Il biblista don Fabio Rosini commenta il Vangelo di domenica 1 aprile 2018 – Domenica di Pasqua – Anno B, dai microfoni di Radio Vaticana e dalle pagine di Famiglia Cristiana.
SI PUÒ SEGUIRE CRISTO OLTRE LA MORTE
Celebriamo la Pasqua, centro della nostra fede. Il brano liturgico di Giovanni ci porta davanti alla tomba vuota. “Pasqua” vuol dire passaggio, transizione. Gli Apostoli sono di fronte all’enigma della tomba vuota, e loro stessi, ancora inconsapevolmente, possono entrare in una dinamica, quella a cui li aveva chiamati Gesù: seguirlo. La Pasqua, ripetiamo, è una transizione, è andare oltre. Ma oltre cosa? Siamo di fronte al più grande di tutti gli ostacoli: la morte. Qui, in genere, non si va più da nessuna parte. Fine corsa. E invece no: il capolinea è diventato un punto di partenza.
[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]
Perché celebriamo la Pasqua? Per ricevere la notizia che Gesù ha vinto la morte? Non solo. Se la notizia fosse che Gesù è risorto, sarebbe un’informazione storica come tante altre. La notizia è ancor più grande: si può seguire Gesù oltre quell’ostacolo. Ogni uomo può entrare nella vita di questa qualità, capace di andare oltre il nulla. Ogni sepolcro, se uno è in Cristo, diventa una porta verso il Padre.
Pietro e Giovanni entrando nella tomba vedono i teli usati per la sepoltura di Gesù. Questi teli appartengono alla fase antecedente. Non li ha portati via con lui perché non servono più. Porterà le stimmate, ma non i teli. Passare per la Pasqua significa lasciare qualcosa dietro, abbandonare gli abiti della morte, le abitudini di chi vive solo per l’esistenza che naufraga nel sepolcro. E da quel mattino in poi si può iniziare ad abbandonare quei teli, ad assumere nuovi abiti, nuove abitudini. Non è un caso che il primo dei sacramenti, il Battesimo, viene sigillato da una veste nuova, candida. Inizia infatti la settimana in albis, e ancora oggi gli adulti che vengono battezzati nella veglia pasquale debbono – se si rispettano le consegne della liturgia – indossare la veste candida nelle Messe feriali fino alla domenica successiva. La quale non a caso porterà il nome di Domenica “in albis depositis”, ossia quando si fa l’antico gesto di deporre la veste battesimale sulla tomba di un martire per chiederne l’intercessione e la fede nella nuova vita iniziata con il Battesimo.
DI FRONTE A UN BIVIO.
Notiamo bene: Gesù non è uscito dalla tomba per sbucar fuori e tornare a una vita biologica qualunque; è uscito per andare verso il Padre. Perché ripeterlo? Perché di fronte alla tomba siamo di fronte a un bivio: o andare verso il Padre o cercare di tornare indietro.
Qualche filosofo ha definito l’uomo come un “essere per la morte”, un’identità orientata alla morte, e si può spiegare tutta la storia umana così: il tentativo, miliardi di volte reiterato e sempre fallito, di non morire, in qualche modo. Chi segue Cristo è un “essere per la vita”, va verso il Padre. Per questo si chiede la fede ai martiri: conoscendo la vita di Cristo, potevano morire, perché la morte non è un assoluto. Per questo ogni atto veramente cristiano richiede fede nella risurrezione. Ogni atto d’amore richiede di credere di poter andare oltre la morte. Chi segue Cristo al bivio della tomba fa pasqua, va al Padre.
Link al video commento (solo audio)
Qui tutti i commenti di don Fabio Rosini
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della Domenica di Pasqua della Risurrezione
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 1 Aprile 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Bianco
Messa della Veglia
Mc 16,1-7
Dal Vangelo secondo Giovanni
1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Messa del giorno
Gv 20, 1-9
Dal Vangelo secondo Giovanni
1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 01 – 07 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua I
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO