Di questo voi siete testimoni
La soppressione, in Italia, della festa dellโAscensione (giovedรฌ della VI settimana, quaranta giorni dopo Pasqua) e il suo conseguente spostamento alla domenica successiva non ci permettono purtroppo di contemplare il mistero dellโintercessione del Risorto presso il Padre (VII domenica di Pasqua). Oggi dunque nella chiesa italiana si celebra lโAscensione, evento pasquale che Luca racconta nel suo vangelo (il brano odierno) come evento finale della vita di Gesรน di Nazaret e negli Atti degli apostoli come evento iniziale della vita della chiesa (cf. At 1,1-11, anchโesso proclamato oggi nella liturgia).
[ads2]ร significativo che i due racconti non siano pienamente armonizzabili tra loro, in quanto leggono il medesimo evento da due diverse prospettive. Negli Atti lโascensione di Gesรน al cielo avviene quaranta giorni dopo la sua resurrezione da morte (cf. At 1,3), mentre nel vangelo รจ collocato nella tarda sera di quel โgiorno senza fineโ, โil primo della settimanaโ (Lc ย 24,1), giorno della scoperta della tomba vuota e dellโapparizione del Risorto alle donne (cf. Lc 24,1-12), ai due discepoli sulla strada verso Emmaus (cf. Lc 24,13-35), infine a tutti i discepoli riuniti in una casa a Gerusalemme (cf. Lc 24,36-49). Due modi diversi per narrare lโunico evento della resurrezione, che Luca cerca di illuminare in tutta la sua ampiezza: la resurrezione significa infatti lโentrata di Gesรน quale Kรฝrios nella vita eterna alla destra di Dio Padre (Ascensione) e anche discesa dello Spirito (Pentecoste: cf. At 2,1-11).
Nella pagina conclusiva del suo vangelo Luca racconta come Gesรน si รจ separato dai suoi non per abbandonarli ma per essere con loro sempre, lโโImmanuel, il Dio-con-noi (cf. Mt 1,23; 28,20), in una nuova forma di vita. La sua esistenza umana รจ terminata con la morte, e ora, dopo la resurrezione del suo corpo, la vita di Gesรน รจ altra, รจ quella del Signore vivente, รจ la vita divina di colui che รจ nellโintima vita di Dio, alla sua destra, il posto del Figlio eletto e amato (cf. Sal 109,1 bc; Lc 3,22; 9,35). Eccoci dunque nella casa dei discepoli a Gerusalemme: sono tornati i due da Emmaus e hanno raccontato la loro esperienza, mentre gli Undici e gli altri testimoniavano anchโessi che Cristo era risorto ed era stato visto da Simon Pietro (cf. Lc 24,33-35). Mentre tutti insieme parlano di Gesรน, egli in persona sta in mezzo a loro, dona lo shalom, la pace (cf. Lc 24,36), poi consegna parole che risuonano in unโassoluta novitร : โSono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voiโ (Lc ย 24,44a). Sรฌ, perchรฉ Gesรน non รจ piรน con loro come prima, quale uomo, maestro e profeta; ora รจ il Signore vivente che non parla piรน in aramaico, con il suono della sua voce umana da loro a lungo ascoltata, ma in modo nuovo, un modo piรน efficace, persuasivo, perchรฉ la sua voce รจ dotata della forza dello Spirito di Dio pienamente allโopera nel Risorto.
Nella potenza dello Spirito il Signore Gesรน mostra ai discepoli il compimento delle Scritture e il compimento delle sue parole negli eventi che hanno preceduto quel giorno (cf. Lc 24,44-47). Il Risorto spiega le Scritture in modo che i discepoli comprendano la conformitร tra lo โsta scrittoโ e ciรฒ che hanno vissuto: ora i discepoli possono finalmente comprendere ciรฒ che prima non riuscivano a capire. Avevano certamente letto tante volte la Torร , i Profeti e i Salmi, ma ora che i fatti si sono compiuti possono comprenderli credendo, alla luce della fede. Gesรน aveva annunciato loro piรน volte la necessitas della sua passione e morte (cf. Lc 9,22.43-44), ma questi discorsi erano parsi loro scandalosi, enigmatici (cf. Lc 9,45). Ora perรฒ che si sono compiuti, non per destino o fatalitร , ma per la necessitร mondana secondo cui โil giustoโ (Lc 23,47) in un mondo ingiusto deve morire (cf. Sap 1,26-2,22) e per la necessitร divina per la quale Gesรน in obbedienza alla volontร del Padre non si difende ma accoglie lโodio su di sรฉ amando fino alla fine, ora sรฌ che รจ possibile credere alle sante Scritture. E credendo รจ possibile diventare โtestimoniโ, fino ad annunciare la morte e resurrezione di Cristo come evento che chiede conversione e dona la remissione dei peccati: il perdono da parte di Dio a tutta lโumanitร , in attesa della buona notizia della salvezza. Tutti sono testimoni โ sottolinea Luca โ, tutti annunciatori del Vangelo, non solo gli Undici, gli apostoli, ma anche gli altri presenti nello stesso luogo.
Sรฌ, Gesรน, questโuomo di Nazaret, figlio di Maria e di Dio, che solo Dio poteva darci, era venuto soprattutto come visita da parte di Dio (cf. Lc 1,68): una visita non per la punizione, per il castigo dei peccati commessi dal popolo di Dio e dallโintera umanitร , ma una visita che annunciava il perdono dei peccati (cf. Lc 1,77). Con quella morte da โuomo giustoโ che accoglieva su di sรฉ lโodio, la violenza e la menzogna dei malvagi, e vi rispondeva non con la violenza ma con lโamore, Gesรน consegnava al Padre la vera immagine di Dio, lโAdamo come Dio lโaveva voluto (cf. Col 1,15). E proprio come giusto che sta dalla parte dei peccatori, solidale con pubblicani, impuri, prostitute, ladri e malfattori, Gesรน saliva al Padre rivolgendogli la preghiera incessante che invoca perdono e misericordia. Tra le sue ultime parole prima della morte non aveva forse detto: โPadre, perdona loro perchรฉ non sanno quello che fannoโ (Lc ย 23,34)? E la sua ultima promessa non era forse stata rivolta a un malfattore: โOggi con me sarai nel paradisoโ (Lc ย 23,43)?
Dunque i discepoli, testimoni di questa misericordia vissuta, insegnata e raccontata da Gesรน, devono annunciarla a tutte le genti. Questa รจ la predicazione della chiesa, la quale invece รจ spesso tentata di attribuirsi compiti che il Signore non le ha dato: lโunico compito evangelico รจ annunciare e fare misericordia, che significherร servizio ai poveri, ai malati, ai sofferenti, vicinanza e solidarietร con i peccatori. โCominciando da Gerusalemmeโ e fino ai confini del mondo i testimoni, quali viandanti e pellegrini, ovunque annunceranno il perdono dei peccati, quindi perdoneranno e inviteranno tutti a perdonare: questo il Vangelo, la buona notizia. Essere testimoni di tale annuncio (e non di altro!) รจ unโimpresa ardua, perchรฉ sembra poco credibile, quasi impossibile da realizzare, eppure quei poveri discepoli e quelle povere discepole la sera di Pasqua hanno ascoltato, capito e da allora hanno tentato di mettere in pratica nientโaltro che questo: il perdono, la remissione dei peccati. Ci vorrร โla potenza venuta dallโaltoโ, la discesa dello Spirito santo da Dio, per essere abilitati ad adempiere questo mandato, ma nessuna paura: quando Gesรน, il Figlio di Dio, sale al cielo, ecco che dal cielo discende lo Spirito di Dio, che รจ anche e sempre Spirito di Gesรน Cristo, forza che sempre ci accompagna e ci ispira in questa missione.
Come raccontare lโascensione di Gesรน con parole umane? Luca tenta di narrarla, ricordando come il profeta Elia aveva lasciato questa terra per andare presso Dio (cf. 2Re 2,1-14), e cosรฌ scrive che Gesรน, dopo aver condotto a Betania quei discepoli ormai resi testimoni, lasciรฒ loro la benedizione e, โmentre li benediceva, si staccรฒ da loro e veniva portato su, in cieloโ. Questo lโesodo di Gesรน dalla terra al regno di Dio. Lโevangelista non attenua in alcun modo la separazione di Gesรน dai suoi: egli non รจ piรน presente come prima, ma la benedizione che dona รจ una benedizione continua, รจ lโimmersione dei suoi nello Spirito santo (cf. Lc 3,16). Essa รจ anche lโultimo atto del Risorto: egli dona la benedizione sacerdotale che era stata sospesa, non data allโinizio del vangelo dal sacerdote Zaccaria, dopo lโapparizione dellโangelo e lโannuncio della venuta del Messia (cf. Lc 1,21-22). Questa benedizione rende gioiosa la comunitร di Gesรน proprio mentre egli si separa da lei, ma la rende anche sacerdotale (cf. 1P 2,9): i credenti in Gesรน sono di fatto un nuovo tempio, sacerdoti e adoratori del Risorto, capaci di rispondere con la preghiera di benedizione alla benedizione di Gesรน. Lโincredulitร รจ finalmente vinta e la fede in Gesรน Signore e Dio รจ tale che permette ai discepoli di sentire Gesรน presente in mezzo a loro anche dopo la separazione del suo corpo glorioso, ormai nellโintimitร del Padre, Dio.
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di Bose
Ogni settimana il commento al Vangelo di p. Enzo Bianchi
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Ascensione del Signore
- Colore liturgico: bianco
- At 1, 1-11; Sal 46; Eb 9, 24-28; 10, 19-23; Lc 24, 46-53
Lc 24, 46-53
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร e risorgerร dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in cittร , finchรฉ non siate rivestiti di potenza dall’altoยป.
Poi li condusse fuori verso Betร nia e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccรฒ da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Maggio 2016
- Tempo di Pasqua VII, Colore bianco
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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