Avete perfettamente ragione e sono d’accordo con voi: è estremamente difficile, oggi, vedere intorno a noi il Regno di Dio che avanza.
Anzi, diciamola tutta, a volte abbiamo l’impressione che ad avanzare siano le tenebre! Guerre, violenze, soprusi… l’uomo sembra proprio non capire ed essere destinato a vivere in un perenne clima di conflitto e di sopraffazione.
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E questo nonostante duemila anni di cristianesimo! In una logica mondana dobbiamo riconoscere che le cose non sono cambiate in questo lungo tempo. Ma, in una logica divina, possiamo ancora osare e leggere ciò che accade in maniera diversa. Il mondo non sta precipitando nel caos ma fra le braccia di Dio e noi siamo l’avamposto della sua presenza in mezzo agli uomini. Siamo piccola cosa, come non ammetterlo?
Ma, come granello di senape della parabola, se lasciamo la presenza di Dio crescere in noi diventiamo un arbusto alla cui ombra si riposano gli uccelli del cielo… Basta poco lievito nella pasta per fare fermentare il tutto. Preoccupiamoci, allora, di essere un lievito che sa ancora far fermentare la speranza là dove viviamo
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
VangeloÂ
Mt 13, 31-35
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.