La Parola, oggi, si concentra sul dolore. Al centro pone due dolori assoluti: quello della morte di una bambina e quello di un’infermità invalidante e vissuta con vergogna. Una donna ebrea, nel periodo del flusso mestruale era considerata impura, non ci si poteva avvicinare.
Cosa deve essere vivere per diciotto anni da impura, senza avere la possibilità di toccare nessuno? La donna, convinta di essere punita da Dio, trasgredisce la norma e tocca Gesù. Ma quel gesto ingenuo non lo rende impura: è purificata. Gesù non rifiuta nessuna persona, neppure coloro che la Legge giudica indegni di Dio, anzi: solo la donna riceve la guarigione attraverso la potenza che esce da Gesù: molti lo stavano toccando, ma lei sola lo tocca con fede. La figlia di Giario resuscita, con semplicità.
Il dolore di Gesù è autentico, non come quello finto dei vicini che si prendono la briga di deriderlo. E il miracolo avviene: l’emorroissa guarisce, la figlia di Giairo, nel pieno della sua forza (dodici è il numero della pienezza), torna in vita. Il Signore ci guarisce nel profondo: le ferite che ci dissanguano guariscono, il fanciullo che abbiamo spento in noi torna a vivere.
Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mc 5, 21-43
Dal Vangelo secondo Marco
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‡ In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male.
Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male».
Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava.
Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.