In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. Mt 9,1-8
Commento al Vangelo
[ads2]In contrasto agli indemoniati che escono dai sepolcri ed impediscono il passaggio a chiunque fino a finire in un baratro, contro questo inno della morte portato avanti dagli indemoniati, ci sono in questa vangelo gli amici del paralitico. Loro non gridano, vengono a Gesù in silenzio, non impediscono agli altri di arrivare a Gesù ma accettano la folla e fanno lo sforzo di calare l’amico dal tetto della casa. Infine non si fanno vanto della loro buona azione ma lasciano che il loro amico, un tempo malato e storpio, rimanga solo al centro della scena e possa venir avvolto totalmente dalla salvezza di Cristo: un inno all’amicizia, all’umiltà, all’amore gratuito e fecondo.
Poesia
Se il cuore sente i peccati.
Se so di essere peccatrice.
Il tuo perdono è il regalo più bello che potevi darmi.
Se il cuore non sente nulla.
Se penso di essere a posto, giusta.
Il tuo perdono diventa una bestemmia.
Amore mio.
Dammi un cuore che sente i peccati.
Dammi un cuore sapiente di amore.
Il problema del perdono è che non si vede da fuori.
È una cosa intima.
Sta tutta dentro.
Da cuore a cuore.
Da te a me.
Ma è come vita.
È come guarigione.
È come tornare dritti, in piedi.
Pronta a seguirti.
Ci vuole coraggio ad essere perdonati.
Ci vuole coraggio a rimettersi in piedi.
Ci vuole coraggio a prendere in mano la propria vita malata.
E tornare a casa.
E tornare da dove si era partiti.
A ricominciare.
Ma stavolta in piedi.
Sulle proprie gambe.
Con una forza nuova.
Con un cuore nuovo.
Ci vuole coraggio ad essere perdonati.
Dammi questo coraggio amore mio.
Dammi il tuo perdono.
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don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.
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Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).
A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù“
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