Commento al Vangelo del giorno – 29 Marzo 2017 – don Mauro Leonardi

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In quel tempo, Gesù rispose ai Giudei: «Il Padre mio opera sempre e anch’io opero». Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 
Gv 5, 17-30

Commento al Vangelo

Di fronte all’accusa che i farisei lanciano a Gesù di volersi fare come Dio, Gesù risponde con l’assoluto rispetto della propria identità e della volontà del Padre: egli è il Figlio e prende dal Padre tutto ciò che ha e dona. Al giudizio tagliente e freddo dei farisei fa da contraltare la giustizia di Dio che deriva dall’avere la vita e da condividerla e donarla eternamente col Figlio e nel Figlio.

Poesia

Ti ascolto.
Ti credo.
Dammi vita.

Sono come morta.
La tua voce.
Mi ridà la vita.

Ascoltami.
E poi giudicami.
Ho cercato solo te.
Ho ascoltato solo te.
Ho creduto solo te.
Fai di me secondo la tua volontà.
Ti cerco.
Ti ascolto.
Ti credo.
Ti amo.

Sei Dio.
Sei come Dio.
Sei suo figlio.
Non so se posso capire tutto questo.
Ma so che sei tutto per me.
Come Dio.
Ma so che ti amo totalmente.
Come Dio.
Ma so che mi proteggi come un Padre.
Come Dio.
Ma so che puoi tutto.
Come Dio.
Ma so che fai, ho visto che hai fatto, cose grandi e meravigliose nella mia vita.
Come Dio.
Ma so che mi hai dato la vita.
Resuscitata.
Come Dio.
E allora per me tu sei Dio.
Perché quello che la mia mente non capisce, il cuore lo sa.

Cos’è un giudizio giusto?
Quello secondo la volontà di Dio.
E Dio è amore.
È padre.
Voglio ricordarmelo sempre.

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don Mauro offre la possibilità di lasciare intenzioni per la Messa della mattina sulla pagina Facebook del suo blog “Come Gesù” ogni giorno alle ore 19.
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Questo commento/poesia del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

A cura di don Mauro Leonardi – Il suo blog è “Come Gesù

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