Nella prima domenica di Avvento, questo tempo liturgico di quattro settimane che apre il nuovo Anno liturgico (ciclo A), ci viene ripresentato il tema che ci ha accompagnato nelle ultime settimane del Tempo Ordinario: il ritorno di Gesù alla fine dei tempi. L’Avvento si focalizza sulle due venute di Gesù, quella finale verso cui l’umanità è in cammino, come momento decisivo della storia e quella di 2000 anni fa, in cui è iniziata “la pienezza del tempo” (Gal 4,4), quando il Figlio di Dio si è fatto uomo, inaugurando questa relazione nuova tra la divinità e l’umanità, facendoci dono della via nuova della salvezza.
Questo stesso tempo, tuttavia, viene a richiamarci anche una dimensione quotidiana del nostro vivere: l’incontro con il Signore che viene sempre. Egli continua a farsi presente ogni giorno nella nostra vita, attraverso la sua Parola, attraverso l’Eucaristia che si celebra nelle nostre chiese, attraverso l’incontro con persone e situazioni che si presentano sul nostro cammino. Siamo consapevoli di questa presenza? Soprattutto, riusciamo a leggerne i segni? La pagina del Vangelo di questa domenica, ci aiuta proprio a riflettere su questa necessità di essere desti e vigilanti, perchè Dio, con la sua carica di imprevedibilità non ci sorprenda e noi perdiamo l’occasione di lasciarci incontrare da Lui.
Sant’Agostino ci ricorda: “Che cosa dunque diremo di Dio, fratelli? Se infatti ciò che vuoi dire lo hai capito, non è Dio. Se sei stato capace di capirlo, hai compreso una realtà diversa da quella di Dio. Se ti pare d’essere stato capace di comprenderlo, ti sei ingannato a causa della tua immaginazione. Se dunque lo hai compreso, Dio non è così; se invece è così, non lo hai compreso” (Disc. 52). Dio non si lascia inquadrare nei nostri schemi, Egli è sempre più grande della nostra capacità di comprenderlo! Gesù sottolinea questa dimensione richiamando i tempi di Noè, quando per il dilagare del peccato dell’umanità, distratta e completamente concentrata soltanto sulla soddisfazione dei propri bisogni terreni, essa non si rende conto che Noè stava entrando nell’arca. Fu solo l’evento del diluvio a sorprendere tutti! Il
Maestro utilizza questo esempio per sottolineare che anche la sua venuta sarà così, imprevedibile come il diluvio. Chi sarà trovato preparato, potrà accoglierla con gioia come il compimento della propria attesa quotidiana, chi invece sarà colto di sorpresa, potrà soltanto subirne le conseguenze. Nella stessa umanità, ci sarà chi verrà preso per entrare nel regno e chi verrà lasciato fuori, a seconda di questa “lampada” accesa dentro, ossia la fede vigile e orante. Per rafforzare ancora di più il senso di questa imprevedibilità della sua venuta, Gesù utilizza l’immagine del ladro, che cerca di penetrare in casa nel buio e sorprendendo il padrone. La sua forza sta proprio nell’imprevedibità dell’assalto.
Se il padrone, però, fosse trovato sveglio, il ladro non potrebbe scassinare e rubare. É lo stare svegli, dunque, la vigilanza orante, l’antidoto contro la sorpresa e l’imprevedibilità. Vivere continuamente alla presenza del Signore, tenere lo sguardo rivolto verso di Lui, programmare la nostra vita con Lui e per Lui, ci pone al sicuro dall’effetto sorpresa e l’Avvento è un’ottima scuola per ridestarci dal sopore della distrazione.
Fonte – il blog di don Luciano
Letture della
I DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
Colore liturgico: VIOLA
Prima Lettura
Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.Dal libro del profeta Isaìa
Is 2,1-5
Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.
Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti
e s’innalzerà sopra i colli,
e ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 121 (122)
R. Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! R.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. R.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. R.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. R.
Seconda Lettura
La nostra salvezza è più vicina.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 13,11-14a
Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.
La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.
Parola di Dio
Vangelo
Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Dal Vangelo secondo Matteo
(Mt 24,37-44)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore