Il commento al Vangelo di domenica 10 maggio 2015 a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.
LA RICETTA DELLA FELICITร
Il vangelo che leggiamo oggi รจ la continuazione del discorso della vite e dei tralci di domenica scorsa. Il contesto รจ quello dellโultima cena, in cui Gesรน rivolge ai suoi le ultime raccomandazioni prima di affrontare la passione. Lui e il Padre sono la vite e la linfa che nutre i tralci รจ lo Spirito Santo, cioรจ lโAmore che lega le tre persone della Trinitร con i discepoli di ogni tempo. Lโosservanza dei comandamenti รจ il modo per rimanere in Lui e, come il Maestro stesso ci ha rivelato, si riassume nellโunico precetto: ama. Questo vi ho detto perchรฉ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Io sono contento di aver letto il Nuovo Testamento da ragazzo, prima che me lo facessero studiare in seminario, cosรฌ da farmene una idea personale, non mediata dal filtro della scuola. Ebbene il versetto che ho appena citato รจ stato uno di quelli che mia hanno colpito di piรน, perchรฉ tradisce la sollecitudine del Signore per noi. Il suo comando non รจ espressione di una tirannia, ma la guida verso la gioia. Ci chiede di amarci come lui stesso ha fatto. Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la vita per i propri amici. ร una totalitร , un dare senza nessuna aspettativa di ricevere. Pensando a questa frase detta da Gesรน, รจ naturale riferirla alla sua morte, per cui si potrebbe pensare a qualcosa di estremo, ma Gesรน la sua vita lโha data solo nel momento in cui รจ morto? Se ci pensiamo in realtร lui ha cominciato a darla nel momento stesso in cui รจ nato. Ha infatti rinunciato alle sue prerogative divine, alla sua infinita potenza, per diventare lโessere piรน indifeso: un bambino. Un bambino che non sa nutrirsi, difendersi, coprirsi, che ha bisogno di essere lavato, che dipende in tutto e per tutto dai suoi genitori. E ha accettato di essere uomo, una limitazione incredibile alla sua divinitร , fino alla morte che ha offerto per noi, ma che รจ stata esito di unโingiustizia terribile. Tutto questo ci rivela che la realizzazione di sรฉ, il segreto della vera gioia, sta nel donarsi. Gli Atti degli Apostoli (20, 35) riportano in un discorso di Paolo un detto di Gesรน: vi รจ piรน gioia nel dare che nel ricevere! In realtร รจ qualcosa che sappiamo. Infatti รจ gratificante essere solleciti e attenti verso le persone che amiamo. Rendere felice una persona cara รจ piรน bello che ricevere un regalo a nostra volta. Gesรน ci chiama amici, si propone come un amico e si manifesta nel nostro prossimo. Ci chiede di amarlo negli altri, considerando ogni uomo come un fratello, non perchรฉ abbia bisogno del nostro amore, ma per offrirci il segreto della felicitร .
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VI Domenica del Tempo di Pasqua
Colore liturgico: bianco
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Gv 15, 9-17
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซCome il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perchรฉ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciรฒ che io vi comando. Non vi chiamo piรน servi, perchรฉ il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perchรฉ tutto ciรฒ che ho udito dal Padre mio lโho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perchรฉ tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altriยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.