Gesù chiede il nostro amore anche se è pochissimo perché sarà lui capace di moltiplicarlo così che porti salvezza a tutti. Questa capacità di accogliere e custodire l’amore nonostante tutte le nostre fragilità, è la cifra più evidente della divinità di Cristo che la gente riconosce e va di pari passo con l’umiltà del Signore che non vuole farsi incoronare re perché il primato nel regno è un primato di dono e sacrificio di sé.
Poesia
Voglio farti mio
Sei in alto.
La gente sale verso te.
Come una marea.
Onda dopo onda.
Passo dopo passo.
Sei in alto.
Ma sei sempre raggiungibile.
Sei in alto.
Perché anche io venga lì, in alto, dove sei.
Mi attiri.
Mi attiri.
Salirei mille monti pur di stare con te.Mi piace il tuo sguardo che vede la mia fame.
Mi piace la tua voce che mi dice di mettermi vicino a te.
Mi piacciono le tue mani che prendono quello che ho.
E che mi sfamano.Tu mi sfami con quello che ho e quello che hai.
Il mio pane e le tue mani, uniti, saziano tutti.Un ragazzino.
Pochi pani.
Pochissimi pesci.
Un piccolo grazie.
Pezzetti avanzati.
Io.
Tu.
Un miracolo grandissimo fatto di piccolissime cose.
E ce ne è per tutti.
E ce ne è d’avanzo.L’amore vero fa miracoli.
L’amore è vero se, oltre a riempire il cuore, riempie anche la pancia.
È amore di Dio se oltre che a saziare lo spirito, sazia anche la carne.Dopo aver mangiato dalle tue mani.
Non voglio partire.
Voglio farti mio.Ora torni sul monte da solo.
Ma la nostra fame.
Ci riporterà da te.
Sei il re dell’abbondanza che avanza.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Luglio 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- 2 Re 4, 42-44; Sal. 144; Ef 4, 1-6; Gv 6, 1-15
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Luglio – 04 Agosto 2018
- Tempo Ordinario XVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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