Non è venuto a cancellare, ad abolire, a rifondare Gesù, non scherziamo. Non è un anarchico, non un arruffapopolo, non un rivoluzionario.
Vuole riportare tutto all’origine, agli inizi, recuperare quel disegno grande che Dio porta nel cuore e che ha comunicato all’umanità attraverso il popolo di Israele. Disegno che, troppo spesso, è stato tradito, svilito, cambiato, stravolto. Allora Gesù recupera, ripulisce, ritorna alla sorgente, all’origine.
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Perché, purtroppo, tradiamo così spesso il disegno di Dio, lo adattiamo alle nostre piccole prospettive, alle nostre opinioni. No, Gesù non stravolge, ma purifica. Quella che lui cerca è la Parola di Dio mischiata ai balbettii degli uomini. E così agisce, con forza, con determinazione.
Ma le parole che non vuole cambiare sono anche quelle delle beatitudini. Che nessuno osi adattarle, confonderle, riempirle di buon senso. Sono e restano un pugno nello stomaco. Teniamola com’è, la Parola di Dio: indigesta, inquietante, folle, grandiosa, arroventata, urticante.
Perché solo prendendola così ne cogliamo l’immensa grandezza e la forza capace di convertire i nostri cuori.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
Vangelo
Mt 5, 17-19
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.