In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». Mt 9, 9-13
Commento al Vangelo
La vita di Matteo prima della conversione è una vita solitaria e sterile. Seduto da solo ad un banco, odiato da tutti in quanto pubblicano, apparentemente ricco a causa dei guadagni derivanti dalla sua attività ma poverissimo per quanto riguarda relazioni, amore e amicizia. Basta lo sguardo di Gesù e il “sì” di Matteo per circondarlo di persone che accorrono e stanno con lui e circondano Gesù e i discepoli e questa comunione e unità è già cura operata dallo sguardo misericordioso di Cristo.
Poesia
Perché entri in casa mia? Nella mia vita?
Perché mangi con me?
Perché sei venuto per me, per amarmi e non ci si può amare sulla soglia.
Sulla strada.
Mi hai chiamato e mi hai portato in casa mia. Nella mia vita.
La mia vita volevi abitare. Nella mia casa mi hai portato.
L’amore si fa in casa e l’amore non è una lezione.
Non è nelle parole.
La misericordia, tenerezza dell’amore, non è una lezione.
Non posso ascoltarla, non posso vederla.
Per impararla non devo fare nulla.
Neanche qualcosa di grande. Neanche un sacrificio.
Nulla.
Devo solo lasciarmi fare.
Lasciarti fare.
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don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.
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Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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