Siamo disposti a seguire il Signore fino in fondo? Abbiamo in noi la determinazione che rende duro il nostro volto e ci rende capaci di osare?
Essere discepoli non è, come molti immaginano, una scelta di ripiego, un rifugio dal mondo sporco e cattivo, ma una scelta per persone forti, determinate, disposte a pagare un prezzo per annunciare il Regno di Dio!
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La pagina sul discepolato che segue direttamente la scelta di Gesù di salire a Gerusalemme va letta proprio in questa direzione: Gesù non vuole discepoli che facciano della fede una piccola tana, un nido, un rifugio sicuro.
Né vuole discepoli legati alle tradizioni famigliari soffocanti e mortifere, che impediscano di cogliere la novità del Regno. Né vuole discepoli che passino il tempo a rimpiangere il passato, a lamentarsi del presente (anche ecclesiale!), volgendosi indietro mentre arano.
Gesù vuole discepoli dinamici, che guardano avanti, che fra loro intessono legami basati sulla nuova logica della famigliarità in Dio, che dedicano la vita all’annuncio.
Chiediamoci se siamo disposti a diventare discepoli così, se siamo disposti a cambiare radicalmente il nostro modo di immaginare il cristianesimo!
VANGELO DEL GIORNO
Lc 9, 57-62
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.