole essere riconosciuto per uno che fa miracoli, non vuole che lo acclamino per delle azioni prodigiose, e soprattutto vuole che il segreto riguardo alla sua identitร  di Messia sia svelato e proclamato quando sarร  appeso alla croce. Solo allora รจ lecito, a chi ha capito Gesรน, dire che egli era buono, che era giusto (cf. Lc 23,47), che era il Figlio di Dio (cf. Mc 15,39; Mt 27,54). 

Gesรน รจ discreto di fronte alla gente, fa silenzio e chiede di fare silenzio per non destare lโ€™applauso, conosce lโ€™arte della fuga nei luoghi deserti per sottrarsi al facile consenso degli altri; ma va anche in collera, si sdegna visibilmente di fronte alla sofferenza, alla menzogna, al misconoscimento della veritร , alla pigrizia e alla vigliaccheria delle persone. E cosรฌ da tutte le cittร  vengono a cercare, a vedere, a pregare Gesรน. Successo? Sรฌ, ma successo da cui Gesรน sa difendersi, perchรฉ รจ consapevole che ciรฒ che egli compie lo realizza solo prestando occhi, mani, voce al Padre, a Dio che lo ha inviato.

p. Enzo Bianchi โ€“ Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica

Fonte: Monastero di bose

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della VI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 11 Febbario 2018 anche qui.

Mc 1, 40-45
Dal Vangelo secondo Marco
40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: ยซSe vuoi, puoi purificarmi!ยป. 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccรฒ e gli disse: ยซLo voglio, sii purificato!ยป. 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciรฒ via subito 44e gli disse: ยซGuarda di non dire niente a nessuno; vaโ€™, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosรฉ ha prescritto, come testimonianza per loroยป. 45Ma quello si allontanรฒ e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesรน non poteva piรน entrare pubblicamente in una cittร , ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11- 17 Febbraio 2018 2018
  • Tempo Ordinario VI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Altri Articoli
Related

p. Ermes Ronchi โ€“ Commento al Vangelo di domenica 11 Maggio 2025

LE 2 PAROLE PERFETTE Vangelo breve, quattro soli versetti su...

Paolo Curtaz โ€“ Commento al Vangelo del 9 Maggio 2025

La mia carne รจ vero cibo e il mio...

don Luigi Maria Epicoco โ€“ Commento al Vangelo del 9 Maggio 2025

La mia carne รจ vero cibo e il mio...

Sr. Palmarita Guida โ€“ Commento al Vangelo del 8 Maggio 2025

Il discorso sul pane di vita รจ ostico anche...